Abbiamo piantato anche dei lupini e com'era prevedibile sono spuntanti dei lupini, l'evento straordinario sarebbe stato se fossero spuntate, che so, delle braciole di maiale, la natura in questo è piuttosto prevedibile. Inizialmente io non sapevo com'erano fatti i lupini, infatti all'inizio mi stavo prendendo cura, ignaro, di una piantina di trifoglio, me la curavo con tanto amore, come una morosa giovane, quando mi hanno detto che non si trattava di un lupino l'ho abbandonata subito al suo destino, come una morosa vecchia. E i limoni, che ti credi, hanno le spine, sì, le piante di limoni, per proteggersi dai predatori, i suoi fiori somigliano a quelli dell'arancio, solo che quelli dei limoni all'esterno sono violacei e generano dei limoni. Parimenti all'incrocio fra l'asino e il cavallo da cui nasce il bardotto, da quello fra il limone e la limetta nasce il bergamotto. L'inflorescenza della pianta di lupino è stupenda, ricorda vagamente la lavanda, ma quella del lupino è più turgida, diritta, ornamentale, io più che per i lupini la terrei infatti per ornamento. L'unica pianta che mangio è la mela, preferibilmente gialla, a pasta morbida, delle altre non mi fido.
martedì 30 aprile 2024
lunedì 29 aprile 2024
Stasera abbiamo gli aristogatti che fanno il concertino, creaturine semplici in balia degli influssi lunari, lontanissime dall'intelligenza umana, dall'uomo copula mundi, che è immagine delle cose divine e ragione delle cose inferiori, cose inferiori come i felini, appunto, che mangiano per terra e leccano il piattino sporco di latte. La gatta nera l'ho battezzata Trombetta, per via della sinusite cronica e del fischietto che emette dal naso mentre mangia le corchie del formaggio, vale a dire li crosti dal furmai, preferisce quelle del caciocavallo, meno quelle del pecorino, se le do quelle del pecorino mi guarda offesa, come se le avessi gettato dei calzini sporchi, le annusa, mi squadra e poi se ne va via annacando il sedere, come una signora. Sono gatti resident, come i DJ dell'Hollywood, cioè stanziano ormai fissi in cortile pur rimanendo randagi e regolando i loro cicli circadiani sopra i nostri pasti giornalieri. Alla sera la gatta sta attaccata al portone e visto che è nera, nero su nero, di notte non si vede un tubo, bisogna stare attenti a non pestarla, a minga striflarla in mezz a l'üss, a non schiacciarla in mezzo all'uscio, cioè alla porta. Non parlerò altro che di gatti e di piante, voglio vedere quanto durate.
sabato 27 aprile 2024
Volevo chiedere al pontefice, visto che dicono che se ne occuperà, di cosa pensa del nuovo motore grafico di Firefly, l'intelligenza generativa di Adobe, perché io lo trovo peggiorato. Stavo generando delle belle immagini nello stile dei dipinti ad olio, di un'intelligenza davvero insospettabile per un'AI, ma adesso, quando li genero con lo stesso prompt, mi escono delle ciofeche da bambini dell'asilo e questo perché, dicono loro, hanno "migliorato" il motore grafico. L'unica eticità che comprende l'AI è quella che proibisce di rappresentare le pipe e le persone che fumano, con buona pace di Magritte (questa non è una pipa), quando scrivi "vecchio lupo di mare" ti esce capitan Findus, scrivi "nudo di donna" e ti esce "questo prompt viola le linee guida dell'applicazione". Il complesso di Frankenstein, la macchina che si ribella al proprio creatore, ma se il creatore è scemo anche la macchina ha tutto il diritto di esserlo. Ciccio se l'è presa per quello scherzo della giacca a vento.
giovedì 18 aprile 2024
Sono una vittoria di Franco Basaglia, dovevo stare dentro e invece sono fuori, fingo molto bene di essere sano, mano a mano sto raggiungendo livelli sempre più alti di sanificazione, poi, sono sicuro, un bel giorno basterà un dettaglio, una pagliuzza infilata precisamente in mezzo all'ingranaggio giusto e ritornerò pazzo da legare. Mi guardo da fuori e mi giudico: questo va bene, questo non va bene, dove bene e male sono qualcosa di puramente strumentale alla capacità di sembrare sano agli occhi degli altri. Certo misurare la propria salute mentale nel giudizio degli altri è qualcosa da pazzi, ma è la pazzia che va per la maggiore, e quando tutti sono pazzi nessuno alla fine lo è. Bye.
martedì 9 aprile 2024
Bisogna arrivare a cinquant'anni per scoprire che perfino il pomodoro fa i fiori, e persino il prezzemolo, nozioni che in città non servono affatto essendo che i fiori crescono in certi luoghi specifici chiamati "fioristi", contesti urbani e oserei dire anche civili in cui la frutta non si spicca volgarmente dall'albero ma si trova già signorilmente imballata nei reparti ortofrutta. Venire a contatto con una lumachina è qualcosa di sconcertante, la natura offende profondamente la nostra dignità, e tuttavia sono sulla buona strada per diventare un contadino provetto, come Poirot in pensione che tirava giù i santi perché non gli crescevano abbastanza grosse le zucchine (c'entra Freud, presumo). Le angiosperme, per esempio, voi non sapete cosa sono: sono tutte le piante in cui i semi sono avvolti nei frutti, cioè che hanno dei semi ben costuditi, secondo etimo (angio-, "ricettacolo" in botanica, "vaso sanguigno" in anatomia). Tutte le comuni piante che fanno i fiori sono delle angiosperme e questa scoperta in qualche modo mi ripaga di tanto lavoro e tanto sacrificio. Offro questo fiore di zucchina a tutte le signore lettrici, come tutti sanno, sono fiori edibili, soprattutto in pastella.
lunedì 8 aprile 2024
I miei cognati nordamericani sono tutti presi dall'eclissi totale, in Canada hanno chiuso perfino le scuole per evitare che i più piccoli ne abbiano un danno permanente alla vista, come ne Il giorno dei Trifidi, l'umanità accecata da una pioggia di meteore verdi, tutti col naso all'insù ad osservare il fantasmagorico spettacolo pirotecnico e l'indomani ciechi e alla mercé di deambulanti piante carnivore, meglio non rischiare. Io ricordo probabilmente l'eclissi parziale del 1980, Gianni con la maschera da saldatore e gli occhialini con il filtro rosso e blu, quelli per vedere l'albo di Topolino in 3D che tutt'ora conservo come una reliquia, e la carta dei Boeri, i Ray-ban a specchio e un'altra caterva di vetrini fumé, sul telescopio avevo invece montato uno schermo bianco su cui si posava, assorbita, la luce del sole, smanettavo sulle manopole per inseguirne il disco, lo sfuggente dio Ra. Il sole ha tante piccole macchioline che vagano sulla sua superficie come i moschini davanti agli occhi, ma guai ad osservarle direttamente, si rischiano guai seri (le macchie solari sono zone della superfice in cui la temperatura è più bassa). Dell'eclissi parziale del 1999, a Como, in via Milano alta, ricordo solo la sensazione repentina di freddo e la luce crepuscolare, il dio Ra è il più figo di tutti.
domenica 7 aprile 2024
Stamattina pensavo all'idea romantica di Nietzsche che fosse più virile il tipo di uomo greco, presocratico, "romantico" nel senso del movimento culturale, ma anche nel senso sentimentale, l'iperboreo greco, insomma, il mortale che ha di fronte a sé la nuda verità della morte, il destino maschio da preferire a quello femmineo e mammollesco del rimedio teologico e filosofico, morali per rammolliti; da opporre al romanticismo e al sentimentalismo di Kierkegaard, il furore di Dio, lo scandalo della fede, scandalo perché la modernità già aveva cominciato a rosicchiare i talloni del Dio certissimo ed eterno, ontologicamente trascendente e tuttavia praticamente operante nella vita degli uomini attraverso le tradizioni religiose, il Dio poi decretato morto dal Nietzsche ma inseguito da Kierkeegard con lo stesso infoiamento con cui Nietzsche inseguiva zompettante come un fauno in redingote il suo Dioniso; questo è quello che pensavo stamattina.
sabato 6 aprile 2024
Siamo solo dei poveretti a cui il mezzo internet ha dato un'illusione d'importanza, potrei anche omettere il "noi" per passare a un più appropriato "io", ma il fatto di coinvolgervi, non abbiatene a male, mi allevia in parte le sofferenze. Soffro in buona sostanza di vergogna per avermi dato tutta questa importanza, per essermi illuso di fare dei grandi discorsi di principio, cancello tutto e ripartiamo, senza più princìpi e senza più importanza. Il sistema, che sia democratico o meno, ci sovrasta, i diritti umani sono dei dell'Olimpo che olimpicamente se ne fregano di noi, facciamo allora che ce li concederemo uno per uno, individualmente, quando ci incontreremo per fare amicizia come atto di cortesia, e finita lì. Grazie per la cortese attenzione e a risentirci.