Nell'attesa del Pnrr si sono fatti tutti keynesiani, destra e sinistra ci vuol poco a convincerli, il Pnrr è quella coperta potenzialmente infinita che copre tutte le ambizioni di ricrescita, dalla messa in sicurezza del territorio alla elettrificazione della linea ionica passando per la ristrutturazione del bagno di casa, da fare rientrare rigorosamente nel discorso della conversione ecologica, per salvare il pianeta. Per la sanità il discorso è diverso, non sia mai che finita la pandemia, la quale è da almeno un anno che ha i giorni contati, ci ritroviamo con un ospedale in più, sossoldi. Questa faccenda del Pnrr, per giunta, è presa a giustificazione del fatto che Draghi non può cadere, cioè non lo si può nemmeno contraddire, anzi, qualora venisse eletto Presidente della Repubblica qualcuno dovrà inventarsi un modo per adattare a lui la Costituzione e non viceversa. Fortuna che non c'era Salvini al governo.
mercoledì 29 dicembre 2021
martedì 28 dicembre 2021
Un'irrazionalità perseguita scientificamente
Cos'è che non quadra? Non quadra che la cosiddetta "lotta al Covid" ormai da tempo non procede più sui binari di quella razionalità scientifica tanto sbandierata ma su quelli della ritorsione fine a se stessa contro le categorie che non vogliono collaborare. Per esempio è ormai evidente che il vaccino non ha la funziona di evitare il contagio, eppure ancora si persegue l'obiettivo del "Covid zero" con il varo di greenpass che di fatto lasciano aperta la possibilità di diffondere il morbo fra vaccinati, con il placet della legge. Nemmeno la terza dose immunizza, abbiamo il caso dei due noti influencer freschi di tridosaggio partiti per le vacanze e ritornati positivi, e sempre quello di Israele che sta più avanti di noi, dove sono già alla quarta e non se ne vede ancora la fine. I criteri di scientificità completamente saltati, per la fretta si diminuiscono del tutto strumentalmente quarantene e tempi di somministrazione, ormai la regola è fare qualcosa purché niente, ma rigorosamente a caso. Anzi. La regola aurea è quella di accontentare il popolo, che chiede misure e allora bisogna dargliele, come obbligo di mascherine all'aperto, ulteriori restrizioni di circolazione, tamponi su tamponi e ancora tamponi, che uno si prende il Covid solo a stare in fila, insomma, la fiera dell'irrazionalità, ma perseguita scientificamente.
martedì 21 dicembre 2021
Rapporto sullo stato delle cose
Qui non si capisce più da che parte arrivano le fake news, se da misteriosi enti che operano nell'ombra o da un governo che alla luce del sole è tutto concentrato a costruire la sua versione ufficiale dei fatti, in ogni caso, non proprio la versione veritiera dei fatti, che la verità è pericolosa in tempo di guerra. Data la situazione, conviene ragionare per conto proprio, mettersi l'elmetto e praticare lo scetticismo in via precauzionale, che non è tempo in cui fidarsi, se mai lo è stato. Io, prima della pandemia, credevo nei valori della Repubblica, ci credo tutt'ora, ma a forza di "a brigante, brigante e mezzo" non vedo in giro altro che briganti, nel senso che tutti brigano per un qualche tornaconto e il rapporto di fiducia tra lo Stato e il cittadino è andato a gambe all'aria. Benissimo, sacco in spalla e resilienza, tenere botta senza mai derogare al nostro impegno, che sarebbe la ricerca della verità: conosci te stesso, possiedi il necessario, apprendi il superfluo, potrebbe tornarti utile.
Considerazioni su una liaison
Il sogno di un mondo guidato con giustizia dalla scienza fallisce nel momento in cui la scienza tradisce il suo mandato di imparzialità per mettersi in affari con la politica, lì la scienza gonfia il petto ergendosi a giudice e per mantenere la sua carica si accorda di volta in volta con l'ente erogatore del potere al solo scopo di conservarlo. È un problema antico, la fonte di sapienza che di volta in volta viene considerata la più autorevole viene piegata all'interesse politico, e la fonte di sapienza, da par suo, volentieri si fa piegare. Ci sono eventi che più di altri mettono in risalto questa liaison, come per esempio una pandemia, ma la questione scorre sotterranea anche quando sembrerebbe non essere all'ordine del giorno. La cacofonia degli esperti da talk-show preserale è solo l'ultimo sintomo di questo malanno. La trasformazione dell'uomo di scienza in uomo di potere e di avanspettacolo è ineluttabile, resta da capire quanto ne guadagni in autorevolezza e quanto invece ne perda, ma il richiamo del potere è irresistibile, se c'è un diavolo, è lì che ci ha messo il suo zampino.
lunedì 20 dicembre 2021
Cambio di narrazione
Aggiornamenti dal twittercovid: a che punto siamo della narrazione? Siamo al punto in cui si osa dire impunemente alla televisione che "il vaccino non deve impedire il contagio perché non è il suo lavoro, il vaccino deve salvaguardare dalla malattia grave" (l'infettivologo Massimo Andreoni). Siccome noi bravi cittadini ci siamo tatuati nella memoria che "Il Green pass è una misura con cui gli italiani
possono continuare a esercitare le proprie attività, a divertirsi, ad
andare al ristorante, a partecipare a spettacoli all'aperto, al chiuso,
con la garanzia però di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose" (Mario Draghi, Conferenza Stampa della Presidenza del Consiglio, 22 Luglio 2021), siamo quantomeno spiazzati. Ma forse questa inversione di rotta è dovuta alla variante Omicron, che a motivo del suo elevatissimo grado di contagiosità ha messo fuori uso anche la narrazione del Green pass. Così la variante Omicron da un lato ci ricorda che dobbiamo mantenere alta l'attenzione e che il Covid esiste ed è ancora pericoloso, svolgendo così al meglio la sua funzione pedagogica, dall'altro erode alla base il pilastro morale della società, cioè il Super Green pass. Signora mia, non se ne esce. Quel 70% di immunità al contagio, inoltre, pare fosse garantita solo per la variante Delta, per Omicron è tutta un'altra storia. Restiamo dell'opinione che il Green pass non aveva basi sanitarie così solide da giustificare una discriminazione civile di tale portata.
giovedì 16 dicembre 2021
Cacotopìa
Fu un martedì, o forse un giovedì, comunque un giorno della settimana, quando le agenzie di stampa batterono la notizia che la Repubblica Italiana era stata venduta a una ditta cinese. La cosa non fece scalpore, la notizia era nell'aria, si aspettava solo l'annuncio. Era partito tutto in sordina molti anni prima, quando un'altra ditta, sempre cinese, aveva comprato in stock un set di sei stati africani, dal più piccolo al più grande, poi, con un rapido balzo oltreoceano, appoggiandosi su Cuba, aveva attaccato a fare shopping in America Centrale: Nicaragua, Costa Rica, Haiti, e poi in America Latina (Ecuador, Venezuela, Perù, quest'ultimo ceduto dai giapponesi che volevano concentrarsi sulla produzione di penne d'oca). L'occidente all'inizio aveva lasciato fare, convinto che non sarebbero mai arrivati a comprare degli stati di prima categoria, il vero shock fu quando la Compagnia di Chengdù "Bellezza & Felicità" annunciò l'acquisizione degli Stati Uniti d'America e riuscì a mettere in Vaticano un Papa di sua fiducia. Lì successe il finimondo, un cambiamento epocale, uno di quei momenti che cambiò letteralmente il corso della storia, come dopo l'avvento del W.C. Ma dopo lo shock inziale, piano piano tutto aveva ripreso il corso di prima, la gente, anzi, nemmeno si ricordava più di quell'annuncio e se anche la cosa veniva fuori in un discorso non ci badava più di tanto e liquidava la cosa con un'alzata di spalle. D'altronde non era cambiato niente, i cinesi non avevano apportato nessun cambiamento all'assetto costituzionale della nazione, tutto era esattamente come prima, solo che il consiglio di amministrazione decideva più o meno alla luce del sole chi doveva vincere e chi doveva perdere di volta in volta alle elezioni presidenziali. Quando annunciarono anche l'acquisto dell'Italia si era già così avanti nel processo di acquisizioni che qualcuno non si ricordava nemmeno più cosa volesse dire e liquidava la cosa come un'astruseria della finanza. Di solito, quando compravano qualcuno, c'era sotto un interesse, lo facevano per soldi. Dell'Italia fecero un villaggio turistico per milionari, fu limitato l'accesso a Venezia e fecero pagare per entrare nei posti più belli, la cosa fu fatta passare come una scelta del governo di unità nazionale per valorizzare il patrimonio culturale. Nel frattempo la bad company, quella che imbarcava debiti, restava all'Europa. La Germania, invece, era stata da un pezzo comprata dalla Svizzera, lo si evinceva dal modo in cui era tenuta, il ricco paesino elvetico potè così allargare il suo spazio vitale verso nord e far pagare tranquillamente gli espressi venticinque euro senza che venissero quegli straccioni di italiani a lamentarsi del carovita. Discorso diverso per la Russia, che era stata comprata da una misteriosa ditta che aveva la sua sede fiscale alle Bahamas. Anche lì, tutti dicevano che c'erano dietro i cinesi, i quali avevano celato la loro identità dietro una complessa struttura di scatole per l'appunto cinesi, ma i russi rivendicavano la paternità dell'operazione lasciando intendere che la struttura fosse invece a matriosca. Non se ne venne mai a capo, anche perché chi per scrupolo o per semplice curiosità andava a ficcarci il naso, per una serie di formidabili coincidenze finiva in un modo o nell'altro al creatore. Tutto questo accadde più o meno negli anni 2000.
martedì 14 dicembre 2021
Il mondo nuovo
Sono tempi in cui il progresso civile si misura solo a parole, di fatto si lascia correre tutto, garantita la bolla in cui scambiamo meme ed esce l'ultimo dei radiohead, tutto s'aggiusta, tutto è ok, magari anche con un senso di fastidio per chi vorrebbe viverne al di fuori, come se fosse una pretesa, oltretutto pericolosa, visti i tempi. Nel frattempo, il bel concetto di libertà si estingue, si restringe lo spazio, cessa di esisterne il bisogno. È il metamondo che si avvicina: quando l'umanità smetterà di vivere in questo, diventerà più vero quell'altro e le verrà somministrata un altro tipo di libertà, la libertà degli insetti nell'ambra. Magari è proprio quello che piace, pur di credersi al sicuro si rinchiuderanno dentro delle scatole, salvo poi lamentarsi dello spleen e degli attacchi di claustrofobia, perché gli uomini non sono mai contenti, a qualcuno devono pur dare la colpa. Di solito a quelli sbagliati.
"Oltre non si può andare"
Un articolo de Il Giornale ci informa sulla proroga dello stato di emergenza:
"La legge prevede che lo stato di emergenza possa restare in vigore per un tempo massimo di 24 mesi: 1 anno rinnovabile per un altro anno. Il termine è fissato al 31 gennaio 2022 quando saranno scaduti i 24 mesi. Il governo può con un atto amministrativo allungare la durata oltre i due anni per un massimo di due mesi. Da qui la decisione del premier Draghi di prevedere una mina-proroga di 60 giorni fino al 31 marzo 2022. Oltre non si può andare con gli attuali strumenti normativi."
La proroga si sarebbe resa necessaria perché altrimenti si sarebbe privato il Super Green Pass della necessaria copertura giuridica:
"La proroga del «regime eccezionale» era un passaggio obbligato. Altrimenti, dal primo gennaio 2022, il green pass rafforzato non sarebbe stato più valido. [...] L'obbligo è scattato il 6 dicembre scorso e resterà in vigore fino al 15 gennaio. C'era una lacuna, che andava colmata: lo stato di emergenza, ombrello giuridico necessario per introdurre l'obbligo di green pass per accedere ai luoghi pubblici, scadeva il 31 dicembre 2021. Per due settimane, dal primo gennaio al 15 gennaio, il green pass sarebbe stato senza copertura giuridica."
E dopo il 31 marzo? Si inventeranno qualcosa. Del resto è un modello che ci invidiano in tutto il mondo.
venerdì 10 dicembre 2021
Papale papale
Io non ho nulla contro i vaccini e penso che il vaccino vada fatto prima di tutto per sé stessi prima che per gli altri, è una scelta individuale. Personalmente mi sento più tranquillo da vaccinato ma non penso che scegliendo di non vaccinarmi avrei messo in pericolo la vita altrui aumentando il rischio di chi mi sta attorno. Il virus, ahimé, circola anche tra vaccinati con doppia dose e con green pass e io temo soprattutto loro, ipocrita e pericoloso favorirne gli spostamenti creando una discriminazione priva di fondamento fra cittadini di serie A e di seria B. Chi non lo comprende è il vero irresponsabile. Da vaccinato mi sento esattamente come gli altri, con una speranza in più, quella di scamparla in caso di positività. Ma tutto è comunque nelle mani di Dio, del caso o del destino a seconda dell'intima convinzione di ciascuno. Sentirsi i favoriti e mettere in croce gli altri è da cretini, papale papale.
giovedì 9 dicembre 2021
Principio di cautela
I sentimenti ci precedono, istintivamente prendiamo partito contro qualcosa o qualcuno e facciamo in modo di costruirci attorno i nostri argomenti. Però c'è il caso in cui l'argomento prende valore per se stesso e non ha più importanza se nasce da un'avversione personale o meno, l'argomento è valido, è trattabile al di là del peccato originale, se così si può dire. A me, per esempio, disturba a pelle questo clima da caccia alle streghe, questa lenta e inesorabile invasione della vita privata in nome del bene comune, e chi non collabora è un ladro o un assassino, a me interessa capire qual è il punto oltre il quale i presupposti sui quali si fondano le restrizioni smettono di fondarsi su necessità reali e iniziano a poggiare su distorsioni cognitive ed errori di valutazione. A me pare che chi ha da decidere su queste cose così importanti, lungi dall'essere un illuminato, si comporti come quel tale narrato dal Manzoni che a un certo punto della sua impresa non poteva, per non perdere il lustro e la faccia, né uscire, né mollare, né tornare indietro e allora si risolve di andare avanti ad ogni costo, anche se questo comporterà causare ancora più guai. Si può e si deve continuare a discutere il potere che viene esercitato sopra di noi, è un principio di cautela, altrimenti tutto è perduto.
sabato 4 dicembre 2021
2021 d.C.
2021 d.C. Cacciari dovette difendersi dalle accuse di corrompere i giovani, non riconoscere gli dèi della città e di introdurne di nuovi. Si erano già mossi da più parti gli aristofani che lo mettevano in ridicolo rappresentandolo come un pensatore dedito a discorsi e a ragionamenti inutili. Quando un filosofo dice quel che è inviso alla Polis è sempre inutile, l'utilità è una categoria che precede la ragione. La categoria dell'utilità, a sua volta, è preceduta da quella del partito preso. Per Cacciari non c'era posto nella Polis. Per decisione unanime si votò per l'ostracizzazione, si appesero le reputazioni di Cacciari e dell'Agamben suo sodale a testa in giù perché tutti le potessero schernire e così la Polis fu salva e rinchiusa nella perfezione della sua sfera ben rotonda, perché la sfera della Polis è indice di sublime perfezione ed è data dall'opinione, non dalla ragione.
venerdì 3 dicembre 2021
Renzo a Milano
Lorenzo, insomma, detto Renzo, ha appena partecipato ai tumulti di Milano (i tumulti di San Martino, per il rincarato prezzo del pane), però dalla parte giusta, dalla parte di quelli che non volevano menar le mani, e anzi contribuendo attivamente al salvataggio del vicario di provvisione, facendo perfino ala al gran Cancelliere Antonio Ferrer ("Adelante Pedro, con juicio"), testé giunto per risolvere il tumulto con diplomazia promettendo in pubblico di condannare il vicario, colpevole di affamare il popolo, e rassicurandolo allo stesso tempo in privato che si trattava solo di un espediente per trarlo in salvo. Disperso l'assembramento, consegnato il vicario, se così si può dire, alla giustizia, Renzo si ritrova stanco per i fatti della giornata e, desideroso di metter qualcosa sotto i denti, chiede dunque a un gruppetto di uomini se conoscono un'osteria dove passar la notte. Renzo è un appassionato peroratore della causa del popolo, fa dei gran discorsi politici ed è quasi sul punto di lasciarsi sfuggire il caso suo con Don Rodrigo, un uomo più interessato degli altri esce dal drappello e si offre di condurlo in un'osteria sicura. Ma Renzo ha fame e così si infila nella prima osteria che incontra per la strada, nei pressi di Piazza Duomo, con quel suo cortese compare sempre appresso, qui mangia e si fa servire del vino che finirà per dargli alla testa. Gli si chiedono ripetutamente le generalità, lui non cede, ma alla fine, con uno stratagemma, il suo compare riesce a farsi dire il suo nome. Lasciato solo, Renzo si arrende al sonno ormai ubriaco e viene trascinato nel letto dall'oste, il quale subito dopo esce per andare a fare il suo dovere alla questura poiché il gentile compare di Renzo non era altro che un poliziotto in borghese e lui non voleva finire nei guai. All'indomani, il povero Renzo, ormai scambiato per un sedizioso, viene malamente svegliato da due birri e dal notaio incaricato di trarlo in prigione. Questi, vedendo che i tumulti stavano già riprendendo e desideroso di chiudere la pratica nel più breve tempo possibile, cerca di convincere Renzo con le buone, ma il nostro montanaro questa volta ha capito tutto e approfittando dell'animo bellicoso della gente si mette a fare chiasso durante il tragitto facendosi alla fine liberare. Ormai svanita l'ipotesi di rifugiarsi nel convento in cui inizialmente avrebbe dovuto trovar riparo, Renzo fugge via a piedi da Milano in direzione Gorgonzola e del bergamasco, dove troverà casa presso un cugino e dove prenderà a lavorare sotto falso nome.
Il Manzoni, fuori dall'obbligo di leggerlo a scuola, è assai spassoso perché non è cosa per ragazzi e obbligarlo a scuola è un delitto.
Nichilisti
giovedì 2 dicembre 2021
Io diserto
D'altronde siamo ormai tutti rimbambiti dal cannoneggiamento costante della Wehrmacht mediatica, unica salvezza la diserzione, e allora chi per sfuggire si dà alla pesca (con mascherina), chi alla cucina, chi al fai-da-te, chi all'analisi tecnico-tattica di Pistoiese-Fidelis Andria, io personalmente mi sono dato al disegno e ascolto tanta retrowave per ritornare ai tempi del Cremino a 150 lire, anche se io preferivo la Coppa Rica, quella alla stracciatella con la pralinatura di nocciole, sembrava di mangiare il Nurofen però era buona lo stesso perché non avevamo i riferimenti, capisci? Quel sapore, dicevano, era quello del gelato, e noi lo prendevamo per buono. Come adesso che ti convincono che questo è il sapore della libertà e tu lo prendi per buono perché altrimenti ti fanno storie a rinnovare il tesserino di circolazione. Insomma, la fuga dalla realtà la fa da padrona, e non è un caso che Zucchenberg abbia lanciato proprio adesso il suo metaverso, è tutto un complotto plutofotonico, è così. Io diserto, goodbye Vietnam.
mercoledì 1 dicembre 2021
Risposta a Mogol
Come può uno scoglio arginare il mare? Be', considerando uno scoglio largo 14 km, con un'altezza media dal fondo di 400 metri e un picco massimo di 1000, esso scoglio potrebbe tranquillamente colmare l'ingombro dello stretto di Gibilterra arginando di fatto il Mar Mediterraneo e trasformandolo nel più grande lago salato del mondo. Quindi, sì, potrebbe arginarlo, in questo modo.
La minore carica virale
E per giunta la necessità di vaccinare tutti, compresi i bambini che iniziano a reggersi sulle loro gambe (questo infatti segna il passaggio del bambino all'età della contagiabilità, perché quando iniziano a camminare sulle loro gambe è un attimo che ti ritrovi un untore a piede libero che ti lecca una mano o ti bauscia i cartoni della pizza), è giustificata dal fatto che la trasmissibilità fra i vaccinati è più bassa, e con la speranza che abbassandola il contagio si spenga come una stufa privata del pellet. Ora non stiamo qui a spiegarci il perché, non siamo virologi e d'altro canto anche i virologi hanno contribuito non poco a confonderci le idee, sappiamo che il vaccinato, per questioni legate alla minore carica virale, contagia di meno. Bene. E allora perché Israele? E allora perché l'Islanda? Paesi con altissimi tassi di vaccinazione in cui la circolazione del virus è ripresa a ondate esattamente come prima. La risposta è bella che pronta: per via della variante Delta, che era molto più contagiosa. Non vi dico cosa potrebbe accadere ora che è arrivata la variante Omicron, che contagia MILLE volte di più della Delta. In tutto questo affannarci per indurre a vaccinare il 120% della popolazione e raggiungere così l'agoniata "immunità di gregge" [risate del pubblico], nessuno che dica: alt, un momento, il vaccino è efficace almeno per contrastare il decorso grave, c'è meno pressione sugli ospedali, c'è posto per tutti, implementiamo le strutture sanitarie (sì, ciao pippo). Macché, la narrazione vuole che anche al 7% dell'occupazione delle Terapie Intensive ancora si debba fare l'ammuina al malato di Covid che toglie il pane a chi ne ha bisogno e che si dovrebbe pagare le cure perché reca danno alla società, come l'alpinista che muore in montagna e che rimanga pure lì e non ci venga a rompere i coglioni che gli dobbiamo pure pagare l'elicottero.
Vacciniamoci allora pure tutti, e di nuovo e poi ancora e di nuovo ancora, tanto il virus continuerà a circolare a ondate e per casi suoi, minore carica virale o meno, variante Omicron, Sigma, Tau, Ypsilon, Phi (Rho no perché discrimina i rhodensi) o meno, amen.