lunedì 18 maggio 2020

L'annunciazione

Dunque narra la storia, o forse la leggenda, che il nipote di Platone, Speusippo, che gli successe alla guida dell'Accademia, attribuì allo zio una discendenza divina. Lui non poteva intuire che più tardi noi moderni, con la consueta perspicacia che ci contraddistingue, ci saremmo accorti della montatura, ma così era in uso allora fra i greci. Racconta Speusippo che Platone, come Apelle, era figlio di Apollo, il dio apparve in visione al padre Aristone mentre era in procinto di giacere con Perictione, la bellissima madre. Aristone restò col membro a mezz'aria, "Ci penso io", gli disse Apollo, "tu diventerai padre di un semidio". Riecheggia un po' la storia dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria, ma lo giuriamo, non fu Speusippo a copiare l'idea, sarà stata una svista del logos. (Speusippo era un po' sporcaccione e impose come benefit per la carica di scolarca l'usufrutto di Lastenia, una delle discepole dello zio, con buona pace del #metoo).

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