domenica 10 maggio 2020

Tanti telegiornali, stesse informazioni, stesso lessico: il piuttosto che, il clima surreale, la natura che si è ripresa i suoi spazi. È da sei ore che Rai News ripete uguali le stesse cose su Silvia Romano, le stiracchia con un'enfasi da ultim'ora che è diventata quart'ultima o quint'ultima. Quando la finiscono col telegiornale della una riattaccano con quello delle due con la stessa reporter di prima che ripete con la stessa enfasi le stesse identiche cose. Gli stoici la chiamavano palingenesi, la pedissequa riedificazione dello stesso universo, solo che loro parlavano di ere geologiche e noi qui di minuti secondi. Ma mi dicono che la colpa è mia che sto ad ascoltarli uno dietro l'altro mentre mangio, che l'informazione oggi è fatta per chi accende giusto in quel momento la televisione ed è ancora digiuno di notizie, come se non t'inseguissero già sul cellulare, le notizie, dalle sei del mattino, ma va ben. Questi sono i tempi, l'informazione oggi è rimasticazione infinita del medesimo osso spolpato del midollo fino a quando non dà più brodo e l'unica cosa da fare è prestarle attenzione con leggerezza, come si fa con le musichine che suonano dentro gli ascensori.

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