sabato 12 novembre 2016

L'esercito del Trump

Vai a capire quanti voti avrebbe preso Sanders, se più o meno della Clinton, la cosa non sarebbe stata di gran consolazione essendo Sanders la declinazione populista "di sinistra", uno che volendo va d'accordo con Marx ma pure col Papa, una specie di Bertinotti folgorato sulla via di CL. Talmente è in crisi la sinistra mondiale che la tentazione è di ritornare alle origini, il sogno di una solidarietà universale che possa lenire le storture della globalizzazione; alla fine i due populismi hanno in comune lo stesso nemico, a destra da combattere chiudendosi in un rancoroso egoismo, a sinistra aprendosi all'utopia della fratellanza universale. Poi è chiaro come da tutto questo possano scaturire certi personaggi curiosi che da un lato magnificano Gramsci e dall'altra simpatizzano per Putin e Trump, gente che discute di feticismo delle merci con l'orologio di marca al polso (ma questo pure Sartre, non è una novità). La globalizzazione da una parte dà e dall'altra toglie, il fatto che venga tolto proprio a noi crea questa onda d'urto che è ancora riverbera e chissà per quanto ancora riverbererà (d'altronde la crisi della manifattura si ripercuote pure su di me, una certa rabbia la sento salire pure io, l'anti-populista è essenzialmente uno che ha risolto il problema della sussistenza e pretende da noi poveri cristi la calma e il raziocinio, abbiate pazienza, non siamo dei santi).

3 commenti:

  1. Tra l'altro anche quello che spaccia i santi come modelli di virtù e pretende dal gregge la rassegnazione votata al premio celeste è un populismo...

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    1. Chi eccita il popolo a scopi politici, e quando la fede si fa politica...

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  2. Forse si dovrà prendere in considerazione che, pure a sinistra, chi sia Gramsci lo sanno in quattro e che l'ideologo di riferimento è Lorenzo Cherubini. Se mai è stato vero, io non lo credo, che la cultura è di sinistra, quel tempo è finito.

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