mercoledì 16 novembre 2016

La mia fortuna

La mia fortuna è che guardo la mia rabbia con distacco, un po' da lontano, anche se finisce che mi compatiscono: ma come, hai la possibilità di sfogarla subito nel voto di protesta, come fanno tutti, cosa ti trattiene? Mi trattiene che non credo nemmeno più alla mia rabbia. La risposta di pancia non è meno cretina di certe ridicolaggini del politicamente corretto, è tutta una follia. Poi a forza di pancia si ritorna al nazismo. In realtà nemmeno per quello ci sono le condizioni, è tutta un'altra storia. Certo l'impatto della delocalizzazione violenta sulle nostre povere vite crea questa acidità gastrica diffusa per cui al primo Robespierre che ci promette la presa della Bastiglia ci caschiamo come mosche nel miele, ma questo non è il mio caso, io tengo anticorpi scettici piuttosto sviluppati ma soprattutto la percezione del senso del ridicolo. Nemmeno l'antipolitica mi tenta, quattro slogan raccattati per strada ripetuti allo sfinimento. La realtà ci cade addosso, già tanto se riusciamo a ritagliarci un posticino.

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