«La speranza, che un antico ha felicemente definito un sogno ad occhi aperti, è una follia. La volontà, questo nucleo dell'uomo, non solo è piena di bisogni e di desideri, ma è pure testarda e ostinata, vuole ciò che vuole e nient'altro, benché assai di rado raggiunga il suo scopo. Ecco che allora il suo schiavo e servitore, l'intelletto, se non può essere d'aiuto né sa procurare l'oggetto desiderato, deve almeno prefigurarlo alla volontà e, assumendo il ruolo del consolatore, come fa la balia con il bambino irrequieto, deve placare il suo signore raccontandole favole tanto bene da farle sembrare vere».
Il primato della volontà, A. Schopenhauer.
(qui c'è già tutta la psicoanalisi).
Nessun commento:
Posta un commento