lunedì 7 aprile 2014

L'entelechia disvelata


Qual è la visione del mondo dello schieramento “progressista”? 

Guardi: l’onorevole Gianni Cuperlo mi ha mandato un’email con il suo programma, chiedendomi cosa ne pensassi. Gli ho risposto che era un programma interessante, anche per il suo intento di collegarsi alla sinistra europea. Poi ho aggiunto che il suo progetto era il modo migliore per salvaguardare il capitalismo. Non mi ha più risposto. Ma vorrei dirgli che in quella mia aggiunta non c’era ombra di ironia.

(Emanuele Severino intervistato da Il Fatto Quotidiano, 15 Dicembre 2013 *)

Perché lo schiaramento progressista, cioè quello "di sinistra", è uno schieramento bicefalo, da un lato vorrebbe agganciarsi al progresso, inseguendo quell'idea di benessere che oggi si declina principalmente in senso economico, dall'altro si sente in colpa per questo inseguimento e vorrebbe frenarlo, cercando di evitarne gli eccessi. Così questo doppio movimento finisce per immobilizzare lo slancio, con grave danno per l'entusiasmo e per la capacità di penetrazione del messaggio. Non è dunque questo liberatorio affrancamento dal senso di colpa la cifra più evidente del renzismo? Matteo Renzi dice al progressista: vai, sei finalmente libero dal giogo, sei un membro legittimo della società capitalista, ma affrettati che è tardi! Trovo salutare questa liberazione, perché è bene che i processi giungano a compimento e che si vengano finalmente a scoprire le carte. Motivo per cui in molti si domanderanno: va bene, ma stando così le cose che differenza c'è fra noi e loro? Il piano è che vi sia almeno una certa differenza in termini di voti. Se tutto va come dovrebbe andare, e cioè con il PD al 35% (la gioiosa macchina da guerra), ci scommetto il libretto rosso che anche D'Alema si adeguerà piuttosto in fretta, fatta salva quella punta di gelosia. Visti i tempi proprio non si può vincere facendo opera di moralizzazione e bacchettando quei proletari che desiderano possedere talmente tanti soldi da potersi permettere una Ferrari. Nel frattempo ci si accontenti di un'Alfa 166 del 2007 con 126.000 km, fra l'altro battuta a un prezzo superiore a quello di mercato: comprereste mai un'auto usata da Matteo Renzi? Quel che è sicuro è che è nella furbizia che l'italiano riconosce il genio.
Un'Alfa Romeo 166, del 2007, con poco più di 126mila chilometri - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Il-governo-vende-la-sua-prima-auto-blu-in-asta-a-gambero-7d3b4c83-1fba-4ca9-9bb4-6372ea5c6260.html#sthash.Va3WsKdu.dpuf
Un'Alfa Romeo 166, del 2007, con poco più di 126mila chilometri - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Il-governo-vende-la-sua-prima-auto-blu-in-asta-a-gambero-7d3b4c83-1fba-4ca9-9bb4-6372ea5c6260.html#sthash.Va3WsKdu.dpuf

Nessun commento:

Posta un commento