venerdì 11 aprile 2014

Ci sarebbe anche da notare come la crisi di autorità che da anni investe le strutture sociali e politiche del mondo occidentale costringa appunto il politico che voglia costruire attorno a sé un certo consenso ad affidarsi alla mozione degli affetti più che all'argomento razionale. Per cui è tutto un rifiorire di uomini dal carisma confidenziale e rassicurante, "uno di noi": il piazzista che racconta battute sporche, Obama che mangia il gelato con le figlie, Renzi che si aggira in pigiamone a Palazzo Chigi, per non parlare di Papa Francesco, punta avanzata di questa dilagante strategia di marketing e del buon vecchio Karol (Ratzinger, in questo senso, una vecchia ciabatta, completamente fuori dalla storia, tanto da autoescludersi clamorosamente per manifesto sentimento di inadeguatezza). In poche parole, quello che si è perso in autorità va riguadagnato in simpatia, alla quale la cosiddetta "gente" attribuisce sempre più credito a discapito di una competenza che appare sempre più difficile da valutare per la scarsa specializzazione del senso comune, questo è il punto (se poi si vogliono comprendere le ragioni profonde di questa crisi generale dell'autorità ci sarebbe tutto un altro discorso da fare).

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