lunedì 10 marzo 2014


Provo molta simpatia ed ammirazione per quella banda di matti che si occupa di gravità quantistica (ma in verità molto meno matti di quello che sembrano) e in particolare dell'equazione di Wheeler-DeWitt, un'equazione che, se confermata, illustrerebbe qualcosa di fondamentale sulla profonda struttura della realtà e che sorprendentemente non prevede l'esistenza del tempo. Se ne vanno in giro a dire che il tempo, in sé, non esiste e con il tempo anche il movimento (cosicché anche lo spazio avrebbe le ore contate): is time needed to describe change? Bella domanda davvero. Per un senso comune che a malapena concepisce il cosmo in senso newtoniano è una bella sfida. C'è competizione fra loro e i teorici delle stringhe, teoria elegante ma, secondo i suoi detrattori, completamente campata in aria, per cui sembra che sia molto meno campato in aria asserire che il tempo non esiste. Inutile dire che personalmente tifo per la soluzione più drastica: eliminiamo pure il tempo, lo spazio e il divenire, dimensioni illusorie, intuizioni a priori, è bello sapere di avere qualche alleato all'interno del mondo scientifico, di fronte alla scienza perfino il senso comune comunemente s'arresta.

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