venerdì 7 settembre 2012

Oggi è la giornata del disprezzo, sento che potrei disprezzare tutta l'umanità per un periodo equivalente all'eternità. Non che mi senta superiore, al contrario, ma viaggiare sempre controcorrente in un mondo costruito per andare in una certa direzione finisce per stressarti oltre misura e si può anche ricadere nella trappola dell'incazzatura. E' un trappola in quanto incazzarsi non porta ad alcun risultato, bisogna invece rimanere lucidi e mostrarsi imperturbabili anche di fronte ai provocatori. Vedete, è veramente difficile risalire la corrente da soli, senza mai poter contare su qualcuno, senza mai essere compresi, accettati o amati da qualcuno, che è poi il mattoncino fondamentale della felicità. Ma io non lo faccio apposta, potessi scegliere scivolerei anch'io a valle nella giusta direzione, solo che non posso perché non ci sono tagliato. E adesso la volete sapere una cosa buffa? Che scriverne e sapere che verrò letto da voi un poco mi consola, mi fa sentire un po' meno solo e mi da il coraggio di continuare a trovare un senso. Il peso della mia particolarità mi schiaccia ogni giorno di più, basterebbe una sola persona che mi dicesse una buona volta: mi vai benissimo così come sei, di solito a queste persone mi lega un affetto speciale che è la ragione ultima del mio stare qui. (sono un uomo pieno di paure, è questa la magagna principale).

5 commenti:

  1. E' troppo facile cosi' e non sono io quello giusto pero' sono sempre qui perche': "...mi vai benissimo così come sei...".

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  2. Quelli che ti leggono fedelmente te lo dicono in modo implicito che vai bene come sei!

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  3. Mi vai benissimo così come sei.
    E guarda che sono una piuttosto schizzinosa.

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  4. Intorno alle sei, sei e mezza (sette), la prima cosa che leggo rientrando dal lavoro.
    E se a volte ritardi un po', mi viene l'ansia: "Ma dove s'è cacciato? Dov'è il mio post quotidiano?".
    Eccoti la misura...

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