domenica 8 aprile 2012

Beati i puri di cuore

Ovviamente teniamo presente che nessuno aveva visto, nessuno poteva immaginare, nessuno sospettava alcunché, gli interessati preferiscono di gran lunga passare per fessi piuttosto che per ladri, ma se nel caso di Rutelli una fesseria cristallina, seppur a malincuore, in molti sono disposti a concederla, nel caso di Bossi no, la fesseria non è ammissibile, non è contemplata. Chi conosce il capo sa che non si interessava dei soldi, dicono gli adepti, il profeta, il messia, il gesù cristo padano (e lo scrivo in minuscolo per segno di rispetto nei confronti di Nostro Signore) si è sempre e solo dedicato alla politica, del resto i guerrieri non si occupano di contabilità, quella è roba da intellettuali. Dunque tutte le volte che ci siamo sentiti urlare nelle orecchie che i soldi del nord finivano nelle casse del sud Bossi parlava più che altro per sentito dire, è verosimile questa cosa? Come può un uomo che non è nemmeno in grado di controllare il flusso di denaro all'interno del suo partito avere la presunzione di riorganizzare le casse di un'ipotetica e futura nazione padana? E ancora, com'è possibile che si trovino i soldi per Miss Padania e le piccole sezioni della Val Brembana non abbiano nemmeno i soldi per pagare le bollette? Bisogna ammettere che il complotto ordito ai suoi danni dalla magistratura centralista possiede un'eleganza degna di un orologiaio svizzero, senonché noi del nord abbiamo il cuore puro e non siamo capaci di tali elaborate nefandezze, per questo motivo c'è da credere che dietro a tutto questo vi sia un'eminenza grigia romana o alla meno peggio napoletana, comunque al di sotto della linea tracciata dal Po, e almeno su questo non ci possono essere dubbi.

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