lunedì 14 marzo 2011



In Giappone le gabbie dei reattori continuano a saltare come tappi di spumante, dicano pure quello che vogliono ma era proprio il caso di costruirne così tanti? Dice: tanto è lontano, se la vedranno loro... nel 1986 la nube di Chernobyl arrivò anche in Giappone, magari oggi ci restituiscono il favore. Quello del Giappone col nucleare deve essere uno di quei rapporti odio/amore, di quelli che non si possono spiegare, per cui un giorno anche il Giappone ucciderà i suoi figli per poi finire la sua folle corsa sotto uno shinkansen... mi piace il linguaggio rassicurante degli esperti: "è in atto la fusione parziale del nocciolo", come si trattasse di un ghiacciolo squagliato, di un calippo, come a Three Mile Island (north american SCRAM). La portaerei americana USS Ronald Reagan, la portaerei liberista della classe Nimitz che era giunta in Giappone per aiutare nelle operazioni di soccorso, è testé scappata a gambe levate per via di un principio di contaminazione del suo equipaggio, e si trovava a 140 km da Fukushima! Non ce la raccontano tutta, quando ce la racconteranno tutta potete star sicuri che sarà già troppo tardi (intesi, io non ho niente contro le centrali nucleari, purché le facciano a Lampedusa e mai con i soldi pubblici).

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