Quando gli uomini si sono messi a progettare concretamente la felicità hanno pensato che riducendo le occasioni di infelicità grave (la fame, il freddo, la malattia) automaticamente ne avrebbero ottenuto in cambio una grande felicità, per poi venire a scoprire che le due grandezze erano direttamente proporzionali e che se non si soffre più come una volta, conseguentemente non si può più nemmeno essere felici come una volta. Ogni stato della vita ha i suoi guadagni e le sue perdite.
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