venerdì 26 dicembre 2025

La propaganda del cosiddetto occidente democratico sta raggiungendo livelli da Istituto Luce, l'occidente aspira all'universalità, niente può restarne al di fuori, non solo il male, ma anche qualsiasi altra forma di bene alternativa. Se l'anima del pluralismo è il confronto, allora ci stiamo perdendo uno dei due termini fondamentali: l'idea diversa.

Gli Stati Uniti bombardano la Nigeria in risposta alle aggressioni dei cristiani, cadeau di Natale per Gesù bambino: grazie ma non dovevate disturbarvi, avevamo già tutto. Così la Chiesa si spende in qualità di Umanitaria per la pace del mondo mentre l'autorità imperiale agisce a sua discrezione promuovendo la sua crociata personale: Dio benedica il nostro esercito, Buon Natale.

mercoledì 24 dicembre 2025

Voler a tutti costi la giustizia porta altra ingiustizia, l'attimo sublime in cui non ce ne importa più nulla di ottenere giustizia giunge come un'illuminazione, ahimè troppo effimera, perché se durasse troppo a lungo non ci sarebbe più nulla di cui discutere, un vuoto terribile.

La modernità è una forma transitoria di organizzazione che nella testa di noi attuali vorrebbe prendere corso di realtà definitiva, ma è una pia un'illusione. Chi l'ha detto che l'acqua dovrà sempre uscire dai rubinetti? Nessuno, ma a ritirarla fuori dai pozzi ci sentiremmo profondamente offesi. È passato poco più di un secolo da quando Mr Bloom andava a lavarsi ai bagni pubblici perché nelle case non c'erano i bagni, si defecava nei casotti sistemati sul retro, si urinava negli orinali messi sotto i letti o tutt'al più ci si sedeva sulle comode, il bagno si faceva fuori. I servizi in casa sono una novità introdotta fra le due guerre. Quand'ero piccolo avevamo lo scaldabagno a legna, cioè per far uscire l'acqua calda bisognava prima gettare il carbone nella locomotiva. E adesso quando ci tagliano il gas facciamo guerra alla Russia (non difendiamo solo la democrazia, ma anche il diritto all'acqua calda che della democrazia è una parte fondamentale).

Buon Natale

Davano San Pietro stamattina alla televisione, con Omar Sharif e Sydne Rome, niente da dire su Omar Sharif, fuoriclasse, ma pure la misericordia cristiana vacillava di fronte agli occhi sfanalanti di Sydne Rome e alle ciglia mascarate di Bianca Guaccero, interpretante una delle innumerevoli maddalene presenti sul set, c'era anche Claudia Koll, e Lina Sastri che interpretava va da sé la Madonna, e poi un numero imprecisato di apostoli (dodici?) con le barbette curatissime alla Can Yaman e alla Raz Degan e tutta la progenie cinofila dei bellocci da fotoromanzo - c'erano proprio tutti se pensiamo che è una miniserie del 2005 -, e pensavo come già all'epoca del Governatorato della Galilea le tecniche cheiloplastiche fossero già così avanzate, e le acconciature delle barbe già così studiate, e gli abiti degli apostoli già così perfettamente sgarrupati, e persino il boia già così somigliante in tutto e per tutto a Rob Halford dei Judas Priest, che veniva proprio voglia di riprendere seriamente in mano il discorso del cristianesimo e onorare il Santo Natale come Dio comanda. Che imbarazzo, la modernità è una rogna che non si lava via nemmeno con lo sgrassatore al sapone di Marsiglia.

sabato 20 dicembre 2025

Doveva aver patito una gran fame la vicina di casa di mia nonna per uscire tutte le volte dall'orto masticando una foglia di insalata o di cicoria, così, direttamente dalla terra, in barba a tutti i principi dell'igiene, era la stessa che accoppava le galline chiudendogli il collo nel cassetto, ta-tac, un colpo netto, per lei erano solo cose da mangiare. Come i gatti a caccia di lucertole non si faceva scrupoli di coscienza, friggeva anche le zampe, nello strutto, con le frattaglie ci faceva le zuppe, andava a spigolare perfino le erbette ai bordi delle strade, con lei nei paraggi le cose edibili erano in costante pericolo, si salvavano solo i legni, i metalli e i pezzi di vetro, ma solo perché non aveva ancora trovato il modo di cucinarli. Uno stomaco così vorace doveva avere un movente originario, una causa sui, da poterci sussumere la regola generale del mondo: mangia o sarai mangiato. Non ci sarà pace finché avremo uno stomaco.

Non mi piace quest'esperienza, questo continuo nascere e morire, questo continuo sopraffarsi, nutrirsi, uccidere per consumare cose che ci servono per funzionare, io avrei fatto tutti indistruttibili, tanto di spazio nell'universo ce n'è in abbondanza, anzi, fin troppo spreco. Sembra una cosa innocua mangiare e invece si lascia dietro una lunga scia di crudeltà.

venerdì 19 dicembre 2025

Il kairos è passato, il diem non carpe più, mi sento passare, come se il mondo mi stesse lentamente mettendo da parte, me ne rendo conto dal fatto che non sento più mia l'attualità, non la riconosco più, non ci capisco più na gott. Sono nato che avevano appena lanciato l'Alfasud, in America c'era Nixon e in Russia Leonid Brežnev, tra l'Andreotti II e il Rumor IV. Quell'anno uscirono The Dark Side of the Moon, Selling England by the Pound, Alladin Sane, Houses of the Holy, Quadrophenia, Angie dei Rolling Stones, ontologicamente arrivo al massimo al 1985, dopo il mio essere appartiene a qualcos'altro. E il barcollar m'è dolce in questo mare.

sabato 13 dicembre 2025

È un mistero inesplicabile l'acqua in Calabria, può mancare dopo che ha piovuto, può arrivare quand'è secco, nemmeno Bernoulli sarebbe riuscito a prevederne il flusso, la scienza è impotente. Misteriose sorgenti alimentano ancor più misteriose cisterne di ancor più misteriosi acquedotti. La riccioluta vegetazione che ricopre i monti della Calabria è lì a testimoniarlo: da qualche parte scorre l'acqua, ma sul dove e il come vige il più omertoso silenzio. Le vie dell'acqua Zeus nascose ai mortali, facendo valere la legge che lavarsi è soffrire.

giovedì 11 dicembre 2025

Storia patria

Bisogna saperne anche un po' di teologia per raccapezzarsi in quel periodo di storia che viene dopo la caduta dell'Impero Romano (d'occidente), i niceni, gli ariani, i calcedoniani, i monofisisti, infinite dispute teologiche diventate questioni etniche e quindi politiche e militari, accade anche ai giorni nostri, così apparentemente razionali. L'Italia non si ancora sostanzialmente ripresa dalla caduta dell'Impero Romano e resta ancamò divisa tra Longobardia maior e Longobardia minor, l'una popolata da Franchi, Longobardi ed Ostrogoti, l'altra segnata dalla nobiltà latifondiaria ecclesiastica che gli ha trasmesso la sua forma e i suoi contenuti. La questione meridionale: se l'Italia è così divisa è colpa dei preti. No. Se l'Italia è così divisa è colpa di Costantinopoli: se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi come si è disarcivescoviscostantinopolizzato l'Arcivescovo di Costantinopoli?

mercoledì 10 dicembre 2025

Meanwhile i nasturzi, imperterriti, continuano a spuntare anche a dicembre. Li abbiamo protetti con dei teli, abbiamo riunito tutte le piantine, le begonie, il geranio, i falangi, stanno tutti bene, prendono la luce di giorno e sono riparati la notte. I nasturzi sono gialli con le striature rosse che sembrano dipinte all'acquerello. Chi glielo ha detto ai nasturzi di essere così belli? I teisti direbbero Dio, gli ateisti la natura, ma c'è sempre dietro un'intenzione, tutti e due riconoscono un'intelligenza al lavoro. Ecco, senza fare troppi voli pindarici, il concentrarsi sulla volontà delle piantine aiuta a penetrare il segreto del mondo, meglio di un testo di filosofia.

Non è una cosa difficile la guerra, bisogna continuare a dargliele di santa ragione, delle belle bastonate sui denti finché non implorano pietà, nel frattempo te ne hanno assestate un bel po' pure a te ma tu hai trovato quei due o tre argomenti decisivi che gli han fatto cambiare idea, che gli hanno schiuso improvvisamente tutti i centri cognitivi, tipo un'illuminazione. Sono delle risse per strada le guerre però autorizzate dal ministero, che se va come deve andare incidono il tuo nome su un monumento rigato dal guano dei piccioni. Le guerre le fanno da tanto tempo, ormai sono diventate un classico.

Non vorrei fare il monaco trappista ma è d'uopo ricordare che dobbiamo morire. Dove crediamo di andare, eh? Il mondo è una bolla di sapone, il nostro io un disturbo ossessivo-compulsivo scandito da episodi psicotici quali "Italia", "Europa", "Stati Uniti", "taglio del cuneo fiscale". Tutti i pensieri che normalmente ci occupano la giornata sono pensieri di niente, le nostre vite assimilabili alla mela che piano piano si consuma dentro la spazzatura. Non sopporto più le cose dotate di ego, la mia simpatia è tutta per la mela.

lunedì 8 dicembre 2025

I governi italiani sembrano degli scappati di casa, gente presa un po' a caso tra le riserve dei cognati dei cognati dei cognati. C'è da riempire un posto in commissione biosicurezza, conosci qualcuno? Guarda, mio cognato fa il farmacista. Perfetto. Vestiti da politici, giacca bleu e camicia bianca, dove li metti stanno. Hanno perlopiù dei cognomi parlanti: Quattroballe, Cantarutti, Puzzovivo. Senza cognati l'Italia sarebbe nel caos, grazie ai cognati L'Italia gioca un ruolo strategico.

domenica 7 dicembre 2025

Quando gli uomini si sono messi a progettare concretamente la felicità hanno pensato che riducendo le occasioni di infelicità grave (la fame, il freddo, la malattia) automaticamente ne avrebbero ottenuto in cambio una grande felicità, per poi venire a scoprire che le due grandezze erano direttamente proporzionali e che se non si soffre più come una volta, conseguentemente non si può più nemmeno essere felici come una volta. Ogni stato della vita ha i suoi guadagni e le sue perdite.

sabato 6 dicembre 2025

Manifesto

L'individuo non è e non può essere libero perché necessariamente obbligato in un contesto che quando non è sociale è perlomeno naturale. La libertà individuale è un’ideologia, un prodotto culturale. Lo stesso volere che ognuno sperimenta dentro di sé è prima di tutto un qualcosa che comanda e non un qualcosa che viene comandato. Motivi culturali ci hanno persuaso che siamo liberi di fare il bene come di commettere il male. La fede religiosa come l'ateismo, i sistemi giuridici e civili, si fondano su questa persuasione. Siamo culturalmente condizionati a crederci liberi. Le stesse infinite e inconcludenti diatribe della politica sono lo specchio di questa persuasione di una libertà che non può esistere. Nella società dei consumi le libertà di acquistare e di viaggiare hanno assunto il carattere di conformismo, di adeguamento del proprio stile di vita con finalità di inserimento in uno status sociale. I progetti di ritornare al passato come quelli di possedere il futuro sono due presunzioni equivalenti.

martedì 2 dicembre 2025

Se la nozione del mondo ci giunge attraverso i media, allora la nozione del mondo è già corrotta a monte, e per averne un'immagine più corrispondente bisogna fare tutto un lavoro di lettura fra le righe, un lavoro di betweenthelinesreadingness come direbbero alla Luiss o alla Bocconi (qualsiasi cacchiata, però scritta in inglese con l'aggiunta di -ness, assume dignità di corso di filosofia, ci sarà sempre uno che te lo spiegherà in un TED o ne farà oggetto di libri motivazionali).

lunedì 1 dicembre 2025

Titolano i giornali: Zelenski scosso dagli scandali, crolla il suo cerchio magico, ora è un leader solo, è l'ora della verità (un altro, citando un film con uno straordinario Gary Oldman, titola: "È l'ora più buia"). Incredibile come partano da un giorno all'altro certe campagne di delegittimazione, precise come un orologio, come se fosse saltato un tappo (Zelenski, poveretto, è sempre quello di prima, solo che sta finendo il credito): e ora, chi ci difenderà dai cosacchi? I francesi, con i Rafale convertiti all'ibrido (Macron ormai uscito dai perni sospende la democrazia e si incorona Napoleone instaurando una repubblica direttoriale in Russia).

Desolazione

Mi è capitato di leggere un articolo sulla Gazzetta dello Sport, purtroppo ho questo vizio, ho dovuto rileggere le prime righe tre volte, e anche alla terza non ho capito bene la consecuzione di soggetto e complemento, perduta dentro un casino di perifrasi tra l'epico e il cronachistico, di un tale che aveva giocato di fronte a un campione del mondo contro la sua Francia vent'anni fa in un contesto "da calcio vero" dove c'era chi ha visto la partita dal balcone di casa (chi ha giocato vent'anni fa? dov'era il balcone?). Vado a vedere chi l'ha scritto: è giornalista professionista, in grassetto, laureato in Scienze Politiche alla Luiss, ha frequentato una Scuola di giornalismo, impiegato presso la Gazzetta ma ha lavorato anche per Sky, ha scritto pure dei libri, degli instant book sui campioni del momento. Gesù che disastro educativo, non sanno mettere due frasi una dietro l'altra. Gianni Brera ha fatto dei disastri incalcolabili. Ci vogliono infilare l'epica e sdrucciolano sulla retorica, il "calcio vero" visto dal balcone di casa, che fa il paio coi ragazzi che (non) giocano (più) per strada. Bruttezza di forma e di contenuto, un desolato circolo ermeneutico della mediocrità sfruttato dall'AI che rimastica il bolo e lo risputa più brutto di prima. Arriveremo su Marte ma perderemo l'uso della scrittura.