lunedì 18 agosto 2025

Zelensky in abito nero nello Studio Ovale, via l'uniforme militare: gesto di distensione

Presentavasi, il nostro, all'incontro risolutore coll'amico suo duce (duce qui in senso di condottiero, democratico, democraticissimo!, che non vorremmo mai dispiacere gli amici atlantisti), con una giacchetta nera su camicia nera, forse una cravatta, anch'essa nera, o forse una cravatta dipinta, ma solamente nei sogni di alcuni daltonici giornalisti, affetti di sicuro da emeralopia, perché gli avevano detto di vestire questa volta elegante, in abiti civili, se così si può dire. Ma lui, che tuttavia conservava dentro di sé un malanimo da slavo, gli aveva voluto far andar di storto pure quella raccomandazione che sapeva tanto di ammonimento e si era risolto per quel completo corvino, scuro in volto e nero come una cornacchia, in alternanza con la sua amica di Strasburgo, la quale, diversamente, insisteva elisia su certe sue nuances da pasticcino viennese, con le permanenti a guarnizione, a mo' di zabaioni (le giacchette bleu invece su camicetta gialla, a significare armocromatica vicinanza alla causa). Il gambetto del Volga.

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