lunedì 14 agosto 2023

Leggo che quel "repubblica fondata sul lavoro" fu il frutto di un accomodamento per venire incontro alle richieste del partito comunista che avrebbe invece preferito "repubblica fondata sui lavoratori", a significare che la repubblica avrebbe tenuto in conto la voce della classe operaia allora equiparata al popolo dabbene preso nel suo insieme. La frase oggi come oggi non dice più quel che voleva dire in origine, allora il concetto di "lavoro" era stato fatto ostaggio da un'ideologia che lo magnificava oltremisura elevandolo al rango di vera e propria divinità pagana (a Stachanov, per aver battuto ripetutamente il record del numero di tonnellate di carbone estratto - 102 tonnellate in 5 ore e 45 minuti -, diedero la medaglia di "Eroe del lavoro socialista" e istituirono in suo onore "la giornata del minatore di carbone"). Oggi, con l'aiuto della scienza, abbiamo invece scoperto come il lavoro in sé non sia un ente supremo di carattere etico-morale quanto piuttosto una malattia sociale che continua ad affliggere la gente comune e priva di mezzi. Io la repubblica la vorrei fondata sull'intelligenza, ma capisco che rischia di essere un'utopia ben più utopica di quella del lavoro socialista.

4 commenti:

  1. Dove vivo io (Campania) il lavoro non è mai stato, come dici, "un ente supremo di carattere etico-morale", quanto una sgradevole necessità. Infatti il lavoro da noi si chiama 'a fatica.

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    1. Anche a Cosenza si dice fatica, e altrove travaglio, dalle mie parti nella bassa si diceva "fadigar". Il popolo ha sempre saputo che si tratta di un peso da portare, le ideologie invece hanno cercato di indorargli la pillola.

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  2. col tuo permesso, vorrei una repubblica etimologica e senza aggettivi.
    quanto alla "medaglia", ad essere pignoli si trattava di una "stellina". ma la cosa è "lieve". io invece stamani nel post ho scritto per ben due volte "gli" al maschile invece di "le" al femminile. e ho anche perso a scala quaranta. buon ferragosto, vecchio

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    1. Oh be', io gli e le lo sbaglio automaticamente quando parlo e volentieri anche quando scrivo, è normale, quando scriveremo per i giornali che contano ci licenzieranno in tronco.

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