martedì 15 novembre 2022

Pisciare in strada nel duemilaventidue

C'era un ragazzo africano, l'altro giorno, che pisciava contro un albero, in pieno giorno, sul marciapiede vicino alla questura, e io lì per lì ho pensato: povero cristo. E poi mi sono detto: ma benedetto figliolo, non sarebbe il caso di evitare di fornire la controprova alla destra proprio ora che si trova al governo, che cresce di un punto percentuale a settimana nel sondaggio di Enrico Mentana? Aveva una giacca verde e un berretto nero che si perdeva sulla sua testa nera, avrà avuto freddo, avrà passato la notte su una panchina dei giardini sotto le mura, dove anche di giorno stazionano senza far niente, oppure sotto i portici del santuario del crocifisso, sotto lo sguardo imperturbabile di San Pietro che regge le chiavi del paradiso. Devono farcela da soli, mettersi in riga da soli, meritarsi il rispetto di noi che siamo già avviati, col vantaggio della lingua, ad avere un bagno in cui pisciare, loro, invece, smerdati dalla politica da mattina a sera, presi nel vortice di un casino più grande di loro, si perdono e vivono come bestie, magari manco ci volevano venire... povero cristo, mi sono detto, per questa volta non chiamo la polizia morale, anche se pisciare in strada ancora nel duemilaventidue, con la transizione ecologica in corso e le macchine elettriche a guida autonoma, appare quantomeno anacronistico.

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