C'è anche la Neolingua in 1984, "l'unica lingua al mondo in cui il lessico si restringe ogni anno". Zelanti linguisti si dedicano alla distruzione programmata di nomi, aggettivi e i loro contrari per ridurre il vocabolario all'essenziale.
"Prendi “good”, ad esempio, che bisogno c’è di “bad”? “Nongood” farà lo stesso al caso nostro – meglio, perché è un opposto preciso, e l’altro no. O ancora, se vuoi una versione più forte di “good”, che senso ha avere una serie di parole come “excellent” e “splendid” e tutto il resto? “Plusgood” copre il significato; o “dualplusgood” se vuoi qualcosa di ancora più forte."
Lo scopo è politico: meno vocaboli e più parole univoche ridurranno il numero dei crimini mentali e le occasioni per pensare diversamente.
Somiglia un po' alla neolingua di internet con i suoi lol, i suoi rotfl, lmao, imho, ecc., solo che questi "vocaboli" (chiamiamoli così, sarebbero acronimi) non hanno intento politico e si producono spontaneamente da soli per partenogenesi. E poi noi del XXI secolo non abbiamo bisogno che ci impongano di ridurci il vocabolario, si riduce già da sé per il fatto che tutto deve essere di facile e immediata comprensione. Scrivi semplice, mi dicevano, come esortazione, non come asserzione (dove già pensare la differenza fra esortazione e asserzione può mettere a dura prova la mente più pigra).
Di nuovo, Orwell ci aveva sottovalutato.