venerdì 4 dicembre 2020

La morte bianca

Ha cominciato stanotte, non ha mai smesso un minuto, ha già raggiunto il terzo piano. La linea telefonica è saltata, la luce va e viene, ai piani inferiori si avvertono i lamenti sempre più flebili degli inquilini ormai sopraffatti dall'ipotermia. Peccato, erano delle persone gentili. Ieri abbiamo fatto scorte per un anno, carne in scatola, soprattutto, e lattine di fagioli borlotti, non è stata una grande idea, soprattutto in vista del lungo periodo che dovremmo passare chiusi dentro le nostre abitazioni, ma oramai è fatta. Dicono che forse smetterà in primavera, che ci sarà una seconda, forse una terza ondata, i dispacci governativi esortano la popolazione a munirsi di fornelletti da campo e a raggiungere i piani più elevati degli edifici. Non so se ce la faremo, siamo ormai allo stremo delle forze. Olaf e Peter hanno rimediato una lampada a petrolio che in mancanza del petrolio stiamo alimentando con il gel igienizzante che abbiamo trovato al Carrefour, la stanza si è impregnata di un forte odore di lavanda e di risveglio primaverile con essenze di patchouli, penso che moriremo tutti di emicrania. Cosa mai abbiamo fatto al 2020 per meritare una fine così orribile?

Nessun commento:

Posta un commento