mercoledì 18 settembre 2019

Siracusa-Milano Centrale

Paola, InterCityNotte Siracusa-Milano Centrale, posto singolo Vagon-Lit, si riparte destinazione Como con le valigie piene di magone. Ad attendermi sulla banchina (banchisa?) del binario 3, dopo un’affannosa corsa a zig-zag alla disperata ricerca del vagone n. 8, un controllore più sgarruppato del mago Oronzo. Fa niente, ci ho da comunicare la posizione all’amorosa, mi messaggia pure Ice, lui fiuta le tracce, aveva intuito che partivo. Lo scompartimento è un po’ âgé ma il letto è pulito, solo il letto, ad attendermi sul ripiano di una specchiera che pare sparata da una lupara il benvenuto al viaggiatore, un pacchetto omaggio contenente uno spazzolino, un dentifrizio, una lametta da barba, una saponetta, una salvietta, due pattine, un pettinino d’osso, un panno di pelle d’alce, due tappi per le orecchie e tre mascherine per gli occhi da utilizzare per i giochini erotici. Ma ahimé sono da solo, sperduto nel triangolo delle Bermude della connessione 4G. Aggrappato come un naufrago ad ogni più piccolo brandello di connessione pietosamente concessomi dall’aspra conformazione del terrottorio calabro-lucano crollo dal sonno all’altezza del bivio Caserta Est. Sogno rumore di rotaie e coincidenze saltate, il treno della notte sfreccia verso l’Agro Pontino come un missile che deve recuperare 24 minuti di ritardo, vengo sballottato di qua e di là come un sacco di bulloni mentre il treno minaccia di deragliare ad ogni scossone. Mi sveglio come in un sogno a Livorno, sono le 5:50 e il treno è in anticipo di 7 minuti: balzo nell’iperspazio, wormhole, ponte di Einstein-Rosen? Non si sa, miracoli della scienza. Livorno, Pisa e Viareggio si susseguono in rapida successione, solito squallore delle stazioni deserte prima dell’alba. Tutto cambia a La Spezia dove l’alba sembra un tramonto, attacca lo spettacolo, meravigliose calette si aprono come in un sogno fra una galleria e l’altra, tanto che me ne resto con il cellulare in mano nella speranza di catturare l’attimo, me ne riesce solo una ma non so cosa ho immortalato. Poi Rapallo che mi sembra bellissima, quindi Genova, prima Nervi e poi Brignole, una petroliera e una nave da crociera occupano l’orizzonte per cinque minuti, poi la fine di tutto, scavallato l’Appennino ritorna la pianura e la connessione 4G, ma io non sono più quello di prima e nemmeno quello di poi, e sì, lo posso ben dire: le salviettine umidificate mi hanno salvato la vita.


[Per la versione con le foto si rimanda a: t-annhauser.tumblr.com]

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