venerdì 25 agosto 2017

Pasolineide

Stavamo dalla parte dei poliziotti perché i poliziotti sono i figli dei poveri, avrebbe detto Pasolini. Mentre gli immigrati, che passano per i poveri in tutta questa faccenda, hanno prerogative piccolo-borghesi. Desiderano un posto di lavoro, un'istruzione che possa inserire i figli nel sistema di produzione capitalista, magari l'automobile sotto casa e la televisione in salotto, sopra il centrino. Questo diceva in buona sostanza Pasolini nei versi sugli scontri di Valle Giulia. Spetta ai figli degli operai, nel caso specifico ai poliziotti, guidare la rivoluzione proletaria, perché ne hanno più diritto, perché la loro storia di povertà fa da garanzia alla verace riuscita del piano. In realtà l'aspirazione intima di ogni proletario non è tanto la poetica rivoluzione quanto il miglioramento concreto delle proprie condizioni in chiave piccolo-medio o alto-borghese, e in questo non c'è nulla di strano (di Pasolini in tutti questi anni se n'è fatto un santino: cala, cala).

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