lunedì 31 luglio 2017

Il suicidio della ragione

E’ vero, il debunking, lo smascheramento delle bufale, non funziona perché il complottista è una monade completamente autosufficiente e chiusa in sé che tutto fagocita e nulla restituisce all’esterno che non sia a sua volta una teoria del complotto. Non se ne esce, una volta che un argomento è ricaduto entro il suo orizzonte degli eventi, ogni smentita, anche la più convincente, viene a sua volta rimodellata in forma di complotto, è un po’ come il credente che misura la verità delle cose sulla base del suo desiderio di credere: la verità è là fuori ma la fede è dentro di te, per cui tutto prende la forma di ciò in cui vuoi credere, che la ragione illumina solo chi è disposto a farsi illuminare. Io poi, in generale, non nutro nemmeno più fiducia nel discorso razionale, solo che qualcuno mi ha fatto notare che avevo cominciato con la litania del fallimento dell’idea di progresso e allora ho smesso per non fare il pesante e il disfattista. 

Detto questo io direi di continuare in ogni caso a ribattere colpo su colpo ai complottisti anche se dovesse risultare tutto inutile, se non altro per opporre alla tesi un’antitesi che tenga vivo il lumicino, non vorrei mai si spegnesse per indolenza e l’avessero vinta loro, allora sì che sarebbero dolori.

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