martedì 13 dicembre 2016

Ripassino

Allora, ricapitoliamo: abbiamo stabilito che il libero arbitrio non si mostra, che quello che appare come evidente è solo questa serie di eventi che si dipanano e che alla fin fine costituiscono il destino di ognuno. Destino è anche la volontà, che noi vogliamo libera ma che in realtà permette semplicemente di far accadere le cose. Potevamo indirizzarle diversamente? Nulla mostra che sia così, avere rimpianti è cosa ben stupida, come se fossimo davvero convinti che ciò che non accade e non è mai accaduto sarebbe comunque potuto accadere. La storia segue a ruota secondo lo stesso schema: poteva esistere un tempo in cui non è accaduto il massacro di Nanchino? No, per tanto che sia abominevole nulla ci mostra che sarebbe potuto anche non accadere per volontà contraria, ce lo dobbiamo tenere per quello che è stato, in tutta la sua crudeltà. La realtà non è un pranzo di gala. L'abominevole ha ben diritto di esistere. In particolare delle cose che non ci piacciono diciamo che sarebbero potute accadere diversamente, principalmente per consolarci, ma lungi dal consolarci ci divorano (vedi Kierkegaard, divorato dalle infinite possibilità della libertà). Detto questo, le vicende politiche del bel paese ci appaiono invece come un destino ben più allegro e di questo ringraziamo la sorte. (dottrina del destino del sommo maestro Formamurti, Saddharmapuṇḍarīka-sūtra-upadeśa, ecc. ecc.).

5 commenti:

  1. Va bene, sono andato a vedere Kierkegaard, già scrivere il nome mi da ansia, per non dire del suo pensiero.

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  2. scusa, ma queste cose non le aveva già dette Spinoza ?

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    1. Un po' Spinoza, un po' Severino e una scorzetta di limòn (mica crederai che abbia il copyright, l'autoironia, per Dio)

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    2. ah ok, credevo che tu pensassi di essere originale...

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