domenica 4 dicembre 2016

La solitudine del filosofo

Ma lei che tipo di filosofo è? Sono un negatore del libero arbitrio, dico io. Ah. (Sulle prime rimangono un po' interdetti). Effettivamente siamo in pochi, rilancio. Tipo Spinoza? Riprendendosi dallo choc. Peggio, rispondo io, tipo Severino (non sanno chi è Severino e se lo sapessero comunque non capirebbero).

12 commenti:

  1. Forse non c'è, il libero arbitrio, ma ci si potrebbe evolvere in modo che ci sia. Solo che è già tardi e a beneficiarne saranno solo i superuomini del futuro. Per il momento bisogna accontentarsi di venire a patti con la natura.

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    1. Intendo qualcosa di più profondo, che va aldilà della pretesa dell'uomo di dominare la natura, impossibilità intrinseca del libero arbitrio

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    2. Io parlavo della natura dell'uomo, non esterna all'uomo. Il libero arbitrio è costruire la propria natura in modo da avere un libero arbitrio, iterativamente, fino a convergenza. Per farlo è necessario imparare a leggere e scrivere l'informazione di cui siamo fatti, cosa non ancora possibile e forse impossibile. Ma se possibile...

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    3. Ah ok, tu dici comunque intervenendo fisicamente. Io penso che sia la struttura ontologica stessa che non permette di provare con evidenza il libero arbitrio. Come spesso scrivo "accade sempre quel che accade e mai quello che sarebbe potuto accadere", nulla mai proverà che una cosa sarebbe potuta accadere diversamente da come è effettivamente accaduta.

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  2. fisicamente, se si considera l'informazione un oggetto fisico. Come definisci il libero arbitrio?
    Non so se sia vero che niente possa provare che qualcosa avrebbe potuto accadere diversamente, dipende dall'accuratezza con cui si è in grado di descrivere un sistema e dalla capacità di simularlo.
    Riguardo alla struttura ontologica, si potrebbe sostenere che suggerisca il contrario, a seconda di cosa uno abbia più spavento.

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    1. Libero arbitrio è l'essere incondizionato, io penso che dal momento che qualcosa esiste è sempre condizionato da qualcosa

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    2. neppure dio è provvisto di libero arbitrio?

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    3. Dio può tutto, crea le regole ed è fuori dalle regole, crea dal nulla le cose, più libero arbitrio di così (poi che sia vero... ognuno dice la sua su Dio, la vecchia storia: se Dio è onnipotente non può essere limitato dalle leggi che ha creato)

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    4. Quindi la scala del libero arbitrio è quantizzata e prevede solo due stati: 0 e 1, nello stato 0 stanno tutti gli esseri di questo mondo, dalle particelle elementari all'uomo, mentre nello stato 1 c'è solo dio?

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    5. Da quanto dicono è così, Dio trascende anche ogni contraddizione proprio per mantenersi all'altezza delle sue prerogative, da un lato i mortali, dall'altra l'immortale unico e supremo. Poi non guardare me, io su Dio non saprei cosa dirti.

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    6. In questo contesto dio è solo un'ipotesi utile per definire la scala del libero arbitrio. La cosa che non mi torna è la scala quantizzata, mi sembra un modello troppo rozzo, non sarebbe più ragionevole un modello continuo? Io suggerirei un modello logistico.

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    7. Se è per ipotesi allora possiamo dire qualsiasi cosa a piacere, rozzo o non rozzo, tanto l'importante è credersi liberi, non possiamo vivere nel mondo senza pensarci liberi in scale diverse a seconda delle circostanze.

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