Fatico, ultimamente, a distinguere bene fra sogno e realtà, non che mi confonda sul lavoro (ci mancherebbe), ma insomma, appena distolgo lo sguardo dal quotidiano e abbraccio la realtà nel suo insieme mi coglie come un senso di irrealtà, una malessere d'altura, un disagio in tutto simile a quello provato in certi sogni tormentosi o in certi incubi in cui ti uccidi o ti uccidono, quell'angoscia dell'ineluttabile, quella certa densità emotiva che ti induce a pensare che il sogno sia tutta la realtà che puoi permetterti e invece ti svegli e c'è di più e non speravi di potertela cavare. Sogno ad occhi aperti, pare, ma in realtà in un senso più profondo, divagazioni cartesiane o le prime avvisaglie di un esaurimento che sempre incombe come una recidiva (sarebbe bello ridestarsi immortali da questo dettagliato sogno mortale).
lunedì 24 marzo 2014
domenica 16 marzo 2014
La vicenda del santone indiano conservato dai suoi fedeli dentro un frigorifero in attesa che si risvegli dal suo profondo stato di meditazione mi ricorda La verità sul caso di Mr. Valdemar, in cui un E. A. Poe particolarmente catturato dal mesmerismo racconta la storia di un malato di tubercolosi che viene ipnotizzato con il suo consenso sul punto di morte in modo da bloccarne la dipartita dell'anima. Il povero Sig. Valdemar rimane così per sei mesi in stato di trance, il suo corpo immobile oramai cadavere, comunicando attraverso impercettibili vibrazioni della lingua da impenetrabili distanze siderali, finché un giorno supplica ed implora i suoi aguzzini, peraltro animati da disinteressato spirito scientifico, di lasciarlo finalmente andare e così il suo corpo si riduce in polvere davanti agli occhi sbalorditi degli astanti. Potrebbe essere il caso dell'Italia, qualcuno un giorno schioccherà le dita e puff, addio grande bellezza.
Non passa con i farmarci la mia attitudine tragica, lo spavento di stare al mondo, il quale mi pare una condanna al patibolo, una lunga, raffinatissima, ingegnosa sessione di tortura. Dovrò dunque abituarmi anch'io, come tutti, a far finta di impegnare il mio tempo per uno scopo in attesa dell'esecuzione, senza peraltro la speranza di essere graziato.
sabato 15 marzo 2014
Vediamo, vediamo se davvero mi arriveranno in busta questi 80 euro in più al mese, certo è che se non arrivano la vedo dura per le ambizioni del giovane rottamatore. Diciamo che più sulla sua bontà d'animo e sulla sua buona fede faccio sicuro affidamento su questo argomento, il quale, del resto, mi pare sia ben chiaro anche all'interessato. Ho sentito di gente assai soddisfatta dal set di coltelli Miracle Blade, penso che la fiducia nel commercio sia un elemento essenziale dello spirito liberale.
Fra i casi umani di questa Italia che vorrebbe ripartire ma non può, segnaliamo quello del Sig. Virginio Scotti, detto Gerry, di professione presentatore televisivo. Il Sig. Scotti ci scrive che vorrebbe rinunciare al vitalizio assegnatogli dallo Stato per i suoi servigi, quando fu eletto parlamentare nelle file del Partito Socialista e componente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla condizione giovanile, ma la solita burocrazia kafkiana gli impedisce di liberarsene. Matteo, pensaci tu.
Fra i casi umani di questa Italia che vorrebbe ripartire ma non può, segnaliamo quello del Sig. Virginio Scotti, detto Gerry, di professione presentatore televisivo. Il Sig. Scotti ci scrive che vorrebbe rinunciare al vitalizio assegnatogli dallo Stato per i suoi servigi, quando fu eletto parlamentare nelle file del Partito Socialista e componente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla condizione giovanile, ma la solita burocrazia kafkiana gli impedisce di liberarsene. Matteo, pensaci tu.
venerdì 14 marzo 2014
Come se Dio potesse essere confutato per via di Ragione e la Ragione potesse essere messa in scacco dalla presenza di Dio, così è lo scontro fra atei e cattolici razionali. E invece la contrapposizione è talmente lontana dal congliere nel segno che anche qualora Dio, un giorno di questi, finalmente si mostrasse, sono del parere che gli uomini di buona volontà sarebbero nel pieno diritto di contrapporsi al suo culto e che anzi sarebbe una cosa salutare. Quando poi mi sento dire che sarei io ad avere dei problemi con la mia miscredenza e che dunque quasi quasi mi dovrei curare, magari assumendo in dosi massicce l'opera omnia di Charles Darwin e Margherita Hack, be', lasciatemelo dire, il mio indomabile spirito d'indipendenza si sente minacciato proprio come se l'avessero costretto a credere in Dio.
Per esempio quando ne avevo ventotto persi la testa per una diciasettenne che ne dimostrava diciannove. A mia discolpa posso aggiungere che di lì a poco avrebbe compiuto gli anni e che comunque era una bravissima ragazza. Perdipiù ero scapolo, socialista, non avevo figli e non avevo fatto il militare, ero insomma eticamente fragile.
martedì 11 marzo 2014
E' da un paio di settimane che ho mal di pancia e nausea, chissà, sarà la nausea di Sartre. Mi duole il lato destro, zona lombare, un fastidio, un malessere, una guallera. Mangio poco ma in compenso lavoro molto, magari morire di lavoro è meno disonorevole che morire di disoccupazione ("però, che dedizione, ha lavorato fino all'ultimo!"). Uaar e Uccr se le danno di santa ragione (senza offesa per gli atei). Plantinga sostiene che Dio esiste e non v'è bisogno di ulteriori argomentazioni, diversamente, gli atei sostengono che Dio non esiste è non v'è bisogno di ulteriori argomentazioni. Chissà se è poi vero che nessun sistema coerente può dimostrare la propria coerenza. Il compagno Autodidatta, ateo, umanista e socialista, si lascia fregare quando in virtù della sua scriteriata morale cerca di sedurre un adolescente, ne consegue che quando Dio viene meno subentra una nuova morale, ma se a sbagliare è un uomo di fede la cosa è più plateale (per cui per un ateo è già più legittimo peccare). Ho freddo ai piedi.
lunedì 10 marzo 2014
Provo molta simpatia ed ammirazione per quella banda di matti che si occupa di gravità quantistica (ma in verità molto meno matti di quello che sembrano) e in particolare dell'equazione di Wheeler-DeWitt, un'equazione che, se confermata, illustrerebbe qualcosa di fondamentale sulla profonda struttura della realtà e che sorprendentemente non prevede l'esistenza del tempo. Se ne vanno in giro a dire che il tempo, in sé, non esiste e con il tempo anche il movimento (cosicché anche lo spazio avrebbe le ore contate): is time needed to describe change? Bella domanda davvero. Per un senso comune che a malapena concepisce il cosmo in senso newtoniano è una bella sfida. C'è competizione fra loro e i teorici delle stringhe, teoria elegante ma, secondo i suoi detrattori, completamente campata in aria, per cui sembra che sia molto meno campato in aria asserire che il tempo non esiste. Inutile dire che personalmente tifo per la soluzione più drastica: eliminiamo pure il tempo, lo spazio e il divenire, dimensioni illusorie, intuizioni a priori, è bello sapere di avere qualche alleato all'interno del mondo scientifico, di fronte alla scienza perfino il senso comune comunemente s'arresta.
domenica 9 marzo 2014
In questa epoca di lassismo generale, in cui a noi laici tocca pure fare da pungolo al particolare lassismo del papa (il quale oramai è più lassista dello stesso Scalfari)... ci mancavano solo le unioni gay. Dice che si metterà a studiarle, per capire come mai alcuni stati hanno deciso di legalizzarle. Ci sta prendendo per il culo, è evidente. Non è bastevole l'Amore, quello con la "a" maiuscola, come motivo? Se il vero discrimine sembra, come tutti dicono, l'Amore, e cioè è l'Amore lo slancio più genuino su cui fondare una relazione, che importanza può avere il sesso dei contraenti? A meno che il matrimonio debba in realtà fondarsi su altri argomenti, tipo la durata per la durata oppure una semplice questione di bon ton, l'edificante proiezione ontica di una più profonda Verità ontologica. Sono così stanco... A forza di cercare la Bontà in ogni pecorella smarrita, chi mai le potrà negare il diritto di amare una sua pari, su quali basi la si potrà dire smarrita? In fin dei conti è lui che fa un gran parlare di questo Amore, dai e dai anche le pecorelle si metteranno in testa delle idee strane (Jorge parlava spesso delle gioie dell'Amore e nel petto degli alunni si affacciava quasi il cuore).
Sono in corso a Sopot, Polonia, i mondiali di atletica indoor. Nessuno pare imbarazzato dal fatto che nel paese che fu del beato Karol Wojtyła donne che hanno consacrato la loro vita alla ginnastica si sfidino in top e mutandine così striminziti che non ci si stupirebbe se qualche accorto campione del nichilismo imperante venga a suggerirci di farle addirittura gareggiare nude, come fu per gli uomini dell'antichità greca e pagana. Scomparsi i seni e le morbide curve dei fianchi che in Rubens ineggiavano alla fecondità, rimasti solo i ventri piatti e i muscoli e i tendini che non inducono certo a pensare che in quelle rinsecchite macchine cartesiane sia rimasto alcun sogno o desiderio di famiglia e di maternità. Non mi dilungherei qui sulla moda delle diete e della magrezza a tutti i costi, del corpo svuotato delle sue qualità spirituali per assecondarne solo le proprietà fisico-meccaniche, non ha più senso, la guerra è persa a tal punto che non farebbe scandalo se invece del salto in alto fossero introdotte alle prossime olimpiadi le nuove discipline del salto delle mestruazioni e dell'interruzione volontaria della gravidanza, amen.
sabato 8 marzo 2014
(se all'improvviso, una grossa somma di denaro...)
Pensavo che se all'improvviso diventassi ricco, ma proprio ricco, a tal punto da non sapere come spendere i miei soldi, mi comprerei di sicuro una Maserati Quattroporte rosso folgore con pinze dei freni Brembo, così diamo lavoro anche a Bombassei, poveraccio. Già lo sapete, sono un proletario con spiccate attitudini borghesi, anzi, nobiliari. L'autista personale, gli interni in mogano... oppure no, per fare i ricchi bisogna esserne capaci, ci vuole la forma mentis. Allora di sicuro l'autista, ma mi accontenterei molto probabilmente di una berlina media, comoda ma non troppo appariscente, un'A3, una Serie 3, una Classe C, preferibilmente turbodiesel (i taxi no che ci si siedono tutti). Ma che dico... ancora troppo. Rinnoverei il parco autobus della Asf e mi farei l'abbonamento annuale studenti, ecco cosa farei, che Mujica al confronto sarebbe il Re Sole.
La sera mandavamo lo zio Jab a fare legna, ricordo il vecchio mobiletto in formica della cucina, le mensole avanzate dalla libreria e il comodino spaiato. Li rompevamo con un grosso martello incrostato di vernice, spoglia mortale di un magūtt o di un imbianchino non si sa se uccisi più dalla fame che dal freddo. Cadde anche il tabù dei libri, per primi cominciammo a bruciare quelli di Moccia e Fabio Volo, quelli di Odifreddi per ultimi. Più corposi erano i dizionari ma bruciavano troppo in fretta, per farsi un bagno caldo non bastava una Treccani (per farsi un te bastava una Bibbia). La brutta abitudine di Edgar A. Poe di scrivere racconti troppo brevi, idem Cechov, la Recherche, invece, molto apprezzata, ma nella versione Newton-Compton con i caratteri grandi. Come carta igienica usavamo Il Foglio, che non puzzava di petrolio. Contatori Geiger da tempo non se ne trovavano, per misurare la radioattività ci eravamo attrezzati con mezzi di fortuna, una pentola di alluminio amplificata con due coni di cartone a mo' di cornucopie attraverso le quali speravamo di captare la debole attività delle particelle subatomiche... Per fortuna di radioattività, dalle nostre parti, non se ne registrò mai.
Vorrei qui esprimere la mia opinione sui film di Sorrentino, umilissima e nemmeno troppo originale, e cioè che si tratti di grandi esercizi di stile, estatici ed estetizzanti, in cui personaggi e le situazioni risultano così sfacciatamente costruiti di volta in volta sopra questo o quel mito, che sia più o meno grottesco o surreale, da risultare artefatti a bella posta e cioè una declinazione all'italiana del cinema dei fratelli Cohen, ma con molto più Wenders. Del resto impossibile dare un giudizio originale su qualcosa che originale non è. La grandezza di Toni Servillo, poi, mai capita, ma bisogna dire che sono un fruitore più che sgamato, non mi impressiona più niente. Nemmeno il dandy allampanato con quella perenne espressione fra la maschera della tragedia greca, la dissimulata, ostentata indifferenza e il pulcinella dolente che fuma 'e Camèl (Jep Gambardella, Al Caprino, Tony Pisapia, ecc. ecc.). Perfino quel ringraziare Fellini e Maradona alla premiazione degli Oscar rientra nel paradigma, l'originalità a tutti i costi (che poi la "genialità di Maradona" è robetta da sciampiste), senza dimenticare di rivolgere un caro pensiero alla sua "bellissima famiglia" (ci mancasse mai la famiglia a un italiano, per carità di Dio). Per cadere vittima di un film di Sorrentino occorrerebbe dunque essere ben disposti al richiamo delle ondine, ma troppo sfacciata è l'operazione di ammaliamento, troppe le moine e le suggestioni, un comune Ulisse già si stufa a metà del guado e ti saluto Lorelei.
lunedì 3 marzo 2014
Perché nella Bibbia non si fa alcun cenno alla relatività generale? Dio avrebbe dovuto saperlo. Se solo ci avesse lasciato un segno, qualche appunto, un paio di formulette, avremmo potuto guadagnare tempo. E ancora, i russi sono davvero degli idioti oppure solo degli implacabili atei senza scrupoli? Anche questo Dio dovrebbe saperlo. Chi, se non Dio, può scrutare dentro il cuore di un ateo, dentro il cuore di Putin? Io no certamente, non mi azzarderei neppure! Aveva dunque ragione Guareschi, era Peppone a sbagliarsi. Se vivete in un quartiere a maggioranza russa non ci metterei la mano sul fuoco che vi vengano a salvare i marò. Per esempio, in una scala da uno a dieci, quanto avrà impressionato Putin l'appello di Matteo Renzi? Ben diverso sarebbe stato se a guidare il governo ci fosse stato lui, Silvio Berlusconi, l'amico intimo. Fesserie, cattiverie gratuite. A meno che... John Titor effettivamente predisse che la Russia provocherà l'olocausto nucleare nel 2015. Non sembra far alcun cenno invece a Grillo e Casaleggio, il che proverebbe che si tratta in realtà di una grande bufala... In ogni caso io comincerei a grattarmi e a fare scorte di Simmenthal.
Relatività generale: sul pianeta Terra, come del resto su tutti gli altri pianeti, il tempo passa più velocemente in alto e più lentamente in basso, dove la forza dell'attrazione gravitazionale è più forte. Vi sono orologi atomici precisissimi posti in certi laboratori, i quali, sistemati a diverse altezze (l'uno poggiato sul pavimento, l'altro sul tavolo), misurano nell'arco di dieci minuti una discrepanza di tempo perfettemente in accordo con le leggi della fisica, si sa infatti che lo spaziotempo è una grande mollusco elastico che si incurva e si contorce a seconda dell'intensità dei campi gravitazionali. L'uomo comune di queste stramberie non sa che farsene, basta che gli funzioni il GPS, il come non è affar suo. Ma le ricadute sulla vita quotidiana sono sconvolgenti. Ad esempio, passando molte ore della mia giornata seduto su una sedia i miei piedi invecchiano meno velocemente della mia testa e così immagino anche i vostri (volete mantenere la mente giovane? Vivete a testa in giù). Così il nostro corpo, per il solo fatto di reggersi su due zampe, sperimenta nell'arco della sua breve esistenza tutta una serie di gradienti spaziotemporali che se solo fossero sottoposti a campi gravitazionali più intensi ci farebbero assomigliare a dei barbapapà. Dimenticavo: evviva Sorrentino, pizza, spaghetti e mandulino.
domenica 2 marzo 2014
Dice Luttwak che avrebbe le prove di un piano segreto del Cremlino per spaccare l'Ucraina. Davvero? Non me ne ero accorto, noi qui si pensava che l'occupazione della Crimea fosse un semplice espediente per garantire ai russi una tranquilla villeggiatura. Se penso alle bollette del gas... già quest'anno un massacro, ogni mese se ne andava via circa il 20% dello stipendio, ci aggiungi poi l'affitto e il supermercato, una Sebastopoli...
I russi... non basterebbe un Michail Bulgakov per descrivere tutta la bastialità di questo popolo. Si vestono bene, guidano grosse macchine, le collezionano, insomma, cercano di darsi un tono per assomigliare quanto più possibile a dei raffinati europei, ma poi tengono i giaguari in salotto e in giardino il galeone dei Pirati dei Caraibi. Uno scimmione col frac ci farebbe più bella figura. Non dovremmo mostrarci troppo magnanimi con gente che ha i sottaceti come massima espressione gastronomica.
I russi... non basterebbe un Michail Bulgakov per descrivere tutta la bastialità di questo popolo. Si vestono bene, guidano grosse macchine, le collezionano, insomma, cercano di darsi un tono per assomigliare quanto più possibile a dei raffinati europei, ma poi tengono i giaguari in salotto e in giardino il galeone dei Pirati dei Caraibi. Uno scimmione col frac ci farebbe più bella figura. Non dovremmo mostrarci troppo magnanimi con gente che ha i sottaceti come massima espressione gastronomica.
sabato 1 marzo 2014
Noi depressi, che abbiamo perso la voglia di vivere... esponiamo più facilmente il fianco alla critica della militia christi, siamo noi i figli del nichilismo, i figli di Satana. Per cui non solo sofferenti ma anche colpevoli della nostra sofferenza, e, nel caso fossimo incolpevoli, ci toccherebbe pure di essere compatiti, a riprova del fatto che nell'assenza di Dio tutto è buio e privo di significato. Fortunatamente sembrerebbero solo gli ultimi singulti dell'ortodossia, con l'idea di Dio scompare anche l'idea di Satana, salvo improvvise apparizioni di Mr. Woland. Hanno ragione Gnocchi e Palmaro, Papa Francesco, con la sua idea di chiesa debole, di chiesa mainstream, sta assecondando il corso della storia e presto non sarà più possibile distinguere una virtù teologale da un cinguettio su twitter. Ma Dio... eh, Dio è un'idea che in versione light potrebbe essere addirittura destinata a durare più a lungo della religione, placidamente posta alle fondamenta del senso comune, l'effetto Doppler della paura di morire.
Compro Il Foglio, il sabato, e lo compro con la stessa attitudine con la quale un tempo compravo Cuore. In prima pagina un bell'articolone, un'intervista, "Satana ha 5 stelle e urla vaffanculo". L'intervistato inanella tutta una lunga serie di improperi, alcuni scontanti, altri più apocalittici, rivolti a Grillo e Casaleggio, per cui l'accusa di nazismo risulta anche insufficiente, Casaleggio e Grillo sarebbero veri e propri seguaci di Satana. Ma non è tanto il j'accuse a impressionarmi (condivido senz'altro l'augurio che i grillini facciano una brutta fine, politica, per carità), quanto il tirarci dentro Emanuele Severino, il quale, quando si parla di cultura di morte e anticristo, c'entra sempre. L'intervistato dice più o meno così: l'inizio del 2013 è stato speciale, gravido di segni, esempi ne sono il Papa che si dimette, il fulmine che colpisce S. Pietro, il meteorite che si abbatte vicino a Ekaterinburg. Di lì a poco, sulle pagine del Corriere, esce perfino un articolo a firma di Severino il quale annuncia la fine del cristianesimo e l'avvento di Prometeo (il quale, qualche pagine addietro, era stato più o meno descritto come un demone foraggiato dai Rockefeller), una specie di religione di Satana (arridaje). Ora, che Severino si auspichi l'avvento di Prometeo mi pare cosa strana, Prometeo, in quanto simbolo della volontà umana di dominare il mondo, all'interno del discorso severiniano è nemico della verità dell'essere almeno quanto il cristianesimo. Nessuno capisce Severino... almeno capirlo, dico... magari ci si potrebbero fare delle battute più calzanti.
«Era una sorta di inno satanista impaginato dal più importante quotidiano nazionale».
«Era una sorta di inno satanista impaginato dal più importante quotidiano nazionale».
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