giovedì 28 febbraio 2013

Mi è appena scivolata una ciotola dalle mani, s'è rotta, e Dio solo sa quanto ci si affeziona alle ciotole, è come quando ti muore un cane. Un bel giorno anche noi ci scivoleremo dalle mani e addio ciotole e addio cani.

3 commenti:

  1. Ci sono almeno un paio di storie zen sulle ciotole, visto che l'armamentario del bravo monaco è giusto tazza e bastone (come per i cinici mantello e tazza): in una (che riecheggia appunto una storiella cinica) un monaco vede - mi pare un bambino che beve mettendo le mani a conchetta, e allora si accorge che la ciotola è inutile e la getta. In un'altra, un novizio in un monastero rompe la ciotola preferita del maestro, ma poi lo intorta con la storia del "tutto deve morire, non facciamo tragedie" e quando il maestro gli dà ragione, il novizio gli mostra i cocci della ciotola.
    Io faccio colazione con la stessa tazza da circa 20 anni, anche se si è rotto il manico.

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