venerdì 22 febbraio 2013

E' un periodo talmente stressante e io sono così stanco e avvilito che nemmeno ho voglia di prendere in considerazione le elezioni. Mi coglie ora un senso di liberazione, liberazione dalla campagna elettorale che pur controvoglia sono costretto a sorbirmi a piccole dosi, dovunque legga, dovunque vada. Lavorare e racimolare quel poco che mi basta per vivere, al netto di quello che ancora mi devono, è in questo momento così logorante che le solite trite e ritrite promesse elettorali non fanno che acuire il mio fastidio, per la vita, per la gente, per il mondo. Non vedo una via d'uscita, mi angoscia un senso di fine del tutto, ho un sacco di fantasie violente pre sonno e post risveglio, mi trascino in avanti perché c'è ancora qualcosa che mi lega a questa esperienza cosciente, e cioè leggere, dormire, fantasticare. Cadono le comete ed è come se ci vedessi un disegno, una conclusione, finalmente la fine, il destino naturale delle cose che richiama all'attenzione la schifosa umanità.

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