Io sono fondamentalmente un candido e pensavo nella mia ingenuità che questa storia dell'eccesso di "frociaggine" nei seminari fosse soltanto una storiella messa in giro dagli anticlericali, ma se adesso lo dice il papa allora sarà vero. Io avrei fatto volentieri il seminario da giovane perché mi pareva un ambiente protetto, tanto studio e un lavoro sicuro, se non l'ho fatto è perché sentivo forte in me la pulsione sessuale, non sarei stato un buon prete pensando sempre al sesso, e adesso invece che vengo a scoprire certe cose mi sento come se mi avessero ingannato. Comunque, a parte il sesso, non sarei stato un buon prete perché ho paura delle persone, il gregge va curato, non se ne deve avere timore. Forse sarei stato un bravo teologo, o magari un bravo bibliotecario, una cosa meno a contatto col pubblico, cioè con le pecorelle. Sulla pecorina, invece, se ne può discutere, in fondo, siamo tutte pecorelle del Signore. (me lo immagino Bergoglio pronunciare "frosciascine" con quel suo accento veneto in mezzo allo sbigottimento generale).
martedì 28 maggio 2024
giovedì 23 maggio 2024
Comunicazione di servizio: sono assai impicciato in questo periodo, ci sentiamo più avanti.
lunedì 6 maggio 2024
Mi piacciono i santi, soprattutto quelli popolari, gli irregolari, gli eccentrici, qualche volta anche un po' picchiatelli ma in stretta relazione con le tribolazioni quotidiane di noi miserrimi. Per esempio io ormai soffro di mal di schiena fisso, disco fissurato, le torsioni del bacino mi risultano dolorosissime, sicché mi ero rivolto sulle prime a San Rocco, così, in via generale, ma poi ho scoperto che il suo ramo erano più le ginocchia e le articolazioni, allora ho fatto delle ricerche più approfondite e ho scoperto il santo che fa al caso mio: Sant'Orso d'Aosta, un buon diavolo originario dell'Irlanda che era sceso fino alle Alpi e lì si era stabilito aiutando i poverelli vessati dalle angherie del vescovo, viveva nella povertà materiale più scrupolosa, coltivando la terra e donando tutto ai bisognosi, riservando però una parte del raccolto agli uccellini, i quali, nell'iconografia popolare, gli si posano riconoscenti sulle spalle. Ai poveri distribuiva anche i tradizionali sabot in legno d'abete perché si proteggessero dal freddo e un santo che pensa ai piedi freddi non può che essere il mio santo. È il protettore di "Cogne, Jovençan e Derby, invocato contro la siccità, le malattie del bestiame, le intemperie, le alluvioni, i soprusi dei potenti, i parti difficili, i reumatismi e il mal di schiena", insomma, a parte il parto e il bestiame mi calza a pennello, Sant'Orso aiutami tu, guarda un po' in giò, come dicono i lumbàrd, nell'attesa affido i miei dischi al beato Voltaren.
giovedì 2 maggio 2024
Io, che non sono uomo di mare, sul treno mi volgo sempre a guardare l'entroterra, alle onde marine preferisco l'ondeggiare dei monti, abbiamo appena superato Policastro con i suoi bellissimi castri merlati che sbucano in mezzo agli alberi, anche se bisogna dire che l'architettura civile tra Paola e Scalea risente ahimé di quell'orrido stile coloniale moderno che tende al condominio sovietico. Cos'è quella roba grigia che si estende a perdita d'occhio fino all'orizzonte? È il mare!, dice lei, ma io non ne sono sicuro, mi sembrava più cemento. Ci sono dei cani nello scompartimento e le è venuta l'idea di prenderne uno, al che io ho risposto che almeno per il trasporto sarebbe stato preferibile una coccinella (la tieni in una scatolina, con dei buchi, e una fogliolina d'erba per il giusto apporto di fibre). A Pisciotta abbiamo impattato l'anticiclone delle Azzorre, all'improvviso si è fatto tutto buio e un pulviscolo acquoso ha avvolto case e paesaggi come un sudario oltre il finestrino rigato di pioggia, il treno non rallentava e anzi sfrecciava sicuro sulle rotaie come una zucchina spalmata di vaselina, coefficiente di penetrazione.