martedì 26 aprile 2022

Zio Richie, verdiano

Stephen ha uno zio caciarone, lo zio Richie, lo zio che ti costringe alla sua calorosa ospitalità, un po' come mio nonno che rincorreva l'ospite fuori dalla porta per appioppargli la bottiglia di vino che aveva testé ripetutamente rifiutato. Non solo, lo zio Richie è anche appassionato verdiano, nonno lo era di Mario Lanza, Musiani e Claudio Villa (ma una volta ha apprezzato di sfuggita un pezzo dei King Crimson, Prince Rupert Awakes, che avevo messo in camera mia a tutto volume). 

Dall'episodio III, Proteo, La Spiaggia:

Una cornice in legno di torba sopra la testa calva: il Requiescat di Wilde. Il richiamo del suo disorientante fischio riporta indietro Walter. 

– Sì, signore?

– Malto per Richie e Stephen, dillo alla mamma. Dov'è?

– Sta facendo il bagno a Crissie, signore. 

La compagnuccia di letto di babbo. Batuffolino amoroso.

– No, zio Richie…

– Chiamami Richie. Al diavolo la tua idrolitina. Fa venire la depressione. Whiiisky!

– Zio Richie, davvero…

– Siediti o com'è vero il Demonio ti faccio sedere a calci.

Invano Walter dà un'occhiata in giro in cerca di una sedia.

– Non ha niente su cui sedersi, signore.

– Non ha niente su cui mettere il culo, babbeo. Porta qui la Chippendale. Vuoi dare un morso a qualcosa? Non venirmi a fare lo schizzinoso qua dentro. Una bella fetta di lardo fritto con l'aringa? Sicuro? Meglio così. In casa non abbiamo altro che pillole per il mal di schiena. 

All'erta! 

Bofonchia battute dell'aria di sortita di Ferrando. Il pezzo più bello di tutta l'opera, Stephen. Senti.


A me piacciono anche Tacea la notte placida, Il balen del tuo sorriso, Ah sì, ben mio, il coro degli zingari, Stride la vampa... vabbè, è tutto bello Il Trovatore.

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