mercoledì 19 febbraio 2020

L'intelligente medio

L'attuale pensiero tipicamente progressista è diventato talmente conformista, nel senso di conforme a certi automatismi acritici del pensiero - però ugualmente pensati come l'approdo di un pensiero sempre criticabile -, che è diventato irricevibile anche per l'uomo comune che di tali sottigliezze del pensiero non se ne occupa affatto. All'uomo comune, sopraffatto da tutto l'ampio spettro di inquietudini del suo tempo, l'uomo "saputo", le cui migliori interpretazioni ci sono date dai direttori illuminati di certe testate giornalistiche online o dall'intera filiera dell'informazione del canale tre, non solo non può dare risposte ma non gliele vuole dare, quasi si trovasse al cospetto, lui, homo sapiens sapiens, di un genere neanderthaliano inferiore al suo. È il noto problema della snobberia intellettuale, praticata da intellettuali che hanno raggiunto una certa posizione sociale grazie alla loro intellettualità tuttavia molto conformista, per cui possiamo dire con Alberto Savinio che in certi casi l'intelligente medio fa ancora più danni, con la sua pretesa intelligenza, dell'ignorante puro.

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