sabato 8 settembre 2018

Siccome questo luogo abbandonato viene letto solo da pochi intimi, lasciatemi comunicare direttamente con una persona che mi sprona a continuare a scrivere su questo blog.

Caro Malvino, è vero, sono tempacci per scrivere di politica e ho mollato il colpo, ma è proprio un cambiamento di prospettiva il mio, non è solo questione di delusione, anche perché mi domando: delusione rispetto a cosa? Per quanto ne so anche Salvini e Di Maio, anche senza averne coscienza, potrebbero condurre da qualche parte non del tutto sgradita al cosiddetto "pensiero progressista", in fin dei conti l'eterogenesi dei fini guida le sorti del mondo dai tempi del primo uomo con la clava, per cui, chi lo sa? Certo, il sovranismo appare come una difesa del fortino un po' velleitaria anche se per ora vincente, la mia sensibilità è un'altra ma nel merito vale comunque quanto quella di qualsiasi altro. Mi sto impegnando in una discussione in cui mostro che non è avere ragione il punto della questione, nella ragione già ci siamo stabilmente, ragione come precondizione per distinguere un significato dall'altro (anche l'errore emerge secondo ragione, ragione dialettica). Io davvero non saprei da che parte prendere la questione del vero e del giusto in relazione al momento politico attuale, potrei dirti: Salvini è un pezzo di merda, come dice Cacciari (per cui era un pezzo di merda chi non si indignava per la situazione della Diciotti, per cui anche Salvini). Salvini gioca la sua partita cinicamente, con una faccia di bronzo che al confronto Berlusconi ci fa la figura di persona umanissima, ma a che ci serve insultare? Che senso avrebbe incaponirsi ogni giorno contro questo o quello? La vera questione sarà come gestire a livello globale masse sempre più grandi di individui esclusi da un minimo di benessere, di fronte a questa madre di tutti i problemi i nostri local heroes sono come fuscelli al vento.

P.S. Scrivi qualcosa anche tu ogni tanto, non lasciarmi solo.