mercoledì 14 gennaio 2015

Il primato della volontà

«Mentre ogni genere di conoscenza, anche l'intuizione del mondo esterno, si impara, il volere si presenta già pronto e compiuto, tanto che il neonato mostra fin dall'inizio il suo volere più risoluto in atti il cui carattere maldestro è da attribuirsi solo alla totale mancanza di conoscenza. Esso vuole nel modo più veemente, sebbene non sappia cosa vuole. [...] egli compie subito atti volitivi - si muove con violenza, grida, succhia avidamente il seno materno, eccetera - e mostra così che è solo il volere a costituirne l'essenza. [...] la vita animale ha bisogno dell'educazione, quella organica si presenta subito compiuta».  (Il primato della volontà, A. Schopenhauer).

Sono crollato con tutta la cena sullo stomaco, avevo sonno, e come spesso accade quando ci si corica nelle ore più impensate il tempo prende una strana piega. Sentivo squillare il telefono e sognavo di essere in ritardo convinto che fossero le nove e mezza di mattina, così, mentre rispondevo, quasi ero tentato di dire: «Sono in ritardo!». Stupefacenti queste allucinazioni, le quali, in quanto a intensità, non sono meno vere del vero. Dicono, i sacerdoti della Wheeler–DeWitt equation, che il tempo è un pregiudizio macroscopico e che nella realtà esistono solo relazioni, una vastissima arena atemporale in cui tutto è già rappresentato, quel che è accaduto e quello che accadrà, quella che ci appare come coscienza è semplicemente l'effetto dei picchi di probabilità della funzione d'onda. Detto questo, agisce sotto la rappresentazione qualcosa che ci spinge ad essere, a mettere in moto la proiezione (mai sottovalutare gli effetti lisergici della cattiva digestione).

4 commenti:

  1. Wheeler–DeWitt equation.
    Prendo atto della mia grande ignoranza, e della scarsa intelligenza. Quando un post mi mette di fronte alla realtà cado in depressione, purtroppo succede spesso. Penso quasi che lo si faccia apposta a scrivere certe cose per farmi dispetto, anzi ne sono certo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma va là. E' un'equazione che, se adattata a una certa teoria, permetterà di descrivere un mondo atemporale. La stanno utilizzando per tentare di unificare la relatività generale alla meccanica quantistica in alternativa o a complemento della teoria delle stringhe. L'idea è che se Einstein aveva relativizzato lo spazio e il tempo assoluto newtoniano, questa equazione permetterebbe di eliminare addirittura il tempo, il quale, in effetti, nessuno lo ha mai toccato con mano (essendo il divenire il vero metronomo).

      Elimina
    2. Un link per approfondire, dalla Treccani.

      http://www.treccani.it/enciclopedia/gravita-quantistica_%28XXI_Secolo%29/

      Elimina
    3. Hai affondato il coltello nella piaga. Il mio sospetto è confermato, lo fate apposta. Ma non importa, sopravviverò.

      Elimina