Ogni tanto a Linea Verde fanno vedere un ragazzo che coscientemente si dedica all'attività della pastorizia, lo mostrano come un esemplare unico e raro, un po' eccentrico e strambo, che invece di studiare, o addirittura dopo aver studiato, ha deciso di fare il pecoraio o di allevare galline in un pollaio. Questa persona deve in qualche modo giustificare la sua posizione agli occhi di noi inciviliti spettatori che lo guardiamo incuriositi dall'altra parte dello schermo comodamente seduti a tavola davanti a un piatto di pasta ipocalorica e una bottiglia in PET ecosostenibile di acqua minerale che depura l'organismo. Questo siamo diventati, degli inabili, degli incapaci alla vita che guardano le bestie feroci dietro ai finestrini degli schermi dei televisori, crollasse di botto la filiera dei supermercati moriremmo tutti di fame. Non parlerei più tanto di incivilimento, quanto di rincoglionimento. Evviva la gente che sa ancora fare qualcosa.
domenica 9 marzo 2025
sabato 8 marzo 2025
Musicalmente parlando vivo in un sogno dove Siouxsie Sioux canta Mittageisen vestita come Charlotte Rampling in Portiere di notte con le bretelle di pelle nera che le ricoprono i due chiodi dei seni piatti come una tavola. Musicalmente parlando mi diletto a guardare Iggy Pop che all'Olympia di Parigi si tira giù i pantaloni e canta con l'uccello di fuori I wanna be your dog. Musicalmente parlando, adoro la fredda stilettata di morte delle tastiere di Decades dei Joy Division. Musicalmente parlando balbetto a memoria l'aria di sortita di Ferrando del Trovatore nella versione cupa e notturna di Carlo Maria Giulini. Musicalmente parlando mi perdo in un resort caraibico degli anni '80 con Michael Righeira che si limona Grace Jones sulle note di Rio dei Duran Duran. Musicalmente parlando ascolto la musica senza rigor di logica, "perché la logica ci ha portato a Jovanotti icona e a Vasco Rossi laureato" (cit.)
venerdì 7 marzo 2025
Sexy Shop
(pubblico qui un pezzo d'antan, scritto qualche giorno fa per divertimento)
Ricordo la prima volta che siamo entrati in un sexy shop, io e un mio amico sulla strada per andare a Erba, c'erano tanti falli umani in silicone, chiusi dentro delle teche come dei cervelli sospesi in formaldeide, poi vari accessori sessuali a forma di ovetto, cianfrusaglie sadomaso a iosa, manette di pelliccia rosa, frustini dall'aspetto innocuo, vari modelli di mutandine per signora dalle fogge più fantasiose, farfalle, farfalline, pescioline, tigri dai denti a sciabola, con birichine aperture strategiche sul retro e sul davanti, e poi, e qui volevo arrivare, nascosto dietro a una tendina di fortuna, come se qualcuno avesse steso a bella posta i panni per nascondere un commercio truffaldino, un fantasmagorico assortimento di VHS: donne con lattine non destinate alla mescita, discinte Sheena-Regine della Giungla montate da mitologici esseri gigantofallici con l'aspetto di Sean Connery in Zardoz, tutta un'incredibile serie di parafilie di cui, non essendo ancora stato inventato internet, ignoravamo del tutto l'esistenza, e ancora pecorine, missionarie, smorzacandele, carriole tibetane, forbici butanesi, cazzuole ungheresi, insomma, tutto il repertorio, una specie di Wunderkammer uscita dal sogno erotico di un segaiolo pelato di mezza età, una piccola Reeperbahn in miniatura, proprio lì, sulla strada per andare a Erba, tra concessionarie di automobili, centri per l'idraulica e mobilifici. Morale della favola: non comprammo niente ma ci ripromettemmo di ritornare, non ci tornammo più, anni dopo compresi finalmente a cosa servissero tutte quelle lattine (ancora oggi non ci credo e mantengo il mio scetticismo, come sull'essere come essere-con e esserci-per e sul decostruttivismo di Derrida).
Mi metto le mani nei capelli a pensare ai poveri storici che dovranno riassumere le vicende della politica italiana in questo scorcio di ventunesimo secolo, che dovranno ingegnarsi per elevare alla dignità di storia questa sequela di miseri avvenimenti e modesti personaggi, quello che dovrà occuparsi di Salvini, oppure lo storiografo di Fratoianni, che ci sarà da dire su Fratoianni? Persona rispettabilissima, ma vuoi mettere Berlinguer, vuoi mettere il compromesso storico, l'eurocomunismo, la questione morale, vuoi mettere Craxi e Mani Pulite, vuoi mettere Sigonella? E che diremo anche di Giorgia Meloni? Che era donna, che era bionda (tinta), che... che cosa? A meno che non crolli il mondo e l'Italia venga invasa da Gengis Khan la placida democrazia non produrrà niente di più rilevante di un album di Lucio Corsi (poverello Lucio Corsi, mi viene una tale pena per la musica ad ascoltare Lucio Corsi che dopo devo correre ad ascoltare i primi due album dei Siouxsie and the Banshees per ricordarmi che il postpunk è davvero esistito).
È vezzo dei miliardari di oggi quello di giocare con i missili spaziali, la cosa che si nota oggi è che da quando Musk è diventato trumpiano è passato dallo status di genio indiscusso a quello di indiscutibile imbecille nel giro di un minuto. Mi ricordo quando i test di SpaceX venivano reclamizzati dai media con hype da inizio di una nuova era, oggi quegli stessi media fanno il tifo per la navicella che esplode in volo e per i pezzi che cadono in mare. Quei media appartengono di solito ad altri miliardari, che da editori illuminati fanno le pulci a quelli che sono passati al lato oscuro della forza, è in buona sostanza un regolamento di conti tra ricchi con noi poveri chiamati alla lotta nella mota, più ci incazziamo e più loro fatturano, nel mentre lo svitato Musk continua la sua personale lotta con il futuro, citius, altius, fortius, finché un bel giorno anche lui, sdeng, lo piglierà sui denti con tutto il missilone.
giovedì 6 marzo 2025
Io penserei più che altro a dei rifugi atomici monofamiliari equo-canone, che è già difficile andare d'accordo in condominio, figurati metterli tutti assieme sottoterra per dodici mesi, son mica patate, non ce la farebbero a resistere, li ritroveresti tutti morti ammazzati prima di essere raggiunti dalle radiazioni, sempre che non si siano già trasformati in club per scambisti. E poi, pensa: chi porta il gatto, chi porta il cane, chi il criceto, poi il cane fa la cacca, il gatto fa la pipì, il gatto viene inseguito dal cane, il criceto viene mangiato dal gatto, no, non può funzionare. In Svizzera ce li hanno, ma gli svizzeri sanno comportarsi. No, un superbonus per i bunker anziché per le facciate, con una grande campagna di persuasione sui benefici della vita sotterranea: tintarella di tomba. Dopo il covid non mi sorprendo più di niente.
A pensar male spesso ci si prende: ho appena ironizzato sull'outfit di Zelensky usando un linguaggio da sfilate e oggi vengo a sapere che la polo e il pantalone indossato alla Casa Bianca è opera di una stilista ucraina, Elvira Gasanova, che ha vestito anche Gigi Hadid, Rita Ora e Kim Kardashian: Dopo i fatti di venerdì, le vendite della polo 'Damirli' indossata da Zelensky - oggi venduta al prezzo di 215 euro - sono aumentate questo fine settimana. La stilista ha inoltre affermato che proprio dall'America "stanno arrivando tantissime richieste" (fonte: AGI). La guerra è come il maiale, non si butta via niente: 215 euro e ti senti dalla parte giusta della storia.
È gesto cortese offrire l'ombrello alle signore, è un Macron galante quello che ci offre il suo, solo che l'ombrellino francese rischia di ridursi a un carciofo sotto la temibile grandinata di ICBM russi, come gli ombrellini da 5,99 che dopo la prima buriana già non si aprono più. C'è molto sfoggio di grandeur nella proposta, comunque meglio portarsi anche un k-way. (L'ombrellino atomico, l'accessorio irrinunciabile della stagione S/S 2025).
Sono come i personaggi di una soap, Putin, Trump, il papa, Zelenski, un Delitto e castigo ma scritto male, degli archetipi come Nerone, La piccola fiammiferaria e Il conte di Montecristo, tutto è congegnato per farci appassionare a questa lagna con la scusa che qui si fa la storia o si muore. C'è il buono e c'è il cattivo, e con le nostre fanzine parteggiamo per questo e per quello producendo le nostre petulanti querimonie. Berlusconi è lontano, la storia si è ingigantita, ha acquistato respiro globale, adesso a sparare sfondoni è il Presidente degli Stati Uniti in persona, vuoi mettere? Hanno allargato l'audience, il prodotto si vende dappertutto. Dopo una giornata di lavoro, strapazzati, metaforicamente sodomizzati da mane a sera dal sistema economico che in teoria contrastiamo votando a sinistra, l'unica soddisfazione che ci hanno lasciato è quella di odiare il cattivone di turno, e il sistema è così perfettamente efficientato che hanno trovato il modo di fatturare sopra anche al nostro scontento.
mercoledì 5 marzo 2025
È tutto l'ecosistema di internet che è immerso in un infantilismo che ci si attacca addosso come una colla, le faccine, i cuoricini, i meme, i balletti su TikTok, bloccati in uno stato di eterna adolescenza così da poterci rifilare gli ultimi scampoli di mito sottoforma di gruppi k-pop e rivoluzioni green, e queste mammole digitali dovrebbero ora riamarsi e diventare temibili soldati a guardia della fortezza Bastiani dell'Europa. Solo qualche anno fa ce l'avevano menata con Greta Thunberg, addio motori termici, benvenuti motori elettrici, e ora predicano il riarmo con i carrarmati e caccia di 5° generazione che non vanno certo a bucce di banane come la DeLorean di Ritorno al Futuro. Per compensare l'impronta carbonica della guerra faremo più attenzione alla raccolta differenziata, diventeremo sempre più virtuosi, ci studieremo meglio la vera natura della carta plastificata, se sia da conferire nella carta o nel residuo indifferenziato, gli obici da 155 mm dovranno invece essere smaltiti presso l'isola ecologica. Sembra di stare al circo.
martedì 4 marzo 2025
Io nella mia irrilevanza penso molto male degli accordi di pace come degli accordi di guerra, penso male di Trump, di Putin e di Zelensky e prima di lui pensavo male anche di Biden, penso male di Von der Leyen, di Macron e di Merz, e degli italiani tutti senza distinzione di razza e di colore, penso male di tutti, di tutti ho il terrore, di questa cupola di scellerati che comanda il mondo con mano sicura e deficiente, e se non metto dentro il papa è solo perché non conta niente: via tutti, vivere senza il peso di questa gente, sottrarsi all'influsso di questi malati di mente.
Se Cristo venisse sulle terra prenderebbe Papa Bergoglio per un orecchio e lo scaccerebbe assieme a tutta la sua crew dal Gemelli e da Santa Marta per installare al loro posto gli ultimi degli ultimi, ma Cristo non viene e la preziosissima vecchiaia del Santo Padre può dirsi al sicuro.
Io vedo che tanto il moderno quanto il retrogrado che predica il ritorno ai sacri valori di una volta non sanno fondare i loro argomenti, il primo di solito dice: perché ci siamo evoluti, abbiamo superato certe cose, oggi non si fa più così. Il secondo dice: avete abbandonato la tradizione, un tempo si faceva così, il Signore dice così. La discussione condotta in questo modo sembra galleggiare sopra il nulla, come se fosse una questione di mode o di abitudini, e come se la modernità fosse l'abitudine corrente che ha diritto su tutte le altre. A sua volta la tradizione è stata un tempo abitudine corrente che si imponeva sulle altre. Dov'è la verità? La verità è che ciascuno è catturato in una porzione di realtà secondo la sua parte, non c'è bisogno di fondare, siamo già abbastanza fondati nella verità come nell'errore.
lunedì 3 marzo 2025
Mi dispiace per il papa, è sempre una persona anziana che sta male, e sono contento anche della scelta del Vaticano di fornirci le notizie con la massima trasparenza, ma venire a sapere che il papa ha espettorato per due volte muco vischioso dai bronchi proprio all'ora di cena mi ha rovinato l'appetito. Non voglio sapere com'è morto Ario mentre sto mangiando, è questione di decoro.
Operazione "Porcospino d'acciaio"
I vertici europei si aspettano un'invasione russa dell'Europa, bellicosi e agguerriti, come piccoli chihuahua ringhiano rabbiosi all'orso russo (orso: medved'): Von der Leyen: riarmare l'Ucraina, trasformeremo Kiev in un porcospino d'acciaio. È chiaro che vogliono attaccare briga, con quale lungimiranza, solo la storia saprà dircelo. Un'economia di guerra in Europa che possa ravvivare il crollo della produzione industriale, la riconversione delle fabbriche di automobili in fabbriche di carrarmati. Può anche darsi che l'orso russo non avesse intenzione di attaccare l'Europa ma che gliela stiano facendo venire. Considerando i russi a questo punto potrebbe anche accadere. Io tutt'al più potrei spendermi il mio nome russo e qualche libro di Pelevin, nascondendo però la mia passione per gli ucraini Bulgakov e Gogol'. Lo voglio dire ai miei amici di sinistra che oggi si sono riscoperti guerrafondai quando solo io, considerata la mia passione per gli aerei da guerra, auspicavo l'acquisto degli F-35 Lightning, con o senza deliziose alette canard. Oggi i francesi scoprono allarmati che il pentagono può bloccare l'operatività degli F35 europei, dal Messaggero: "F-35 americani in Europa, il Pentagono ora può bloccare i decolli. L'intelligence francese: gestione software negli Usa. Secondo Gomart, se Washington attaccasse la Groenlandia, nessun Paese europeo potrebbe far decollare i suoi F-35 per difenderla". Gli europei alla guerra sono una barzelletta.
Ovviamente è per puro caso che quest'anno agli Oscars abbiano fatto vincere un film che parla di russi con attori russi, Oscars, Nobels, Festivals di Sanremo, sono dichiarazioni politiche: quest'anno va l'albicocca, troviamo qualcosa di albicocca (per esempio: "Nobel 2024: è l'annata dell'intelligenza artificiale"). Possiamo dire senza timore di sbagliarci che Oscars, Nobels e Festivals di Sanremo sono la pratica onanistica dell'oranus che siamo diventati ("oranus": organismo fagocitante e cacante soldi, immagini pubblicitarie e informazioni senza soluzione di continuità, com'è descritto in Babylon di Viktor Pelevin).
domenica 2 marzo 2025
Il vestito da invaso
L'ha detto lo stesso Zelensky: finché non terminerà la guerra io mi vestirò da invaso, un clergyman in fresco lana con tridente bizantino e inserti in velcro sulle maniche è sui pantaloni cargo, dai toni militari. Il suit avvocatesco è una mania degli americani, che così vestiti si sentono giustificati di commettere le più orribili nefandezze, ma sempre per la ragion di Stato e acconciati con rispettabile eleganza. Cosa manca al povero Zelensky? Gli hanno dato del nano, del cocainomane, del comico scarso, mancava solo il malvestito. Anche a me questo travestimento, questo costume di scena da invaso palestrato, faceva un po' sorridere, perché tutto diventa reality, tutto televisivamente e armocromicamente conformato allo show, ma è così anche per gli altri nei loro azzimati completi bluette. In America come nel mondo il suit avvocatesco è sinonimo di stronzo perfetto, un assioma, come un quadrato: stronzo in giacca e cravatta, e ve lo dice uno che le cravatte le ha disegnate per lavoro, compresa una comanda per una congregazione evangelica americana con il Cristo in croce e abbondante sanguinamento dalla corona di spine: business, as usual.
sabato 1 marzo 2025
Tess dei d'Urberville
Io, nella mia ignoranza, l'ho capita così: l'Ucraina voleva diventare occidentale, sottrarsi a un padrone violento per andare a servire in una casa più rispettabile e moderna, dove nella sua immaginazione l'avrebbero trattata meglio. La famiglia moderna e rispettabile fiuta la cosa e comincia a flirtare con la bella signorina dell'est, per fare un dispetto alla famiglia rivale, promettendo alla ragazza paga migliore e libera uscita nei giorno festivi, la ragazza accetta. Senonché la famiglia violenta reagisce da par suo e si mette di mezzo. La ragazza si fa proteggere come può dalla rispettabile famiglia occidentale che l'ha presa sotto la sua protezione, e davvero pensa che ormai il suo favore presso la famiglia rispettabile sia cosa assodata (facendo anche il grosso errore di fare la sbruffona con la famiglia violenta, credendosi ormai fortissima), ma ahimè non ha messo in conto la proverbiale ipocrisia delle famiglie rispettabili per cui una persona vale nella misura in cui serve. Stanca del suo dispetto verso la famiglia rivale, la famiglia rispettabile cerca in tutti i modi di mollare la signorina, che ci resta male e per giunta priva della sua protezione, sobillata nella sua ribellione dell'appoggio ipocrita di un'altra famiglia, la famiglia europea, che la blandisce per fare la bella figura di famiglia moderna e amante dei più deboli, ma solo per allure. La povera signorina ucraina non è in una situazione felice, potrebbe finire brutalizzata dalla famiglia violenta con tutte le rassicurazioni del caso, che mai la toccheranno con un dito, che può ben ritornare in casa a servire, non le faranno del male. Ho una brutta sensazione.
giovedì 27 febbraio 2025
I tedeschi ancora mi inquietano, non tanto quelli che ho visto in carne e ossa quando ho fatto il mio safari in Germania per lavoro (i tedeschi comuni mi sono sembrati del tutto normali, indistinguibili dai milanesi), dico i politici che ho visto in televisione. Hanno tutti quella fissità, quella plasticità da Hitler-Jugend. Tutti molto pettinati, assemblati in materiale plastico, o kevlar. Passi la leader di Alternative für Deutschland, che pure è lesbica e sposata con una singalese (mandando in corto circuito tutte le relazioni dei profilers), ma pure quelli moderati sembrano tutti dei freddi strumenti tecnologici, come gli altoparlanti sul pulpito del Bundestag. Il Bundestag sembra la saletta executive di un aeroporto. Non hanno più uno spirito i tedeschi, solo quello genericamente tecnologico che ormai è la cifra di tutto l'occidente. Il paraurti di un SUV, un seggio del Bundestag, un trolley della Samsonite, sembrano usciti tutti dalla stessa fabbrica. La massima di Adolf Loos, “l'ornamento non soltanto è opera di delinquenti, ma è esso stesso un delitto" ha fatto tutto il giro, la mancanza di ornamento, il design minimalista, è diventato l'ornamento di cui più si abusa oggidì. Non comunicano nessuna umanità, diffusori al posto delle bocche, bottoni al posto degli occhi.
Per una ragione immagino collegata alla diffusione della coolness internettiana, nel radar di Tumblr mi compaiono in continuazione disegni di ragazzi che si baciano oppure femminilizzati, erotizzati (per esempio una bella Elena di Troia transgender, con due bei seni e il profilo greco del primo ministro canadese). Va benissimo, solo che questa continua campagna di diffusione inizia ad assomigliare un po' troppo a una specie di gay washing: avete visto?, siamo liberal, apposto così, i gay sono diventati un brand da spendere per accreditarsi come social aperti alle differenze. Si fa commercio anche delle legittime tendenze sessuali delle persone, se ne fa uso per accreditarsi, per collocarsi sul mercato: il catamito greco ridotto a figurina cool, a virtue token.
mercoledì 26 febbraio 2025
Keir Starmer di giorno veste i panni dell'innocuo Clark Kent ma di notte si cambia di gran carriera nel gabinetto dei ministri e diventa Superman in mantello rosso e calzamaglia elasticizzata in elastane bio, vola sull'Ucraina e prende i droni russi per la coda roteandoli vorticosamente e rispedendoli al mittente. Vai Keir, fagli vedere chi sei: Truth, Justice, and a Better Tomorrow.
Gutta cavat lapidem
Stavo pensando all'incontestabile, assiomatica intelligenza del creativo copywriter che ha coniato il marchio "Guttalax": gutta, "goccia", laxare, "allentare, sciogliere", a riprova del fatto che il liceo classico ti può aprire tutte le porte, comprese quelle di servizio.
martedì 25 febbraio 2025
Putin, pronti a cooperare con Usa su terre rare in Donbass: La Russia è pronta a cooperare con gli Stati Uniti, anche accettando investimenti americani sullo sfruttamento delle terre rare in Donbass. Lo ha detto Vladimir Putin, secondo quanto riporta la Tass. Aziende russe e americane - ha dichiarato Putin - sarebbero “in contatto” per progetti economici congiunti. Il Sole24Ore
Ieri minacciavano la guerra nucleare, oggi si spartiscono il bottino. A meno che in Calabria domani non trovino l'erbio, l'ittrio, l'europio e il disprosio direi che possiamo stare tranquilli.
lunedì 24 febbraio 2025
Per rilassarmi ho disegnato una 127. Non sapevo che l'avesse disegnata Pio Manzù, morto trentenne in un incidente d'auto proprio mentre si recava a Torino alla presentazione del modellino (guidava la 500 della moglie, forse un colpo di sonno), figlio dello scultore Giacomo Manzù, al secolo Giacomo Manzoni. Ne ho trovata una verdina, l'unica ritraibile, sulla pagina Wikipedia. Chissà perché negli anni '70 andavano di moda i colori diarroici, verde, verdino marcio, marrone, marroncino, forse per via di un rinnovato interesse per la natura. Il lamierino ondulato, la coda quasi tronca (per la precisione "fastback"), i paraurti cromati, le sagomature smussate alla maniera dei posacenere Olivetti, pura poesia. Io giudico le macchine dal loro aspetto, a guidarle non sono capace, una Prinz vale per me più di un Porsche Cayenne. Magari la prossima sarà proprio una Prinz, o una Lamborghini Espada del '69.
Lo ribadisco nel modo più candido: né i palestinesi hanno diritto di accoppare gli israeliani né gli israeliani di accoppare i palestinesi, nemmeno in nome della più buona delle ragioni che hanno escogitato per giustificare le loro azioni. Occorre metterla giù semplice per farsi capire, ritornare alle basi, anche a costo di sembrare scemi: nessuno ha diritto di accoppare nessuno, e questo valga per tutti gli altri conflitti, passati, presenti e futuri.
Li voglio vedere gli europei trasformarsi in esercito, l'abbonato a Netflix combattere a Sebastopoli, fare 500 iarde a nuoto in meno di 12 minuti e 30 secondi, 42 piegamenti e 50 addominali in 2 minuti, un miglio e mezzo di corsa con anfibi e pantaloni lunghi in meno di 11 minuti e 30 secondi, tenere insomma al proprio fucile più che alla Madonna, seriamente, non credo che faremo molta paura a Putin, confido più che altro nell'inutilità tattico-strategica di impadronirsi della Calabria.
sabato 22 febbraio 2025
I diritti
Se i palestinesi hanno diritto ad accoppare, se gli israeliani hanno diritto a reagire, avanti così e ti radono al suolo tutto il medio oriente se li lasci fare, e d'altronde, chi li ferma? Hanno una tale rabbia in corpo, un tal livore così ben incancrenito e sostenuto in pompa magna dai grandi proclami delle diverse fazioni, che nemmeno diecimila benintenzionati, fautori della pace fra i popoli, non possono nulla, perché poi quelli ti calano dal cielo coi passamontagna, gli altri promettono vendetta citando il Padre Eterno, non sono normali, davvero, non lo sono, bisogna pur dirlo che non sono normali, sennò non avrà mai fine. Senonché non siamo normali neanche noi che ci mettiamo così gravemente a prenderli tanto sul serio facendo i puntigliosi sulle questioni di principio: sì ma loro hanno diritto, sì ma gli altri hanno diritto... nessuno ha diritto a un bel niente a questo mondo, i diritti non esistono, i diritti sono gli asini dell'io, sono un essere che "si paralizza in un sacco, in una lercia trippa, i di cui confini sono più miserabili di questo fesso muro" [...] "è allora, proprio, in quel preciso momento, che spunta fuori quello sparagone d’un io… pimpante… eretto… impennacchiato di attributi di ogni maniera… paonazzo, e pennuto, e teso, e turgido… come un tacchino…": non c'è nessun diritto, nessuno ha diritto a un bel niente: se questo lo capissero tutti, tutti si darebbero una bella calmata, ma sarebbe come togliere al cornuto le sue corna, alla scimmia la sua banana (per la citazione La cognizione del dolore).
venerdì 21 febbraio 2025
Mi ero ripromesso di non guardare, di distogliere lo sguardo, poi le notizie arrivano lo stesso, l'atrocità entra in casa mentre ti metti a mangiare tra una notizia sportiva e l'altra nel macabro rituale televisivo del rilascio degli ostaggi, vivi e morti, c'è posta per te, nella vendetta di Dio che cala dall'alto dai droni, vendette e rappresaglie, scuri di Dio, dardi fiammeggianti, rapimenti, ammazzamenti, gente uccisa in casa, quartieri ridotti in briciole, profeti in ciabatte, cibernetiche leggi del taglione. Andranno tutti all'inferno mi dice la coscienza, gli uni e gli altri, a cuocere in tanti supplizi di Tantalo o secondo legge del contrappasso, unica giustizia possibile quella fantasticata perché non c'è misura di giustizia umana che possa riparare tutto il male fatto.
giovedì 20 febbraio 2025
Netanyahu cita: “La vendetta appartiene al Signore, la vendetta apparirà”. Ho trovato questa citazione, Romani, 12,19: "Non vi vendicate, miei diletti, non fate posto all'ira, poiché è scritto: la vendetta è mia, io ricompenserò, dice il Signore (Geova)"; ma siccome siamo qui nell'ambito del Nuovo Testamento, la citazione riprende ciò che è scritto in Deuteronomio 32,35: "La vendetta e la retribuzione sono mie, al tempo stabilito il loro piede incederà in maniera instabile, poiché il giorno del loro disastro è vicino". Insomma, il verbo di Dio dice chiaramente: non fatevi giustizia per conto vostro, mia è la vendetta, mia è la giustizia, al tempo stabilito. Chissà come l'hanno aggiustata invece per dare via libera agli uomini di farsi vendetta per conto proprio, sono delitti che gridano una vendetta più larga e superiore di quella piccina dei mortali.
Il papa ha trascorso una notte tranquilla. Ieri Giorgia, la nostra Giorgia nazionale, è passata a trovarlo, gli ha cantato Credo e La cura per me, spiegando la sua voce di usignolo soul con quel tocco rhythm and blues che fa impazzire la giuria di qualità, Papa Bergoglio, visibilmente di buon umore, si è complimentato per il sesto posto raggiunto al Festival di Sanremo auspicando altresì che le donne siano sempre più presenti nella cinquina finale, invitandola poi a San Pietro a cantare messa. Giorgia, visibilmente emozionata, ha accettato l'invito, ripromettendosi di ritornare a trovarlo con un vassoio di chiacchiere, ma prima che inizi la quaresima.
Libero, giornale diretto da Daniele Capezzone e Mario Sechi: "Como, fermato per un controllo? Nigeriano massacra una poliziotta." Oh, poveretta. Massacrata, in fin di vita, pestata a sangue, da un nigeriano (e se non si scrive "negro" è perché Capezzone e Sechi sono dei signori, aplomb britannico). Più obiettivo Il Giornale del comasco Sallusti e del sempre ottimo Feltri: "Sferra pugni alla poliziotta che lo identifica, arrestato nigeriano irregolare". Quasi incolore. Feltri in quel momento sarà stato al bagno. Andiamo a vedere cos'è successo su testate meno orientate ideologicamente. Virgilio Notizie: "Il 30enne ha sferrato alcuni pugni nei confronti di una poliziotta della volante, provocandole contusioni poi giudicate guaribili con cinque giorni di prognosi". Meno male, solo cinque giorni di prognosi, contusioni, non un massacro. Fatto inaccettabile, dice la politica: il delinquente si oppone alla cattura, succede, più difficile che offrano mazzi di fiori. Inaccettabile, come un pestaggio in carcere a Reggio Emilia. Perché poi la vedo, l'opinione pubblica, fare la raccolta differenziata delle notiziole di cronaca e ingigantire la colluttazione fino a farla diventare massacro, pestaggio, bagno di sangue: basta con tutti 'sti neri! Oggi come oggi è il delinquente bianco che non si sa più dove collocare: vittima anche lui della sinistra, costretto dai neri che gli rubano il lavoro.
Con tutta la cultura che abbiamo alle spalle noi europei, figli dei greci, figli dei romani, scopritori dei diritti, vaticinatori dei rovesci, non riusciamo a far fruttare questo enorme know how e a trasformarlo in azione pratica, vantaggiosa, conveniente, siamo diventati museali, enciclopedici, retrospettivi, e quando ci mettiamo a organizzare il futuro lo organizziamo secondo i canoni della città del sole, della repubblica platonica, con tutta l'albagìa dei professori di liceo classico (albagìa s. f. [forse der. di alba, attraverso il sign. di «vento dell’alba»]. – Alterigia, presunzione, boria che deriva da una considerazione troppo alta di sé. Enciclopedia Treccani). Non ci sono diritti che non si impongano con la forza, l'idea irenica che non deve sempre vincere il più forte è smentita dalla forza con la quale i diritti degli europei si sono voluti dichiarare universali (irènico agg. [dal gr. εἰρηνικός, der. di εἰρήνη «pace»] (pl. m. -ci), letter. – Di pace, che promuove la pace. Enciclopedia Treccani). Noi sappiamo oggi più di quanto non abbiano mai saputo i nostri colleghi uomini (e donne) del passato, ne conosciamo di cose attorno all'atomo, e quando abbiamo finito le nozioni da apprendere ce ne siamo sempre inventate di sana pianta di nuove, come lo strutturalismo, il decostruttivismo, la metafisica della presenza. Museali ed enciclopedici, i nostri diritti ci paiono ingiustizie, il nostro vantaggio un'eresia. Finirà male.
mercoledì 19 febbraio 2025
26 giugno 1915
La guerra m'ha raggiunto! Io che stavo a sentire le storie di guerra come se si fosse trattato di una guerra di altri tempi di cui era divertente parlare, ma sarebbe stato sciocco di preoccuparsi, ecco che vi capitai in mezzo stupefatto e nello stesso tempo stupito di non essermi accorto prima che dovevo esservi prima o poi coinvolto. Io avevo vissuto in piena calma in un fabbricato di cui il pianoterra bruciava e non avevo previsto che prima o poi tutto il fabbricato con me si sarebbe sprofondato nelle fiamme.
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
(Lo sa anche Draghi, l'Europa è disunita e non sa cosa fare, nemmeno lui ha la minima idea di che cosa fare, ma almeno fare qualcosa: il fatequalcosismo. Del fatequalcosismo di Draghi avevamo già avuto un assaggio qui da noi quando era stato chiamato a furor di popolo a guidare il governo d'emergenza. Insomma, andiamo alla cieca. In questo andare alla cieca non stupisce che Russia e Usa si facciano beatamente i loro interessi. Oggi Putin ha gettato il sasso nello stagno: niente in contrario all'Ucraina nell'Unione Europea. E adesso? E adesso che ce l'ha detto Putin noi non vogliamo l'Ucraina nell'Unione Europea. Psicologia inversa: cascati con tutte le scarpe. E poi questa ridicola retorica dell'Europa unita, guidata da due nazioni, Francia e Germania, che si sono autoincoronate imperatrici, come Napoleone. È già un miracolo se siamo ancora vivi. L'Europa è come l'Inter di quest'anno: grande stima e sicurezza nei propri mezzi, la più brava, la più giusta, la più ingiocabile per tutte. Poi perde, però rimane la più ingiocabile per tutte: sui libri di storia verrà documentata la nostra sconfitta, ma sconfitta ingiusta, sia messo per iscritto che eravamo i più forti.)
lunedì 17 febbraio 2025
domenica 16 febbraio 2025
Lode a Carlo Conte
sabato 15 febbraio 2025
Sofferente come Gadda costretto a guardare il festival di Sanremo dalla sua governante (disclaimer: nessun blogger è stato maltrattato o costretto a guardare il festival di Sanremo, è stata una sua scelta autonoma e ponderata dettata da autolesionismo), sono arrivato al punto di averne piene le uova. Mi si presenta un dilemma: o sono io che pretendo troppo dall'arte musicale oppure è lo stato dell'arte musicale che giace oramai a un livello così miserrimo che occorre raccontarsela bene bene per fare di ogni Lucio Corsi uno Ziggy Stardust, di ogni Giorgia una Aretha Franklin, di ogni Brunori un De Gregori. Uno scoramento infinito mi prende nel vedere questi poverini tentare di emulare artisti a cui loro corrispondono come Little Tony, buonanima, a Elvis Presley. Dice: bisogna accettare il gioco, lo sappiamo che Lucio Corsi non è David Bowie e che Giorgia non è Aretha Franklin, che Brunori non è De Gregori, ma il mito si crea per mitomania, un po' bisogna raccontarsela. D'accordo, ma bisogna vedere perché il gioco deve per forza valere la candela: a che pro mi dovrei applicare a fare tutto 'sto popò di lavorio mitologico per una Giorgia e per un Lucio Corsi? (Ho preso la pora Giorgia e il poro Lucio Corsi ma avrei potuto dire qualunque altro, Da Rocco Hunt ad Achille Lauro, ho stima solo per Massimo Ranieri).
giovedì 13 febbraio 2025
Insomma il chitarrista dei Modà è nato a Sermide e cresciuto a Bergantino, dove ho fatto la scuola di liscio. Enrico Zapparoli, e io credo che a uno Zapparoli mio nonno abbia pure aggiustato un paio di scarpe essendo calzolaio. C'erano degli Zapparoli anche a Moglia, un Renato Zapparoli, forse c'era anche una ditta di trattori con quel nome, e adesso vedere uno di Sermide e di Bergantino che partecipa a Sanremo, che quando è nato lui io avevo sette anni, e c'è pure il caso che lo abbia incrociato o sia venuto a vedere un'esibizione della Scuola di Ballo del maestro Cuoghi, mi fa sentire come se avessi sfiorato l'appuntamento col destino.
(seriamente, se mai questo argomento può essere serio, tifo per i Coma_Cose e ho un debole per il pezzo di Massimo Ranieri, bella canzone e interpretazione magistrale, buttati sul classico e non sbagli mai; "La vita intera con il cuore in mare,/Il mondo l’ha già fatto a pezzi eppure lì rimane,/Proteggilo dal freddo che c’è stato,/E troverai la pace dopo quello che ha passato", sorprendente che un testo così sia uscito da Nek/Tiziano Ferro).
Purtroppo spesso chi non ha talento pensa di far l'artista attraverso l'impegno civile, ne abbiamo esempi lampanti al Festival di Sanremo, il perfetto e assiomatico spettacolo nazionale con le sue immancabili e doverose campagne di sensibilizzazione, dove c'è sempre una canzone che, signora mia, è tanto bella e parla di un tema così importante (quest'anno pare sia il turno dell'Alzheimer). Non manca mai, tra l'altro, l'ospite affetto da qualche malattia rara, il caso umano che ci fa sentire tanto buoni, come a Natale, riuscendo nell'impresa di far appassionare anche il bisnonno alle magnifiche sorti e progressive del nuovo Achille Lauro o al dramma personale di Fedez, con locali gruppi di supporto per Brunori Sas, seguito come uno spirito guida dalle testate regionali del Tg della Calabria, manco fosse David Bowie: Sanremo, anche la Chiesa cosentina tifa per Brunori Sas. Il vescovo Checchinato: «Il suo brano è bellissimo». Qui in Calabria nel pantheon delle autorità civili non manca mai il prete, come l'acquaiolo nel presepio. (noi, dal canto nostro, tifiamo per la new wave).
Esistere, con il significato di ex-sistere, stare, portarsi al di fuori della permanenza, Emanuele Severino avrebbe qui gioco facile nel dire che tutto il mondo si fonda su un equivoco ontologico che si riflette sul linguaggio: la convinzione di non essere, del non essere più, di essere in balia della possibilità del non essere. Direbbe che la convinzione sbagliata di essere destinati all'annullamento è la nevrosi che produce la violenza, la violenza che sublima in volontà di potenza che si crede potente: ma è potenza impotente. Anche "produrre" è una parola chiave del nichilismo: pro-ducere, portare avanti, condurre fuori, dalla condizione del non-essere a quella dell'essere: l'occidentali's karma è il destino di pensarsi un niente, l'occidente, la terra dell'occaso, del tramonto dell'essere. (occaso, dal lat. occasus -us, da occasum, supino di occidĕre, der. di cadĕre ‘cadere’, col pref. ob- ‘di fronte’, il sole che ci cade di fronte, il sole che muore •sec. XIV).
"Verso dove? Verso le terre dell'occaso. L'occaso si troverà".
III (Proteo), Ulisse
"In un mondo dove tutto è compravendita, pensa che fico se ci tieni il punto, se ci muori d'inedia. La grammatica è uno strumento borghese atto a tenere sotto il popolo che ne paga sempre le spese. Fosse per me, sui muri, solo cazzi, fregne, e stronzo chi legge."
martedì 11 febbraio 2025
Un tempo, e nemmeno tanto tempo fa, per chi non lo sapesse, Sanremo era Pippo Baudo, solo ed esclusivamente Pippo Baudo, tant'è che io mi ricordo lo sgomento che mi prendeva a pensare a un Sanremo senza Pippo Baudo, lo disprezzavo, come disprezzavo Craxi e Martinazzoli, e solo adesso che ho visto Amadeus e Carlo Conti, e Salvini e Giuseppe Conte, mi rendo conto che dopo Pippo Baudo Sanremo fa più cagare, e così anche la politica nazionale.
lunedì 10 febbraio 2025
Speciale alta società
Scopro che contadino in greco si dice georgós, che letteralmente vuol dire "lavoratore della terra" (geo-, ergos) e che il nome Giorgio significa proprio "contadino", come Umberto in germanico può significare "famoso guerriero". Giorgio si chiamava anche Giorgio V del Regno Unito, quello che era la copia sputata di suo cugino Nicola II, zar di Russia, e che fu il primo dei Windsor. Trovandosi in guerra con i cugini tedeschi, discendenti dalla stessa casata dei Sassonia-Coburgo Gotha (il marito della regina Vittoria, il principe Alberto, era un Coburgo Gotha), Re Giorgio, il re contadino, decise d'emblée di cambiare il nome della casata in Windsor, per diventare inglese a tutti gli effetti. L'ultimo imperatore tedesco Guglielmo II, un Hohenzollern ma Coburgo Gotha per parte di madre, primogenita della regina Vittoria, si offese alquanto ed espresse molto nobilmente la sua irritazione con una battuta: vorrà dire che noi andremo a vedere Le allegre comari di Sassonia-Coburgo Gotha invece che Le allegre comari di Windsor. Umorismo tedesco che avrebbe anche potuto evitare un inutile scazzo di sangue tra cugini reali, come possiamo definire molto imprecisamente tutta l'enorme tragedia della Prima Guerra Mondiale. Oggi che ci lamentiamo tanto delle democrazie dobbiamo pur sempre ricordarci che il nostro destino è sempre stato in mano a dei folli, magari folli sintatticamente sani, ma comunque folli, folli da legare.
domenica 9 febbraio 2025
La volontà di impotenza
Siccome tutto il mondo è volontà di potenza, volontà di potenza del capitalismo e volontà di potenza dell'anticapitalismo di sconfiggere il capitalismo usando una potenza maggiore, volontà di potenza della scienza, volontà di potenza della scuola, volontà di potenza delle istituzioni che hanno potenza su di noi perché noi, democraticamente, abbiamo delegato a loro la nostra potenza, siccome tutte queste cose, alla fine per uscire da questo dissennato marasma di volontà di potenza sarebbe più utile professare l'impotenza, la sana, liberatoria, bellissima impotenza, di fronte alla vita, alle ingiustizie, ai problemi del mondo, felici e sconfitti, tutti quanti, una professione salutare, universale, catartica di impotenza. Vasto programma.
Appunti per un giallo (psicologico)
La psicanalisi ha fatto di noi degli investigatori, noi siamo il delitto, solitamente commesso dai genitori come nei gialli lo commettono i maggiordomi, la nevrosi è l'indizio, il trauma l'arma del delitto. Esempio: nevrosi: mangiare non mi garba: trauma: papà mi costringeva a mangiare e poi mi diceva che ero grasso: arma del delitto: il cucchiaino. Corollario: la vittima ha paura di prendere l'aereo: spiegazione: perché per costringerla a mangiare papà faceva l'aeroplanino. Siccome poi conoscere il trauma non porta a nessuna guarigione (nevrosi e persona sono la stessa cosa), va a finire tutt'al più che la vittima si libera del trauma trasferendolo alla generazione successiva, come il servizio buono della nonna.
Diceva che scopo della vita non è cambiare il mondo, ma di attraversala ciascuno recitando la parte assegnata, una recita in cui tutti siamo da Oscar, essendo la nostra parte impersonata dai noi stessi meglio di chiunque altro.
Ad Agarthi solo gricie
venerdì 7 febbraio 2025
Le persone hanno bisogno solo di un po' di pace, se questo minimo di pace non gli viene concesso incattiviscono e si mettono in moto le lunghe catene dei disastri. Lasciar in pace le persone è un piccolo contributo che possiamo dare all'umanità, ma ahimè tutti i sistemi sono intasati da modelli di riferimento a cui bisogna per forza di cose attenersi o corrispondere e che paiono proprio fatti apposta per non dar pace alle persone.
giovedì 6 febbraio 2025
mercoledì 5 febbraio 2025
"Docile" ha la stessa radice di "docente", dal lat. docĭlis, der. di docēre ‘insegnare’. Docile è colui che si lascia istruire, e per antonomasia lo studente e chi accetta di imparare. Ma docile ha preso un altro significato, quello di remissivo, di sottomesso. Viviamo in un mondo di saputelli, tutti sappiamo il fatto nostro, non dobbiamo imparare da nessuno. Non ci sono più allievi, solo maestrini. E allora spiegami tu, vista questa incredibile proliferazione di maestrini, perché il mondo continua ad andare così male.
C'è del metodo nella follia dell'occidente, come un treno spazzaneve, corre e spazza tutti gli ostacoli che incontra sul suo cammino con la forza dei suoi cavalli vapore, trionfante sopra tutti gli altri fragili macinini. Una follia perfettamente organizzata può non considerarsi come tale, il folle può credersi assolutamente normale: In ogni formalizzazione coerente della follia che sia sufficientemente potente da poter assiomatizzare la teoria elementare dei casi naturali, è possibile costruire una proposizione sintatticamente corretta che non può essere né dimostrata né confutata all'interno dello stesso sistema. Primo teorema dell'incompletezza Gödel e teoria di Polonio sulla follia di Amleto. L'occidente è sintatticamente corretto, quando tutti sono pazzi, la pazzia è il fondamento della giustizia.
martedì 4 febbraio 2025
Un dazio, dicevano, è imposto per proteggere un'economia debole da una più forte, un dazio è un'ammissione di debolezza, ma l'America è forte, lo si vede dallo spessore dei pennarelli che usa Trump, l'America è grande, esagerata, l'America ce l'ha grosso, great, huge, tremendous; questi dazi sono un'altra cosa, sono il ricatto che si fa al bambino per ottenere la sua obbedienza: se non sei bravo niente gelatino. Sicché anche la Cina, che in fatto di pedagogia infantile non ha niente da invidiare a nessuno, restituisce al mandante l'avvertimento e rilancia con una minaccia ben più grave: se non fai il bravo ti cambio gli spinotti alla playstation. Insomma, i dazi sono le munizioni per questa guerra di cerbottane che chiamano commerciale.
lunedì 3 febbraio 2025
Avevo un parente di mamma, a Scalea, un bisavolo o un trisavolo, il quale, appassionato di lettere, aveva imparato a leggere e a scrivere da solo o comunque era riuscito a fare un minimo di scuole. Tale era il suo entusiasmo per le lettere che aveva messo in piedi una specie di scuola per insegnare a leggere e a scrivere alla povera gente, per puro spirito filantropico, perché non riusciva a trattenere quel suo entusiasmo e desiderava trasmetterlo anche agli altri. Pare che l'autorità regia l'avesse poi diffidato dal proseguire quell'attività non ufficiale, forse temendo un'epidemia di coniugazioni errate, meglio analfabeti che sbagliare i congiuntivi. Be', ogni tanto ci penso, perché credo di avere anch'io quel germe di far le cose da me, come per esempio tradurmi da solo i libri, di insegnar filosofia anche da non laureato, per una passione, per la volontà di trasmettere anche agli altri il mio entusiasmo. Ognuno ha la sua missione, il suo demone socratico, ovvero la sua entelechia, la sua "finalità interiore".
sabato 1 febbraio 2025
Giasone a Moglia di Sermide
Non ci avevo mai pensato, ma visto il probabile itinerario seguito da Giasone e dagli Argonauti, che avrebbero risalito o ridisceso l'Eridano, il fiume Po (probabile limes, a sua volta, della mitologica terra degli Iperborei), con uno sforzo della fantasia e non senza tradire un certo orgoglio, possiamo affermare, pur con la precisione che ci è consentita dai fatti leggendari, che gli Argonauti passarono per Moglia di Sermide. Che un paesino all'apparenza così insignificante, se non per il fatto di essere stato il caro luogo dell'infanzia del sottoscritto, sia stato visitato dal mito, seppure solo di passaggio e allorquando Moglia di Sermide non era niente di più che un putrido rigagnolo di acquitrini, in qualche modo restituisce una dimensione più nobile alla mia vita, similmente a un blasone acquistato. Da oggi potete chiamarmi "il giasonico formamentis".
[ahimè, l'etimo greco di Eridano sarebbe "fiume che scorre", per cui, per quanto ne sappiamo, poteva anche trattarsi del Mississippi, ma noi peroriamo fortemente l'ipotesi padana]
venerdì 24 gennaio 2025
Tutta la vita Italo Svevo rimase fedele al suo amato Schopenhauer, mi fa piacere rispecchiarmi nell'amico di Joyce, autore di quella Coscienza che rimane uno dei miei classici preferiti. Per di più lo Svevo in odore di aver ispirato fisicamente e spiritualmente il simpatico Mr Bloom, a cui voglio bene fin dalla sua prima apparizione; era sempre Svevo l'appassionato di rigaglie, la famosa colazione che lasciava nel palato un fine retrogusto di urina leggermente aromatica. Tutto si tiene nel boschetto della mia fantasia. (Joyce era rimasto folgorato da Senilità, e ne recitava a memoria dei brani, è in quest'ottica di riscoperta di Svevo, di un libro scritto vent'anni prima della sua riscoperta, che Svevo ebbe a dire: grazie a Joyce sono rinato come Lazzaro; e a noi piace pensare che quella rinascita sia dovuta anche al suo essere eternamente immortalato nel personaggio di Bloom).
giovedì 23 gennaio 2025
Telemachia
Ho terminato la Telemachia, Telemaco, Nestore e Proteo sono pubblicati, preceduti ciascuno da un'introduzione. In realtà, come già spiegato, ho già tradotto più o meno fino al nono episodio e lì mi sono incagliato, perché il nono è un mattone, è tutto un dialogo sopra la vita e l'opera di Shakespeare, e a noi latini, che siamo figli di Dante, l'albionico bardo non è stato insegnato. Comunque sia, passeremo anche quest'altro scoglio, la rotta e tracciata, tutto il mondo converge verso una grande meta, come dice Mr Deasy, che secondo lui è la manifestazione di Dio, e per me sarebbe molto più modestamente arrivare alla fine del libro.
Trump a Putin: "Ferma questa stupida guerra!". Ha parlato quello che vuole occupare la Groenlandia ha parlato.
Leggo sull'autorevole Sole24Ore che anche Tim Cook, capomastro di Apple, ha donato un milione di dollari (un milione di dollari, cioè le due euro che si danno come questua al frate cercotto) per il ricevimento di Donald Trump. Segue a ruota il riposizionamento di Zuckerberg e l'immancabile sostegno di Jeff Bezos, tutta gente che "o Franza o Spagna purché se magna". Sui broccoli gratinati c'era scritto: Gentilmente offerti da Apple Inc., Baci, Tim. Davvero c'erano i broccoli, e anche le cime di rape, se non ci credete leggete qui:
AGI - Presentato il menù del pranzo inaugurale al Campidoglio, in onore del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump: polpette di granchio di Chesapeake; bistecca di angus con carote, broccoli e patate gratinate; terrina di mele del Minnesota con gelato alla panna e caramello. La prima portata sarà accompagnata da tartare di pomodoro, salsa di alloro, verdure sottaceto, romanesco, aneto e olio di erba cipollina accompagnato da uno Chardonnay 'Riserva' delle cantine Veritas di Monticello, in Virginia.
La seconda portata sarà accompagnata da carote Thumbelina, cime di rapa, salsa alle erbe con cime di carote, sugo al tartufo e vino rosso e gratin di patate. Il vino sarà un Cabernet Sauvignon delle cantine Mount Veeder della Napa Valley, in California. Il dolce, servito con gelato alla panna acida e caramello salato, sarà accompagnato da uno champagne Korbel della Russian River Valley nella contea di Sonoma, in California.
Un milione di euro per farsi servire broccoli e cime di rape. Il meraviglioso mondo dei miliardari.
È un mondo di idioti ai massimi livelli, non ci sono più uomini adulti come Amintore Fanfani, ora il modello è Elon Musk, l'allegro picchiatello che ha trovato il suo passatempo e deve fare scontare a noi il suo rush di serotonina. Siamo noi il suo passatempo, noi l'oggetto della sua fregola filantropica, lo vedi dai gesti che fa, dalle facce che fa, ci vuole condurre nel futuro dentro il suo gabbione di acciaio inox. Ora, per sfuggire all'interesse del filantropico picchiatello l'unica è non dargli corda, farsi volutamente antiquati, smettere i panni degli eterni Marty McFly, dei ragazzini cinquantenni e dei consumatori di meme e di tutta la cianfrusaglia puerile che ci somministrano ogni giorno: è sulla sindrome di Peter Pan che fanno leva, togliamogli questa leva.
lunedì 20 gennaio 2025
(aggiornamento: hanno sistemato la cosa ma nella cronologia di Wikipedia appare segnato come "possibile vandalismo")
giovedì 16 gennaio 2025
La traduzione dell'Ulisse è l'impresa più bella in cui mi sono tuffato dopo lo studio della filosofia, imparo un sacco di cose, affino tante qualità, insomma mi gratifica. Mi hanno chiesto perché a fronte di tante traduzioni in commercio mi sono messo a tradurlo per conto mio: perché è un libro così ricco e complesso che necessita di una traduzione personale, una parola sbagliata e subito inforchi una strada che ti conduce in mezzo a una landa desolata dove invece avresti dovuto trovare un giardino fiorito. La mia regola è: se non si capisce è colpa del traduttore, non dello scrittore.
"Grazie a lui sono risorto come Lazzaro"
Italo Svevo
La società S.S. Lazio da anni ha un falconiere che fa volare sopra lo Stadio Olimpico un'aquila prima di ogni partita casalinga, essendo l'aquila romana il simbolo della società S.S. Lazio. Si immagini qui la società A.S. Roma, a titolo di esempio, liberare un branco di lupi o la società F.C. Internazionale Milano un panierino di bisce prima di ogni partita a San Siro, per non parlare della società Juventus Football Club, a cui spetterebbe il non facile compito di contattare un circo per scritturare un branco di zebre. Presso l'esercito romano l'aquilifero era incaricato di custodire l'aquila in effige e la sua perdita sul campo di battaglia era considerata un evento infausto. L'aquila venne persa per esempio a Carre, dove trovarono la morte Marco e Publio Licinio Crasso, e nella disfatta di Teutoburgo, quando vennero annientate tre legioni. In entrambi i casi le effigi vennero recuperate e portate in trionfo a Roma, con grande sollievo per la popolazione. Numerosi i casi di aquiliferi che con il loro ardimento hanno trascinato alla battaglia l'esercito titubante, come per esempio al primo sbarco di Cesare sulle coste del Kent, quando, intimoriti dagli avversari, i legionari si decisero a sbarcare per proteggere un aquilifero che era scappato da solo verso il nemico. Per sua fortuna, chiamate ormai le aquile a cimenti ben più pacifici, la perdita momentanea del falconiere potrebbe costare alla Lazio solo una passeggera flessione nella media inglese.
mercoledì 15 gennaio 2025
M - Il figlio del mercato
Ho visto un clip di M - Il figlio del secolo, la miniserie. È fatta molto bene, i font giusti, l'accento di Marinelli impeccabile, il taglio patinano da graphic novel con citazioni steampunk perfetto per attirare i giovani di mezza età di internet. Questo è quello che chiede oggi il mercato, con Giuseppe Volpi, gerarca, I conte di Misurata, che sembra Hellboy e la musica drammatica di una puntata di Piazzapulita. Non fa per me: non è lì la bellezza, Stephen. Io dopo mezz'ora di graphic novel ho già la testa che mi casca dal sonno. Avete presente Gomorra di Saviano? Denuncia il costume dei giovani boss di Scampia di imitare i modelli americani visti al cinema, Scarface, e il bel risultato è che oggi abbiamo dei giovani boss di Scampia che imitano Scarface imitato da Gomorra. Povero Scurati, convinto di aver scritto un capolavoro, pietra miliare dell'antifascismo, pure lui ha dovuto piegarsi alla legge del mercato e tradursi in fumetto per i giovani quarantenni. Alan Ford era più bello, ma è venuto fuori Zagor. (in pochi avranno colto l'allusione nel titolo, M - Il mostro di Düsseldorf, Fritz Lang).
lunedì 13 gennaio 2025
Dev'essere per la sincronicità di cui parlava Jung, per via degli strani nessi acausali che a volte sembrano apparire nella nostra vita come messaggi inviati dal cielo, che alla liberazione della nostra bella giornalista italiana è seguita quella dell'anonimo ingegnere iraniano, prima arrestato per conto degli Stati Uniti e ora da noi improvvisamente scagionato da tutte le accuse. Se qualcuno pensa che i due eventi siano collegati o è un cafone o è in malafede.
Un crowdfunding per le star di Hollywood, il mondo ci chiama a solidarizzare, non possiamo sottrarci. Ho conservato cinque euro di Como, dono questi cinque euro a Paris Hilton. È poco ma è dato col cuore.
venerdì 10 gennaio 2025
Ulisse
Ecco qua: a questo indirizzo troverete la mia traduzione dell'Ulisse. In realtà sarei arrivato a metà dell'opera, ma le glosse e le revisioni richiedono tempo per cui snocciolerò gli episodi un poco per volta. È più sano e bello dedicarsi alla letteratura invece che alla politica, nella letteratura sguazzo felice quasi come nella filosofia, e visto che il tempo scorre, meglio impegnarlo in cose che piacciono per davvero. Troverete l'indirizzo nella colonnina di destra.
giovedì 9 gennaio 2025
A breve inizierò a pubblicare il primo episodio dell'Ulisse tradotto e glossato da me. Di seguito un estratto.
- Dio! disse tranquillo. Non è forse il mare proprio come dice Algy: una grande dolce madre? Il mare verdemoccio. Lo scrotorestringente mare. Epi oinopa ponton. Ah, Dedalus, i Greci! Devo istruirti. Devi leggerli in originale. Thalatta! Thalatta! La nostra grande e dolce madre. Vieni a vedere.
Stephen si alzò e si accostò al parapetto. Vi si appoggiò e abbassò lo sguardo sull'acqua e sul postale che si allontanava dalla bocca di porto di Kingstown.
[Algy è il poeta decadente Algernon Charles Swinburne. Si cita qui un verso, "I will go back to the great sweet mother/Mother and lover of men, the sea", dal suo poema The Triumph of Time (1866). Epi oinopa ponton, dall'Odissea, "sopra il mare colore del vino". Thalatta! Thalatta!, "Mare! Mare!", ovvero il grido di gioia quando i Diecimila Greci, mercenari assoldati da Ciro il Giovane, videro l'Euxeinos Pontos, il Mar Nero, dal Monte Theches vicino a Trebisonda dopo aver partecipato alla fallita marcia contro l'Impero persiano nell'anno 401 a.C. Si veda l'Anabasi di Senofonte]
martedì 7 gennaio 2025
Occupare militarmente la Groenlandia, buona idea. Già me li vedo i marines in completino bianco, muniti di calzini di lana diversamente dai loro commilitoni russi, stendersi di pancia a tenere sotto tiro la neve con la speranza di vedere apparire all'orizzonte il nemico. Il deserto dei Tartari. Spazzato dal vento. Conquistare Nuuk. Dopo il Canada, il cinquantaduesimo stato Americano. (Re Federico X ha fatto sapere che ormai loro si sono affezionati alla Groenlandia e ne difenderanno ogni singolo fottuto e desolato centimetro con le unghie e con i denti).
lunedì 6 gennaio 2025
Sarà capitato anche a voi di vedere i clippini dei politici ai telegiornali, soprattutto su RaiTre, c'è sempre uno del Movimento Cinque Stelle che dal tinello di casa sua spara a macchinetta: "Ormai gli italiani hanno capito che questo governo ha fallito, i cittadini ne hanno piene le tasche" e poi quando vanno a votare prendono il 5%. Per par condicio, il servizio pubblico deve concedere il contraddittorio, ed è lì che arriva il clippino di replica di Forza Italia, nella persona di Elisabetta Gardini, portavoce, lanciata da Badaloni a Unomattina, conduttrice di Europa Europa, programma di Michele Guardì, assieme a Fabrizio Frizzi, già giornalista e attrice shakespeariana, che declama con tignosa assertività: "Da quando noi siamo al governo l'economia è cresciuta e abbiamo messo più soldi nelle tasche degli italiani, la sinistra invece ha aumentato le tasse e tolto i contributi alle famiglie". Io non ci riuscirei, io proverei sincero imbarazzo, ma forse perché non sono stato un attore.
Stanotte mi sono svegliato e ho cominciato a pensare alle cose più strane, alla Val d'Aosta, alla morte, al Tgr del Molise. Di notte le cose mi appaiono senza senso, di notte intorno a me il nulla nulleggia. Sono andato a vedere che notizie danno al Tgr Molise: "Canna fumaria in fiamme a San Giovanni in Galdo"; "Fotovoltaico fra gli ulivi di Campomarino"; "il Termoli ritrova la vittoria". Più chic il taglio del Tgr Val d'Aosta: "tutto esaurito a Champoluc e Gressoney"; "intenso fine settimana di rientro al Tunnel del Monte Bianco"; "Chamois, numeri in crescita per la località no stress". Si vede proprio il cambio di mentalità, i ghei contro la Pro Loco, il Dasein, l'Essere-nel-mondo, contro l'Entfremdung e l'Entausserung, l'Essere-fuori-dal-mondo. E infatti, precisa come una sentenza, l'ultima notizia dal Molise giunge a conferma: "Più che una ferrovia è una via crucis, i lavori infiniti sulle tratte molisane."
sabato 4 gennaio 2025
Io dei persiani ho lo splendido ricordo dei panettieri che in via Milano facevano il pane morbido e buonissimo per gli sdentati come me, delle persone deliziose che avrebbero portato con loro Cecilia Sala a festeggiare i culti orfici di Zarathustra, perché erano zoroastriani e sulla vetrina del panificio avevano il Faravahar, l'aquila sormontata dal barbuto assiro. Mai conosciuto persone più solari di loro: buoni pensieri, buone parole, buone opere.
"I russi d'inverno sono più deboli"
Cambio di amministrazione, cambio di narrazione: al telegiornale dicono che gli ucraini sono allo stremo. Fino a ieri ¡no pasarán!, oggi pasaran, basta che la facciamo finita. Alla fine i russi, disdetta, i calzini ce li avevano (Cecilia Sala: "Sul campo di battaglia neanche il freddo sta con Putin - I 300 mila kit artici di Kyiv contro i mobilitati russi che non hanno i calzini e abbandonano il fronte." Il Foglio, novembre 2022. "I russi d'inverno sono più deboli"). (un conto è dare notizie, un altro è raccontarsela un po' come si vuole). (i miei più sinceri auguri per la sua liberazione, che possa ritornare a dormire fra cristiani in 14 mq e occhiali da vista).
Il primo che dà la notizia la scrive, gli altri la copiano, questa è la catena di produzione dell'informazione nell'era di internet: "La governatrice della Sardegna è decaduta", "La governatrice della Sardegna è decaduta", "La governatrice della Sardegna è decaduta"; puoi andare avanti così, cercando di capire il perché e leggerai per ben tre volte: "per irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali"; "per irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali"; "per irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali". Oggi, cercando e cercando, per grazia ricevuta sono riuscito a sapere il perché, in un articolo di SkyTg24 scritto in alfabeto farfallino con inchiostro simpatico. Cos'ha reso il giornalismo così pigro, o così cialtrone? I tempi: non c'è più tempo, non c'è più soldi, non c'è più personale, oggi i giornalisti preferiscono fare i rider per guadagnare di più. La democrazia è pasta frolla, se vogliamo davvero sconfiggere Putin sarà bene tornare a fare le cose per bene (magna tranquillo, Vladimir).
Tony Effe e Dargen D'Amico hanno pagine Wikipedia più lunghe di Wiston Churcill, è t'ho detto tutto. Dico 'sti due perché sono i primi che mi sono capitati sott'occhio. Di Dargen D'Amico veniamo a sapere che prende il suo primo nome "dal librogame Il mistero del corvo d'argento". Masticazzi. Viene citato Muschio Selvaggio, il podcast di Fedez, come fosse i Cahiers du cinéma, Science Po. Ma è giusto così, i bimbiminkia hanno ormai preso il controllo dell'Encyclopédie, D'Alembert e Diderot non potevano saperlo.