Se la nozione del mondo ci giunge attraverso i media, allora la nozione del mondo è già corrotta a monte, e per averne un'immagine più corrispondente bisogna fare tutto un lavoro di lettura fra le righe, un lavoro di betweenthelinesreadingness come direbbero alla Luiss o alla Bocconi (qualsiasi cacchiata, però scritta in inglese con l'aggiunta di -ness, assume dignità di corso di filosofia, ci sarà sempre uno che te lo spiegherà in un TED o ne farà oggetto di libri motivazionali).
martedì 2 dicembre 2025
lunedì 1 dicembre 2025
Titolano i giornali: Zelenski scosso dagli scandali, crolla il suo cerchio magico, ora è un leader solo, è l'ora della verità (un altro, citando un film con uno straordinario Gary Oldman, titola: "È l'ora più buia"). Incredibile come partano da un giorno all'altro certe campagne di delegittimazione, precise come un orologio, come se fosse saltato un tappo (Zelenski, poveretto, è sempre quello di prima, solo che sta finendo il credito): e ora, chi ci difenderà dai cosacchi? I francesi, con i Rafale convertiti all'ibrido (Macron ormai uscito dai perni sospende la democrazia e si incorona Napoleone instaurando una repubblica direttoriale in Russia).
Desolazione
Mi è capitato di leggere un articolo sulla Gazzetta dello Sport, purtroppo ho questo vizio, ho dovuto rileggere le prime righe tre volte, e anche alla terza non ho capito bene la consecuzione di soggetto e complemento, perduta dentro un casino di perifrasi tra l'epico e il cronachistico, di un tale che aveva giocato di fronte a un campione del mondo contro la sua Francia vent'anni fa in un contesto "da calcio vero" dove c'era chi ha visto la partita dal balcone di casa (chi ha giocato vent'anni fa? dov'era il balcone?). Vado a vedere chi l'ha scritto: è giornalista professionista, in grassetto, laureato in Scienze Politiche alla Luiss, ha frequentato una Scuola di giornalismo, impiegato presso la Gazzetta ma ha lavorato anche per Sky, ha scritto pure dei libri, degli instant book sui campioni del momento. Gesù che disastro educativo, non sanno mettere due frasi una dietro l'altra. Gianni Brera ha fatto dei disastri incalcolabili. Ci vogliono infilare l'epica e sdrucciolano sulla retorica, il "calcio vero" visto dal balcone di casa, che fa il paio coi ragazzi che (non) giocano (più) per strada. Bruttezza di forma e di contenuto, un desolato circolo ermeneutico della mediocrità sfruttato dall'AI che rimastica il bolo e lo risputa più brutto di prima. Arriveremo su Marte ma perderemo l'uso della scrittura.
venerdì 28 novembre 2025
Bisogna avere un'infinita compassione per tutti i venuti al mondo, compassione per questi enti che si trovano calati in una vicenda di tribolazione e di morte, certo, ci sono anche le gioie, e provo compassione anche per le gioie, la gioia è una cosa che fa tenerezza, una specie di naufrago aggrappato a una tavola di legno in mezzo al mare in tempesta, la gioia è un atto eroico, l'atto eroico del mortale.
giovedì 27 novembre 2025
Il limite morale non ostacola, non impedisce, quando accade qualcosa significa che poteva accadere, il giudizio morale è un genere letterario che emerge nella coscienza a commento dell'atto nudo e crudo, e siccome è nudo corre subito a coprirlo.
Scempio
Non sopporto più il giornalismo. Adesso hanno attaccato con questa storia della casa nel bosco, ci andranno avanti per un mese. Mentre mi preparo una cosa calda sul fornello l'approfondimento del mattino mostra immagini di tavolette del water e di letti a castello, in studio lo psicologo, titolare di cattedra in qualche Roma 2 o Roma 3. Nelle retrovie, pronti a intervenire in caso di bisogno, qualche caso di femminicidio o di Garlasco. La licenza che si prendono i giornali di chiamare per nome le vittime: Chiara, Sarah, Yara. Oh, ma cos'è tutta 'sta confidenza? La compartecipazione untuosa al cordoglio dei familiari, i particolari intimi: il fruttolo leccato, il calzino spaiato, il pigiama indossato, il dna sotto le unghie. Il cronista davanti alla casa della vittima, da prenderlo a calci nel didietro, ma non si può, sta facendo il suo lavoro, diritto di cronaca. Brutte persone, che sguazzano nello sporco del mondo, ci campano sopra. Se la testa degli assassini è guasta ci sarà un perché. ("Dna su unghie Chiara Poggi compatibile con quello di Sempio", "compatibile": basta che non ricominciamo da capo, che adesso abbiamo trovato questo Sempio e il colpevole deve essere lui come prima doveva essere Stasi).
mercoledì 26 novembre 2025
Vieni, c'è una casa nel bosco
Dibattito: possiamo crescere i nostri figli lontano dalla civiltà? No. Tarzan si trovò male quando decise di seguire Jane negli Stati Uniti, malgrado l'avesse salvata per l'ennesima volta da un incendio, Jane preferì sposare suo cugino William Clayton, illegittimo Lord Greystoke, perché Tarzan non conosceva l'uso del cucchiaio piccolo per il dessert. Del resto viviamo ormai in una repubblica platonica, la ragione guida le nostre vite indicandoci ciò che è bene: scuola, dentista, lavoro, lezioni di nuoto, e tuttavia anche decidere di vivere in una botte, nell'odierna civiltà globale, può diventare un atto di conformismo. Diogene di Sinope, fatto schiavo a Creta, additò uno di Corinto con una veste pregiata di porpora e disse: «Vendimi a quest'uomo: ha bisogno di un padrone».
Walden, ovvero, Vita nei boschi. Henry David Thoreau si reca nei boschi con l'intento di vivere completamente immerso nella natura ma scopre che ci vuole un permesso del Comune allora affitta un'edicola e cambia il nome del libro: Walden, ovvero, Vita nei chioschi.
lunedì 17 novembre 2025
E che ti credi? Abbiamo anche la canzone impegnata, la mannoiata, che celebra con voce dolente e non priva di una certa solennità l'eroicità degli impiegati dell'Enel, eroi di tutti i giorni senza medaglie e senza trono, che non si arrendono davanti a niente e sono eroi a modo loro. Dico l'Enel perché vedo lo spot interrompermi ogni tre per due i video di Barbero e dei Joy Division sullo sfondo di partorienti urlanti e svampate di gas che bruciano nella notte manco la Los Angeles di Blade Runner. Ho sempre ammirato l'eroicità con la quale i cantautori impegnati cedono le loro canzoni impegnate agli operatori dell'energia, c'è un certo feeling tra sinistra e infrastrutture strategiche, io mi dico perché Prodi è stato presidente dell'IRI.
La messa cantata dell'impegno civile si celebra nel salottino a modino di Che tempo che fa, con un'Amalassunta di Licini alle spalle e la voce suadente del chierico officiante che somministra il suo sermone domenicale. Siccome Dio è morto allora l'etica va ancorata ai valori laici, e siccome ognuno se li immagina come gli pare (la società è aperta, la società è multiculturale), l'opera di persuasione, per penetrare le coscienze, deve toccare le corde dell'emozione, accompagnata da un suggestivo videowall alle sue spalle. Qua e là, ogni tanto, spunta l'argomento della ragione, è la ragione che stabilisce il giusto, la ragione illuminista, ma pure l'illuminismo finisce per configurarsi come un semplice corollario della società multiculturale, non più autorevole di un arbiter elegantiarum, e in fatto di eleganza un caftano vale quanto un doppiopetto. L'argomento edificante prende allora la consistenza di uno zucchero filato che lascia in bocca un sapore dolciastro, estremamente artificiale, che non fa più presa di un chewing gum, e infatti finisce regolarmente sputato sul marciapiede una volta consumata l'esplosione di gusto.
Non ci resta che il curling
Povera Italia del pallone, dobbiamo ormai prendere atto che non valiamo più una cicca e che fatichiamo perfino a battere la Moldova, e ci va bene che fa ancora un tutt'uno con la Transnistria, altrimenti ci avrebbe fatto paura pure la Transnistria, perché il calcio si evolve, cambiano le gerarchie, e la Norvegia è il nuovo Brasile di Pelè. In fondo è una cosa buona, e democratica, vedi per esempio il curling dove siamo stati noi ad asfaltare la Norvegia:
"8 febbraio 2022, Amos Mosaner e Stefania Constantini vincono la medaglia d'oro Olimpica nel doppio misto, superando in finale la Norvegia per 8-5"
E questo perché i bambini adesso giocano per strada con le scope.
domenica 16 novembre 2025
Il Grande Vattelappesca
Non riuscivo più a considerare la storia, mi sembrava solo un'immane catasta di morti, e invece ora ritorno a leggerla, mi ci riconosco, in questo tardo meriggiare della vita che presto mi vedrà riunito assieme a tutti gli antenati, a tutti i grandi re che hanno brigato così tanto in vita per rendersi immortali e adesso sono tutti ugualmente morti, ai contadini coi piedi freddi e i nasi congelati che hanno popolato la terra in tutte le epoche, che si sono rotolati nel fango e nei pagliericci pulciosi assieme alle vacche patendo la fame e le malattie, presto arriverò anch'io fratelli, tutti insieme riuniti nel luogo in cui siamo sempre stati, re e mendicanti: tu chiamalo, se vuoi, Dio, Volontà, Assoluto o Cosa in sé, o Vattelappesca, il Grande Vattelappesca.
martedì 11 novembre 2025
Sto leggendo di Schopenhauer gli ultimi paragrafi del Mondo dove parla dell'amore, ἀγάπη (agápē), caritas, della compassione e del pianto, uno Schopenhauer inedito rimasto sepolto sotto i manuali di filosofia, aveva infine ragione di temerne i professori più della morte.
sabato 8 novembre 2025
Cala!
"Alcuni monaci durante la Quaresima aspettano con tanta impazienza nona, circa le 3 del pomeriggio, per mangiare, e avevano una tal fame che sono riusciti a portare nona intorno a mezzogiorno, come dimostra bene l'inglese moderno coi suoi termini noon e afternoon."
(Robert Delort, La vita quotidiana nel Medioevo)
Quando uno ha fame, ha fame.
L'abisso vertiginoso del fondamento della morale: se si vuole ancorarla alla natura, in natura è tutto un omicidio, se si vuole ancorarla a Dio, occorre averne fede, se si vuole ancorarla alla ragione, ogni morale ne ha una propria. Non c'era filosofia, ai tempi d'oro dell'episteme, che non proponesse anche una morale come indispensabile accessorio al nucleo teoretico, e che ne è stato di tutte quelle morali? Disposte in fila come anticaglie in un negozio di antiquariato, da consultare in caso di compito in classe. Le leggi, i diritti universali, sono gli odierni rimasugli di quella morale che un tempo si voleva unica e assoluta e che nessuno è mai riuscito a mantenere eterna. La morale non precede l'atto ma lo segue, a suo ornamento.
venerdì 7 novembre 2025
Siamo fatalmente imprigionati in processi messi in moto da altri, dalla società, dall'economia, dalle inderogabili esigenze del mondo, e questo comporta che non siamo liberi per niente ma per non guardare in faccia la realtà ci inventiamo che lo siamo, e ne consegue una frenesia che manda tutto all'aria e smuove cose e persone e le costringe a pratiche coercitive che le mandano letteralmente ai matti, in un grande impazzimento generale in cui ci siamo definitivamente persuasi che l'unica terapia sia la stessa malattia. Il solo venire al mondo comporta la messa in moto di questo processo, e tutti i nobili tentativi di emanciparsene rientrano anch'essi nella sua legge.
Ho sempre meno opinioni da spendere riguardo alla politica, nel caso, osservo placidamente i processi che formano l'opinione registrando il dato e la sua genesi, una specie di etologia, conseguente agli effetti deleteri che ha sull'organismo il percolamento quotidiano di liquame giornalistico attorno ai fatti del giorno e alle loro eventuali ripercussioni su l'avvenire del mondo. Osserva: un mondo dove la comprensione precede l'opinione, dove all'ora dell'aperitivo non ci siano spargimenti di sangue, o di detersivo. Un sogno, forse una favola.
mercoledì 5 novembre 2025
Quando nel paesino della bassa dove sono cresciuto arrivavano i lunghi inverni coi nebbioni che non si vedeva più un tubo a un palmo dal naso - di sera vedevamo solo la luce lattiginosa dei lampioni della piazza e nel nostro stesso cortile ci muovevamo un passo alla volta per capire dove mettevamo i piedi -, io dicevo alla nonna: "nonna, a s'ved più nient!" ("nonna, non si vede più niente!") e lei mi rispondeva calma: "fa niènt, nuàltar a sem al cuèrt!" ("fa niente, noi siamo al coperto!") e allora cominciavano quelle lunghe serate al caldo con la nonna che cucinava il brodo e i guciaroi mentre in tv davano un film con Cary Grant che a tutt'oggi rappresentano il mio modello insuperato di felicità (eppure là fuori, di notte, con quel nebbione, ci sfrecciavano i camion a un metro dalla casa, ma noi non ci pensavamo, avevamo fiducia nel codice della strada).
domenica 2 novembre 2025
Si vive tutti nella grande polis della modernità guidati dallo spirito della tecnica e del capitalismo, quello che vuole la tecnica, quello che vuole il capitalismo, diventa regola di vita, razionalità, e chi se ne chiama fuori è additato come un originale, trattato come un apostata che rinnega il suo credo. Quando il futuro ci fa paura diciamo "ci penserà la scienza, qualcosa si inventerà", la sua provvidenza è divina, le sue vie sono infinite, non sembra nemmeno che siamo più uomini ma esecutori di routine pratico-utilitaristiche, quando infine saremo ridotti a semplici operatori allora lo spirito della modernità sarà finalmente soddisfatto e ci eleverà a modello.
sabato 1 novembre 2025
Le riforme, questo grande feticcio della politica moderna; sono praticamente tutti riformisti, oramai, anche i cinesi hanno rinunciato alla rivoluzione, e riformano (Nel frattempo il capitalismo ha scippato il dominio ai rivoluzionari essendo ormai scaduto il copyright sulla rivoluzione: "La rivoluzione è iniziata: tempo di scoprire la Nuova Citroen C3"). Intanto, le riforme muovono cose, uffici e persone, in un pandemonio burocratico che manda tutto all'aria per poi di fatto non cambiare nulla, eccetto l'arredamento.
Ma le auto che ti emozionavano solo a guardarle, come la DS Pallas del '73, dove sono finite? Oggi sembrano tutte dei maiali ingrassati, sono volgari, e ci vanno investiti dei bei miliardi in pubblicità per fartele piacere: auto emoción. Secondo me la caduta degli immutabili si riflette pure in queste cose, discorso valga anche per la musica leggera.
giovedì 30 ottobre 2025
Che la tecnologia sia ormai l'ultima forma di salvezza a cui affidarsi fa sì che da mezzo stia diventando sempre più fine, e quando sarà diventata definitivamente il fine saranno le forme di società e di governo a doversi adeguare a lei, e non viceversa, vale a dire che se in un futuro la democrazia liberale/occidentale non sarà più in grado di garantire il pieno sviluppo della tecnologia, con connesso sviluppo economico e potenza scientifica e militare, allora sarà la democrazia liberale/occidentale a doversi fare da parte, assieme a tutti suoi valori non negoziabili. (in realtà un negozio è già in corso, e a dover calare le braghe è la democrazia).
mercoledì 29 ottobre 2025
Disegnando su richiesta vecchie auto dell'est degli anni '70 mi rendevo conto come il comunismo sovietico fosse la prosecuzione del capitalismo con altri mezzi, i mezzi di produzione di proprietà del popolo, che di fatto guidava delle Fiat e delle Ford sotto mentite spoglie, beveva Coca-Cola all'occidentale che teneva in fresco dentro frigoriferi all'occidentale, cambiava solo la marca (dal canto suo la Pepsi era già penetrata in Urss negli anni '50 grazie a un accordo commerciale contratto con il governo del popolo), e che i modelli di vita sovietici erano di fatto del tutto simili a quelli borghesi occidentali, per cui a un certo punto, su finire degli anni '80, si decise semplicemente di far cadere l'ultima foglia di fico e passare direttamente al modo di produzione occidentale visto che di fatto il comunismo sovietico aveva prodotto una massa di borghesi occidentali. Qualcosa era andato storto, invece del capitalismo era svaporato il comunismo.
(leggenda vuole che i sovietici, essendo sprovvisti di valuta estera, avessero pagato la Pepsi con delle navi e dei sommergibili dismessi, 17 sottomarini diesel, un incrociatore, una fregata e un cacciatorpediniere, Pepsi-Cola in cambio di sommergibili, e che la PepsiCo, per via di questo accordo, si era ritrovata a un certo punto della sua storia a rappresentare la quarta o quinta flotta navale del mondo in termini di sommergibili).
lunedì 27 ottobre 2025
Al Giuàn, quand l'è mort, ci hanno messo il cacciavite nel taschino, perché l'era al mecanic ad la Bonifica, e non c'era idrovora o macchina a motore che si rifiutasse di obbedire ai suoi comandi, così, se San Pietro avesse avuto un problema col cancello, al Giuàn l'avrebbero richiamato in tutta fretta dall'inferno dove finiscono i socialisti, perché si sa che se vuoi chiamare uno buono i migliori li trovi solo in officina.
sabato 25 ottobre 2025
Ieri è stato tutto un ammaccamento di olive, in senso letterale e figurato, cioè anche nel senso dell'ammaccamento dei testicoli, però alla fine l'abbiamo portata a casa, ci sembra pure che ci abbiamo messo meno tempo dell'anno scorso, perché practice makes perfect. A metà impresa mi è venuto un mal di schiena... e pure il pollice mi si stava incriccando, quello che mi sono rovinato con il cubo di rubik, a dimostrazione del fatto che la vecchiaia l'è brutta e bisogna tenersi da conto come le tazzine del servizio buono della nonna. Le olive ammaccate me le tengo tutte per me, se le volete ammaccatevele voi.
Quando diventi vecchio e gli anni cominciano a passare veloci può capitare di perdere interesse per le sorti del mondo, e questo è un bene e dovrebbe essere nell'ordine delle cose, cioè che vi sia un tempo in cui possiamo avvizzire senza che ci venga chiesto nient'altro, come le piante, un tempo in cui coltivare l'irrilevanza e l'inutilità per ritornare alle cose essenziali, per non perdere altro tempo, che si fa prezioso, e diventare finalmente quello che siamo.
venerdì 24 ottobre 2025
Il tribunale del mondo è il mondo stesso, la giustizia degli uomini, con le sue innumerevoli leggi, non smuove niente. Il tormentatore e il tormentato sono la stessa cosa, il male che si fa è lo stesso che si riceve. Nelle Upanishad il maestro sfila davanti agli occhi del discepolo tutta la serie degli esseri del mondo, animati e inanimati, e davanti a ciascuno di essi pronuncia una parola: “questo sei tu”, sei tu l'insetto che hai calpestato, il prepotente che ti ha umiliato. Il Mondo come Volontà e Rappresentazione, paragrafo 63.
Il mondo mi appare sempre più come un gigantesco ex falso quodlibet, e cioè una premessa falsa da cui consegue qualsiasi cosa a piacere, dove qui la premessa falsa è il libero arbitrio. Amici e nemici, belli e brutti, destra e sinistra, tutti accumunati dalla persuasione che la storia, o la pace, o le sorti del mondo, dipendono da noi. Si mettono in moto tali cose con la presunzione di cambiare le sorti che i problemi generati superano di gran lunga le soluzioni auspicate, ma noi niente, mettessimo in moto altri mille problemi, saremmo subito lì pronti a trovare altre mille soluzioni: bisogna lottare. Ma una resa, una santissima, benedettissima resa, quella mai, piuttosto morti. Ora più che mai la miglior soluzione sarebbe non fare assolutamente niente.
Ma come? Ma non erano tutti allineati i brics a bracs contro l'ordine mondiale occidentale? Non si dovevano tenere bordone India, Cina e Russia contro la governance americana, e invece adesso al primo cenno di sanzioni han già calato le brache sul petrolio? Io non ci capisco più niente, chiamatemi il mio geopolitologo, il mio astrologo di fiducia, voglio una relazione dettagliata. (dice: ma così il prezzo del petrolio aumenta pure per noi! È giusto, se vogliamo la pace dobbiamo fare tutti dei sacrifici).
giovedì 16 ottobre 2025
È dovere ricordare ma non è dovere praticare che la vita non ha alcun senso, che ogni azione è insignificante, sia essa nel rispetto dell'utile, sia essa nel rispetto del giusto, il giusto è poi una grandezza effimera che non varrebbe nemmeno la pena di considerare se non fosse così tanto tenuta in considerazione invece per affliggere, e tormentare, finché il giusto per l'uno diventi l'ingiusto per l'altro: le vie della saggezza Zeus aprì ai mortali, facendo valere la legge che sapere è soffrire.
E nemmeno disponiamo delle rivoluzioni come invece pensano i rivoluzionari, così come i conservatori non dispongono della licenza di conservare la società, la quale muta e si fa le sue rivoluzioni per conto suo, comprensive delle eventuali reazioni. Chateaubriand, dicono, coniò le idee conservatrici per reazione agli eccessi della rivoluzione francese, il conservatore "sostiene la religione, la monarchia, la libertà, la Carta e la gente rispettabile. È conservatore colui che in una società in continuo cambiamento come la nostra ha dei solidi valori di ancoraggio, la possibilità di aggrapparsi orgogliosamente a quello che non muta". Ahimè sposò un'ereditiera bretone per matrimonio combinato, i due non andarono mai d'accordo e il progetto dell'attaccamento ai valori familiari gli naufragò tra le mani affossato dai suoi ripetuti tradimenti: l'immagine del prodotto è puramente indicativa.
mercoledì 15 ottobre 2025
Che la libertà sia un concetto fasullo lo si evince anche dal fatto che è la merce prediletta dai partiti, i quali la vendono a tutti ben sapendo di non poterne disporre. Nessuno può disporre della libertà, perché semplicemente non esiste, la dimensione mondana non la prevede calati come siamo nella complessa rete delle cause e degli effetti, del volere nostro e del volere altrui, prevede tutt'al più il sentimento della libertà, il quale però è un falso ideologico, una dichiarazione (aspirazione) che non corrisponde a realtà.
Ecco, il primo uomo e la prima donna si guardavano senza agire, perché erano digiuni di esperienze e di scopi, allora venne dato loro uno scopo: crescere e moltiplicarsi, ma il primo uomo e la prima donna non intesero bene che cosa volessero dire quelle parole essendo stati creati adulti e sconosciuti al grembo materno, né si guardavano le nudità con concupiscenza, perché non conoscevano colpa o vergogna. Furono fatti colpevoli, i loro occhi vennero aperti affinché si guardassero con desiderio, bisognò introdurre il male nel mondo per popolarlo e iniziare così la lunga catena delle generazioni. Ma la moltiplicazione non fu più lo scopo essendo divenuta contraria alle leggi dell'economia politica.
lunedì 13 ottobre 2025
Il discorso di Trump alla Knesset è essenzialmente un discorso di riqualificazione edilizia, arriveranno gli alberghi, i mall, i parchi acquatici a tema con le foche e coi delfini ammaestrati, arriverà insomma un'era di pace e di armonia che seguirà i criteri della western way of life, modello imprescindibile di benessere globale. Non che prima del disastro Gaza City fosse immune alle forme e agli stili di vita occidentali, anche Gaza City aveva i suoi bei negozi di telefonia, le sue belle autoconcessionarie, le pizzerie, la sua Gaza-Cola, solo che nelle intenzioni questo processo passerà ora di mano e verrà guidato da capitali qualificati. Nelle intenzioni. Ha messo fine a otto guerre in otto mesi, sette chili in sette giorni, ci sarà pure un giudice a Stoccolma.
Sorpresa, Schopenhauer non mostra solo la negazione della volontà di vivere, cosa liquidata perlopiù come una forma di pessimismo cosmico, ma anche la sua affermazione, fatto sta che il Libro IV de Il mondo come volontà e rappresentazione si intitola appunto: "Affermazione e negazione della volontà di vivere grazie al conseguimento della conoscenza di sé". Quali sono le vie di questa affermazione? La consapevolezza che siamo oggettivazione di una volontà eterna, la morte è infatti "una falsa apparenza, uno spettro impotente, capace di mettere paura ai deboli, ma che non ha alcun potere su colui il quale sa di essere egli stesso quella volontà, [...] su colui il quale non deve temere la morte più di quanto il sole debba temere la notte" (Libro IV, paragrafo 54). Affermazione della volontà di vivere attraverso la conoscenza di quello che in realtà siamo.
(descrizione degli ultimi giorni di Schopenhauer: «sedeva sul sofà e si lamentava di palpitazioni intermittenti, mentre alla sua voce non mancava nulla dell'abituale energia [...] Che i vermi avrebbero presto roso il suo corpo non costituiva, per lui, un pensiero triste. Pensava con orrore, invece, a come il suo spirito sarebbe stato ridotto tra le mani dei "professori di filosofia"»)
domenica 12 ottobre 2025
sabato 11 ottobre 2025
Oggi l'atto di aggressione è così percepito da tutti come sbagliato che viene sempre giustificato come un diritto alla difesa. Sarebbe più schietto per l'aggressore quello di non addurre spiegazioni, di dichiarare di aggredire per pura volontà di potenza, e tuttavia oggi di aggressori così non se ne trovano più, oggi dobbiamo essere accoppati comprendendo le ragioni del nemico, il quale, poverino, non poteva fare altrimenti. Dobbiamo essere accoppati sentendoci in colpa: guardi, le do ragione, mi lasci almeno portare dentro le galline, mi pareva di non c'entrare niente ma invece sono io l'aggressore e lei ha diritto alla difesa, alla rappresaglia, alla vendetta, come vuole chiamarla lei. È tutto più semplice quando le vittime collaborano senza lamentarsi. (prevedo già l'obiezione: eh ma così metti tutti sullo stesso piano! Non "tutti", la violenza, solo la violenza, di cui tutti mi pare facciano uso abbondante e "giustificato", perché in ultima analisi si sono presi la licenza).
giovedì 9 ottobre 2025
Dove si trovi la "parte giusta della storia" non si sa bene, essendo i suoi confini mobili come le dune del deserto e i suoi abitatori un popolo errante che muta le sue vedute a seconda del paesaggio che si trova di fronte, oggi "la parte giusta della storia" è una cosa, domani un'altra, e non è escluso che a loro volta le due parti si trovino a un certo punto in contraddizione fra loro. Ma la fede nella "parte giusta della storia" è necessaria alla religione del risveglio civile: spes ultima dea. Elpis (ἐλπίς) rimase sul fondo del vaso di Pandora come ultima risorsa dopo che tutti i mali del mondo erano stati liberati. Non potendo avere certezza del luogo esatto in cui si trova la "parte giusta della storia", allora bisogna crederci, e crederci parecchio, facendo leva sul numero, più si è e meglio è, per avere più ragione, per fare più rumore, per sovrastare quello più sottile e più fastidioso del dubbio. La "parte giusta della storia" è un senno del poi.
Siccome so che il filosofo era assai ostile a Israele ma allo stesso tempo parimenti ostile alla sinistra, mi sono detto: andiamo a vedere cosa dice sulle manifestazioni pro-pal il buon Diego Fusàro, vediamo come mette insieme l'acqua e l'aceto. Così ho trovato un suo intervento a una radio, un intervento assai equilibrato il cui concetto fondamentale si poteva riassumere nell'antico adagio lombardo: piutost che minga l'è mei piutost. Fatto salvo che il sindacato non è credibile, dice, fatto salvo che Netanyahu non smetterà di compiere il suo genocidio, giusto mobilitarsi per la Palestina. Fatta salva anche l'antipatia per certi componenti della flotilla, quando il popolo si muove è sempre una bella cosa, è un segno di speranza. Diego Fusàro è uno dei tanti sperantisti che perennemente attendono il risveglio civile, che mirano con occhio lungimirante al risveglio delle coscienze. Inutile mettersi in urto con gli sperantisti, da Gramellini a Fusàro, da Greta Thunberg a Landini, un giorno l'umanità si metterà tutta "dalla parte giusta della storia", un passettino alla volta, con santa pazienza e con fede incrollabile. Dove si trovi poi questa "parte giusta della storia" non si sa bene, essendo i suoi confini mobili come le dune del deserto, e i suoi abitatori un popolo errante e mutaforma.
mercoledì 8 ottobre 2025
Il problema non è chi detiene i mezzi di produzione, il problema è il mezzo di produzione, per esempio è il mezzo di produzione di tipo industriale che ha cambiato gli uomini e i rapporti tra gli uomini, è quella l'hybris fondamentale che ha cambiato le carte in tavola, con le sue cose buone e le sue cose cattive, e siccome è impensabile tornare indietro a una civiltà pre-industriale, se non per l'appunto a motivo di un cataclisma, tutti noi si viaggia spediti dentro questo comune destino in cui si agitano il capitale e i suoi nemici (sempre meno i nemici), tant'è che anche i sovietici coltivavano una loro personale mistica delle macchine che liberavano l'uomo dalla fatica del lavoro, sottovalutando il pericolo insito nell'azione persuasiva sulle coscienze di quella tecnica necessaria per produrle.
martedì 7 ottobre 2025
Resta da capire dove vanno a finire le folle oceaniche dei cortei quando si tratta di andare a votare, quando si tratta di tradurre il grande movimento popolare in vittoria elettorale, i casi sono due: o sono per la più parte costituite da persone che non vanno a votare, o sono esattamente le uniche che ci vanno.
lunedì 6 ottobre 2025
A volte mi immagino, in mezzo a sto popò di casino planetario, che cosa sarebbe successo con Bergoglio, se se ne fosse uscito con una delle sue, del tipo: "se uno ocupa la mi tera, io li tiro un punio". E i poveretti della sala stampa vaticana a cercare di metterci una pezza: non si è sentito bene, l'ha punto un ragno, aveva un po' di raffreddore, ha stato il fonico. Manchi.
venerdì 3 ottobre 2025
Anche gli scioperi ormai organizzati professionalmente, con i pullman di linea della gita a Tindari, le bandiere comprate in stock, a prezzi modici da Made in China, a Guangzhou c'è una fabbrica che fa le fortune con i trigger dell'occidente, e per ogni vetro spaccato c'è un carglass che ripara e sostituisce, meglio degli incentivi statali. Poi, su Gaza che volete che vi dica? Gente che si piglia tutte le disgrazie sulla testa da tempi immemorabili, dai tempi in cui ad Abramo veniva promessa la terra di Canaan ed era chiaro che cananei e filistei avrebbero dovuto un giorno o l'altro sloggiare, e noi qui, ora, a insegnare al mondo come si protesta, con le bandiere stirate e il tragitto concordato con le questure. E lo sciopero spontaneo? Un cavallo alato.
giovedì 2 ottobre 2025
Episodi biblici
Stava presso il divano la figlia di Namib-Ka'hzir, il fabbro, e quando si alzò si accorse che il suo piede era gonfio, allora i fratelli la videro e si fecero attorno a lei dicendole: "sorella, perché ti alzi se il tuo piede è gonfio, hai forse fretta di accudire la casa? Stenditi, piuttosto, affinché possiamo sollevarti le gambe sopra l'altezza del cuore e ridurti così l'edema". E i fratelli le alzarono le gambe sopra l'altezza del cuore, il cuore della figlia di Namib-Ka'hzir, il fabbro, per ridurle l'edema. Ecco perché quel luogo è chiamato Ragli'im Mormot, piedi sollevati.
mercoledì 1 ottobre 2025
Dai e dai, la flotilla è diventata il fine e gli aiuti a Gaza il mezzo.
lunedì 29 settembre 2025
Leggo di grandi dibattiti sulla cultura occidentale. Che cos'è la cultura occidentale? È quella cultura orientata alla tecnologia, all'economia di mercato più o meno ordoliberista, al consumo di beni prodotti in serie, così com'era occidente anche il marxismo, è un modo di produrre e di consumare, in pratica è tutto il mondo: tutto il mondo è occidente o aspira a esserlo, per cui quando si parla di nemici dell'occidente si parla di porzioni di occidente in lotta con altre porzioni di occidente. Poi esistono alcune differenze puramente estetiche, per cui una cattedrale gotica è occidente rispetto a una pagoda cinese, ma sono ormai distinzioni trascurabili, visto che cattedrale e pagoda sono oggi solamente due dei molti prodotti di consumo dell'industria turistica di massa.
Io non vado a votare non perché non mi piace nessuno ma perché considero la democrazia una pratica così mirabile che chiunque vinca per me è sempre una festa [paraculo, s. m., comp. di para- (ma intendendo parare nel senso di «porgere, presentare») e culo, Treccani].
Impossibile che i droni russi possano raggiungere l'Europa, intanto non sono registrati come operatori UAS, e poi non sono nemmeno assicurati contro i danni a terzi.
giovedì 25 settembre 2025
Cosenza ha tre santi, due canonici e uno laico: La Madonna del Pilerio, San Francesco di Paola e Giacomo Mancini, socialista. La Madonna del Pilerio, patrono ufficiale, aiutò ad estinguere la peste del 1576, allorquando un devoto, nel baciarla, notò che una macchia simile a un bubbone era apparsa sul volto della Madonna, e da quel momento l'epidemia iniziò a regredire. San Francesco di Paola, diversamente, in qualità di arcipatrono della gente di mare e delle due Sicilie, impone la sua bonaria presenza un po' ovunque in città, la quale è legata a lui da un affetto quasi filiale, tant'è che abbondano in ogni casa i Francesco e le Francesche. Giacomo Mancini è invece il patrono laico delle infrastrutture e delle opere di viabilità, a lui sono dedicati ponti e intitolati viali, fu più volte sindaco della città e grande promotore del suo sviluppo urbanistico e civile, la sua statua, fino a poco tempo fa collocata all'inizio di Corso Mazzini, salutava i viandanti in cappotto e sciarpone, perché la città, d'inverno, è freddina. Del quarto patrono, Alarico I, venuto dal Danubio per seppellire la sua pentola d'oro alla confluenza del Busento Tigri e del Crati Eufrate, diremo più avanti.
Noi siamo quello che mangiamo, e quindi siamo scatolette di tonno e porzioni di riso apri & gusta, visto che mangiare qualcosa di cucinato è ormai cosa tanto arcana quanto un mistero eleusino. Ma la moderna divisione del lavoro ha pensato a tutto: puoi sempre andare al McDonalds. Se poi ti pesa anche andare al McDonalds c'è la catena che te lo consegna direttamente a casa, così per smaltire le calorie ti devi poi iscrivere in palestra, e abbiamo bello che aperto un altro business. Piatti da tutto il mondo, Kebab di Busto Arsizio e sushi di Lentate sul Seveso, e se vuoi un ghiacciolo, trucchetto, infila un bastoncino in un brik di succo di frutta e mettilo nel freezer. Gli americani mettono la Coca-Cola nelle torte, in Asia cuociono il pollo nella Sprite. I più scicchettosi si fanno il passo dello Stelvio per comprare il formaggio del grotto prodotto con la crosta dei piedi, una specialità. Siamo rincitrulliti così tanto che ci crediamo pure intelligenti, il giorno che smetteranno di funzionare i frigoriferi moriremo tutti di fame.
mercoledì 24 settembre 2025
E che dire di quello che crede possibile il ritorno alla famiglia tradizionale insieme al trionfo del libero mercato, deve avere la paglia nel cervello, il principio è che a tutti si può vendere, con tutto si può far profitto, e figuriamoci se il libero mercato si fa lo scrupolo etico-morale di non vendere all'omosessuale, di non vendere all'immigrato, l'unico scopo del libero mercato e far uscire i soldi fuori dalle tasche, il libero mercato rispetta tutti, finché hanno quel soldino nelle tasche.
Andy Warhol con la sua pop art è stato proprio l'incarnazione di questo destino di civiltà industriale in cui siamo tutti allineati come scatolette di borlotti sugli scaffali, e del resto chi vuoi che le produca le scarpe per otto miliardi di persone, il calzolaio sotto casa? Siamo fregati, una volta e per sempre, non c'è soluzione.
Ha ragione Trump, il marmo verde alle spalle dei relatori dell'Onu è terribilmente âge, curiosità: viene dalla Val d'Aosta. Fa tanto salottino anni '60 coi pavimenti in graniglia e tavolini in fòrmica. Io avrei fatto tutto gres porcellanato.
E non sono del resto risibili anche questi sogni di revanche del conservatorismo, di fermare l'ondata woke, di ritornare ai valori di una volta, di poter catechizzare una società, magari assecondando il disegno divino? Sono fuori sincrono con quelle libertà economiche che invece promuovono e che di fatto vanno a erodere i valori morali che vorrebbero tenere fermi. Alla libertà economica che gli importa dei valori morali? Là dove intravede la possibilità di fare profitto, allora lo fa. Non importa se produce hula hoop, caramelline o plug anali, il suo scopo è il profitto, ogni mezzo è lecito. Però poi pretendono, i conservatori, di porre un limite alle tendenze omosessuali e di prendere a modello la famiglia tradizionale, che non è più credibile di una qualsiasi famiglia allargata con le sue fisime woke e le sue ossessioni di catalogare tutti i generi sessuali. Sono due malattie che si presentano accoppiate, un caso comorbilità: quando sussiste una, sussiste anche l'altra.
martedì 23 settembre 2025
Il fondamento della morale
Che fondamento ha la morale? Questo si domandavano gli uomini ancora nel secolo diciannovesimo. Per farla breve, molti il fondamento l'avevano riconosciuto nella teologia, ma, come dice lo Schopenhauer, si finiva per non capire chi fosse il carico e chi invece il sostegno, se cioè la teologia fosse fondamento della morale o la morale della teologia, finendo in un circolo vizioso. Quando poi nella morale si è cominciato a vedere solo l'utile, o addirittura il solo compiacimento di essere morali, tramutando la virtù in un vizio, le cose hanno cominciato a peggiorare velocemente, e per la morale non c'è stato scampo. Oggi, dopo tante spallate che si sono date alla morale, ridicolizzata, abbassata a moralismo, ridotta a fissazione da vecchi, la morale torna in voga ma questa volta ancorata non alla teologia ma alla ragione, vaga stella dell'Orsa da rimirar pensandosi ragionevoli. Allora avevano ragione i latini quando hanno inventato il termine "morale": mos, moris, "costume, abitudine, usanza", che per l'oggi vale, e per il domani non vale più.
22 Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. 23 Abramo gli si avvicinò e gli disse: "Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lontano da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?". 26 Rispose il Signore: "Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo". (Genesi, 18, 22-26)
Possibile che non si trovino cinquanta giusti a Gaza City?
lunedì 22 settembre 2025
Con tutti quegli incroci fra consanguinei, all'inizio dei tempi, c'è da capire perché non siamo tanto normali, Dio proibisce l'incesto solo nel Levitico, due libri dopo la Genesi, perché prima non se ne può fare a meno. Il carattere recessivo, scomparso nella prima generazione, riappare nella seconda, il difetto di Caino riappare in Lamech, padre di Noè, alla fine della generazione, mente Noè è più buono di Garrone. Caino, invece, in quanto primo uomo nato da un grembo materno, è subito tocco nel cervello. Caino e Abele sposarono per ordine divino le loro sorelle gemelle, Calmana e Deborah, perché non c'erano altre donne, e se Noè è nato normale c'è solo da ringraziare la buona stella (si rifarà tempo dopo, dopo il diluvio universale, quando maledirà il figlio di Cam, Canaan, solo perché suo padre lo aveva visto nudo: erano tutti suscettibili).
C'è una libertà locale che apparentemente permette di fare quello che in precedenza ci era stato proibito, e sulle ali dell'entusiasmo questa piccola libertà locale noi la proiettiamo negli iperuranici cieli dei massimi sistemi, e ne estendiamo smisuratamente le proprietà fino a farne delle ideologie che ispirano grandi movimenti politici, addirittura. Siamo chiaramente dei megalomani, vediamo libertà dappertutto, i risibili travagli della nostra ribellione giovanile assunti a regola metafisica per cui la libertà muove tutto l'universo, è un'idea semplice che si traduce in spot di macchine, di viaggi e di autostrade per l'Italia.
Per esempio abbiamo questa idea nella destra che si possa interrompere un processo in atto, che la piega che ha preso la società non va bene, che si possa ritornare ai valori sani di una volta. Così, alla presunzione della sinistra di incarnare da sempre l'eroe cosmico in grado di cambiare il corso della storia, si oppone questa presunzione della destra di poter tenere fermi i valori più sacri e inviolabili, e nei casi più gravi di sentirsi il guardiano dell'ordine naturale voluto da Dio. Si capisce che da qui non se ne esce, si tratta di due velleità irriducibili perché fondate su due persuasioni che poggiano i loro piedi sulle nuvole: il progresso è un mito, così come l'ordinamento naturale del valori morali.
La libertà, in sé, non esiste, né dentro, né fuori dal cosiddetto "sistema", la libertà è una persuasione, un oppio dei popoli, è un grande affare che muove l'industria della politica come della pubblicità, così strettamente imparentate fra loro, per cui anche il grande conflitto tra progressisti e conservatori che si accaniscono fino alla morte per cambiare la società - va detto, per il nostro bene - è un conflitto vano e per giunta intrinsecamente violento. Veniamo trascinati in lungo e in largo per questo mondo, non siamo trascinatori, la politica non libera, né del resto l'individuo si può liberare per conto suo sottraendosi al sistema, sono tutti sogni: ducunt volentem fata nolentem trahunt, ma senza scomodare il fato, basterebbe dire semplicemente la realtà, o la vita (la vita si porta a spasso i volenti, e i non volenti li trascina).
domenica 21 settembre 2025
La potenza della tecnica
Ci pensate mai? L'uomo è quell'essere che è stato capace di mettere assieme nozioni sofisticate di chimica, taglio intensivo delle foreste e progettazione dell'industria cartaria per produrre il rotolo di carta igienica. Solo per pulirsi il didietro, l'uomo ha messo in piedi un universo capace di muovere coordinatamente uomini e mezzi e macchinari in tutto il mondo: questa è la potenza della tecnica, una volta messa in moto, nemmeno il didietro può dirsi al sicuro.
sabato 20 settembre 2025
La trovo di un ridicolo l'atletica leggera, i giri di pista con la bandiera e con i cappelli buffi, i body attillati, le scarpine da tennis, manca tutta la sensualità del corpo, com'era per i greci, che andavano a vedersi i loro begli atleti muscolosi e nudi, senza gli sponsor attaccati sulle chiappe. Ammira il corpo del mortale, dicevano, questa cosa effimera e bellissima, ideale estetico prima ancora che meccanico, tutto improntato all'efficienza della prestazione. Bisognerebbe dare una penalità per i corpi storpiati dalla performance, per le gambe a stecco e i petti da uccellino, prima la forma, e poi la competizione.
venerdì 19 settembre 2025
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. (Genesi 2, 19-20)
Avrei voluto tanto avere la prodigiosa fantasia di Adamo, il terricolo Adamo [adamah (אֲדָמָה), "terra", "suolo"], che si mise a nominare tutti gli animali del mondo. Passi per "gatto" e per "cane", ma il dugongo, l'oritteropo, il clamidoforo troncato, ma come gli saranno venuti in mente? Per esempio a me, se mi avessero chiesto di nominare il cinghiale, l'avrei chiamato polýsklirózóo, animale molto setoloso, e invece la rozza eleganza di "cinghiale", come gli sarà venuta? Poteva dire "cinturolo" ma gli è venuto "cinghiale". Be', un genio.
giovedì 18 settembre 2025
Diceva Fukuyama che era arrivata la fine della storia. Poi ha ritrattato. Però intanto lui si è fatto le ville. Caccia indietro le ville, Fukuyama!
mercoledì 17 settembre 2025
L'ultima Thule
È interessante constatare, al punto in cui siamo, come ci stiamo affidando più o meno tutti a un'ultima e disperata ideologia, quella di un generico umanesimo tanto navigato quando ingenuo nel pensare che l'umanità possa esprimere oggi una ragionevolezza mai raggiunta prima grazie allo studio del passato e all'esperienza di tutti gli apparati scientifici e speculativi che ci hanno preceduto. Questa riedizione dell'illuminismo in chiave post, post e ancora post-moderna è tanto frivola quanto degna degli uomini che siamo diventati, non già super-uomini, come andava auspicando il profeta, ma sottoprodotti della cultura scientifica, tanto sbandierata quanto piluccata come un panino stantio e ormai di scarsa appetitosità. Per tutto c'è una risposta scientifica, la quale ci soddisfa quel tanto per suscitare un annoiato "ma non mi dire", per passare poi al vaticinio successivo. L'uomo logico-scientifico è la foglia di fico che copre tutte le storture, c'è l'ipotesi di un uomo logico-scientifico che ispira tutte le più sofisticate riforme civili, per poi ritrovarsi a fare mestamente i conti con gli infamoni di sempre.
Eppure tutto l'apparato tecnologico-scientifico che ci circonda e ci supporta come un tutore facendo di noi la civiltà più progredita dell'universo non riesce a sconfiggere l'ultima inquietudine, anzi l'alimenta e la porta ancora di più alle sue estreme conseguenze, e cioè la persuasione di essere provvisori, in balia del caso e della possibilità di perdere tutto da un momento all'altro. Non c'è capitalismo, né comunismo, né miraggio di umanesimo illuminato che tenga, ci siamo ficcati in un vicolo cieco, e per rimediare spingiamo ancora più forte nella stessa direzione, finché ci troveremo tutti pigiati in un solo punto di incommensurabile densità, e a quel punto non ci resterà che conflagrare. Il momento di massima intelligenza è pure quello di massima stupidità.
martedì 16 settembre 2025
Della vendetta in forma di giustizia
Con la malvagità ha già una qualche affinità il desiderio di vendetta, che ripaga il male con il male non in vista del futuro, come è caratteristico della pena, ma semplicemente a causa di ciò che è accaduto in quanto tale, del passato, e dunque senza trarre alcun vantaggio, utilizzando la sofferenza non come mezzo ma come fine, per deliziarsi del tormento inflitto personalmente all'offensore. Ciò che distingue la vendetta dalla pura e semplice malvagità e che la scusa almeno un poco è una parvenza di giustizia: quello stesso atto che adesso è una vendetta, infatti, qualora fosse legale, ossia qualora venisse compiuto in forza di una regola stabilita e riconosciuta e all'interno di una società che l'avesse sanzionata, diventerebbe l'esecuzione di un decreto, diventerebbe una pena, e dunque sarebbe conforme al diritto.
A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, Libro IV, paragrafo 65
lunedì 15 settembre 2025
Diritto inalienabile dell'uomo significa che non può essere soppresso, che non gli può essere sottratto, ma visto che non si tratta di una caratteristica connaturata alla specie, come il pollice opponibile e l'andatura eretta, ma un diritto sancito, comporta che questo diritto, per tanto che lo si dimostri confermato dalla ragione, deve in ultima analisi essere difeso con la forza della persuasione. Capita a volte che questi diritti vengano dimenticati o accantonati per ragioni di comodo dagli stessi che li dovrebbero difendere, per non dire della possibilità concreta che qualche malintenzionato, magari dotato di una forza di persuasione superiore, li possa dichiarare decaduti o ne sancisca di nuovi lui medesimo, come si stampa una nuova moneta. Potremmo ritrovarci addirittura un giorno senza il diritto alla vita, di fatto già tenuto così poco in considerazione, o magari ritrovarci con diritti accessori di cui avremmo fatto volentieri a meno. Se non si parte da noi a rispettarci, uno per uno, non c'è diritto che tenga.
È cambiato il mondo, diceva, bisogna rinnovarsi, adeguarsi alle nuove sfide che ci pone il presente, e con questa formuletta di rito la sinistra diventava sempre più liberomercatista e sempre meno comunista, ma con uno sguardo sempre rivolto ai più deboli. Solo che questi deboli, col tempo, si sono ritrovati sempre più sderenati, in balia dalla rivoluzione globalista che gli avevano venduto come meravigliosa. Oggi la sinistra si barcamena con le battaglie sui diritti civili perché su quelli economici non ha più voce in capitolo, è impotente, non è più alternativa al libero mercato, e siccome il grande sogno comunista era soprattutto un grande sogno di purificazione e di catarsi da tutte le fatiche del capitale, è finito quel sogno e con il sogno è finita anche la sinistra.
Il '68, che è passato alla storia come un movimento di sinistra, ha preparato di fatto il terreno alla definitiva scomparsa del comunismo, il quale in origine era un pensiero forte, gli ultimi sogni di rivoluzione proletaria sono stati risucchiati nelle sabbie mobili degli anni '80, definitivo trionfo della modernità frivola e consumistica. Il comunismo residuo di oggi è un fatto talmente secolarizzato che a stento lo si distingue da una delle qualsiasi esistenze medioborghesi che tutti viviamo, tant'è che anche un vecchio rifondatore del comunismo come Bertinotti ha i suoi Mao Tse-tung di Warhol da mettere all'asta.
domenica 14 settembre 2025
La debolezza del pensiero contemporaneo vuole da un lato che non esistano più principi assoluti e dall'altro che l'uomo si adegui una volta per tutte all'ordinamento stabilito dai diritti umani. Tali diritti dovrebbero essere, nelle intenzioni, inalienabili e universali, garantiti fin dalla nascita senza distinzioni. Delle due, l'una: o i diritti umani sono universali o non esistono più principi assoluti. Il pensiero contemporaneo pretende che venga rispettata l'universalità dei diritti umani mentre predica la fine dei principi assoluti, e così facendo si scava il terreno sotto i piedi mentre è intento a gettare le fondamenta. Si dice: ogni principio assoluto finisce per limitare la libertà, facendo della libertà un valore assoluto. Di questa contraddizione finiscono per approfittarne i nemici dell'ordinamento umanista occidentale, i quali hanno gioco facile nel mettere in discussione i valori stabiliti da una certa parte del mondo facendo leva sull'argomento che se non esistono più principi assoluti, allora il valore di un principio è dato dalla forza di persuasione con la quale si riesce a difenderlo. L'occidente va alla guerra con l'armatura bucata, e nei buchi si infilano le frecce.
sabato 13 settembre 2025
Mentre la sinistra si consumava in battaglie di principio, il libero mercato, quatto quatto, trasformava il proletario in consumatore e il sessantottino in acquirente di villette a schiera. Ha fatto di più il mercato per la questione femminile che tutto il movimento femminista messo insieme, creando nuovi bisogni, allargando la sua clientela di consumatrici attive. Quanto c'è di eterodiretto nelle odierne battaglie per i diritti civili? Non sono forse i grandi marchi a sfruttare di più le ideologie arcobaleno? Il mercato sfrutta tutto per i suoi scopi, è globalista, antirazzista, femminista, transgenderista, occupa tutto lo spazio disponibile, tant'è che oggi è impossibile, di fatto, smettere di essere consumatori, perfino la ribellione vive dei suoi marchi e delle sue magliette, anche loro prodotte in Cina dai proletari comunisti dell'economia socialista di mercato.
venerdì 12 settembre 2025
Nel casino generale, mentre il mondo brucia, io scrivo il mio trattatello filosofico, asistematico, perché non ho pazienza.
Pedro Bombatomica
mercoledì 10 settembre 2025
Abbiamo appurato che anche nelle nostre società libere e democratiche l'informazione non è affidabile, un po' per sciatteria, un po' per la qualità degli interpreti, un po' per evidente malafede, e anche perché il più puntiglioso dei fact checking deve prima o poi arrestarsi di fronte all'inverificabilità di un evento prendendo per buoni i moventi sulla base di un imponderabile atto di fede. Per esempio, chi ha fatto saltare il Nord Stream 2? Ci dicono un misterioso cane sciolto ucraino, agente segreto, arrestato a Misano Adriatico (RN) mentre trascorreva beatamente le vacanze con la sua famiglia, che avrebbe organizzato il colpo di sua iniziativa con una banda di subacquei professionisti in stile James Bond e Ocean Eleven. Poi la suggestione prende corso di verità e non c'è più verso di sapere cos'è successo veramente. Con l'informazione, insomma, non c'è possibilità di comprendersi, per ragioni intrinseche e per ragioni estrinseche che esulano dalla sua volontà.
martedì 9 settembre 2025
La vendetta, infliggere un danno per un torto subito, la si chiama Giustizia per essere in regola con la coscienza, quando la vendetta diventa Giustizia, e quando la Giustizia diventa il fare giustizia, anche le peggiori atrocità diventano il giusto compenso, in nome del popolo, in nome dell'autodeterminazione, che essendo "auto-" significa appunto che ciascuno se la concede arbitrariamente per conto suo. Sembra che la Giustizia non sia la soluzione, e che anzi sia una parte del problema. Sembrerebbe che la migliore giustizia sia il perdono.
Diritti immaginati
Siccome ogni diritto è positivo, cioè cosa umana, troppo umana, per renderlo più sacro, cioè meno soggetto ai repentini cambiamenti d'umore dei mortali, lo si è caricato nel corso dei secoli di significati alti, altissimi, addirittura soprannaturali, come si può ben vedere, per fare un solo esempio, nella dichiarazione di indipendenza americana:
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo e assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata e uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, [ecc. ecc.] Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; [ecc. ecc.]
C'è ancora gente che gli si fan gli occhi lucidi. Le "Leggi di Natura" e il "Dio della Natura", non a caso in maiuscolo per conferirgli maggiore autorità, non garantiscono alcuna connessione soprannaturale con il diritto, del resto anche quel "noi riteniamo" varrebbe quanto un "secondo me", e quelle verità evidenti "di per se stesse" non sarebbero altro che una tautologia. Niente dimostra che il Creatore ci abbia dotati di diritti inalienabili, né alla Vita (sempre in maiuscolo), né alla Libertà (maiuscolissimo), né alla Felicità, che è cosa tanto opinabile e personale. Insomma per le grandi dichiarazioni di principio vale la legge che più la maiuscola è grande, più il principio è immaginato.
Io penso irenicamente che né il governo israeliano né tutte le autorità palestinesi siano giustificate a commettere le loro atrocità, tuttavia questa semplice asserzione sembra non bastare a dar soddisfazione ai tifosi degli uni come degli altri perché evidentemente siamo in presenza di un problema cognitivo più profondo, e a questo non c'è soluzione. ("né" cong. [lat. nĕc]. – congiunzione negativa corrispondente a "e non", Treccani).
lunedì 8 settembre 2025
Grok ha detto no
Magari Gesù è tornato sulla terra ma l'intelligenza artificiale dice di no e quindi mi dispiace per Gesù ma se ne dovrà fare una ragione. Segue spiegazione:
"Grok, Gesù è tornato sulla Terra?"
"No, Gesù non è tornato sulla Terra in senso letterale o verificabile. Non ci sono prove storiche, scientifiche o notizie attendibili che confermino un ritorno fisico di Gesù Cristo sulla terra fino a oggi, inclusa la data attuale del 8 settembre 2025. Attualmente esiste un mercato di scommesse online su Polymarket dove migliaia di persone hanno puntato sul ritorno di Gesù entro il 2025, ma si tratta solo di speculazioni e non di fatti"
venerdì 5 settembre 2025
La disgrazia di fare un figlio deficiente toccò in sorte a Marco Aurelio, l'imperatore stoico, oggi in compenso sono deficienti anche i padri, sicché non hanno più nulla da temere.
mercoledì 3 settembre 2025
Historia (non est) magistra vitae
«I filistei, che diedero il nome alla Palestina, furono un'antica popolazione, di probabile origine egea/cretese, che si insediò sulle coste della Palestina intorno al 1200 a.C. nella regione che coincide grosso modo con l'odierna striscia di Gaza, scacciando le popolazioni che ivi si trovavano precedentemente. Furono i principali nemici degli israeliti, con i quali ebbero numerosi scontri testimoniati nella Bibbia, costituenti una confederazione di città-stato (la Pentapoli filistea) prima di essere assoggettati dagli israeliti sotto il re David.»
martedì 2 settembre 2025
Nietzschiano ma vero
Finché ci sentivamo superiori, noi occidentali, alla guida del mondo civilizzato, allora sì, ci piaceva dirci che non esistono più valori assoluti, che tutto è relativo, poi, quando ci siamo svegliati dal nostro sogno bagnato di civiltà superiore, ci siamo accorti che altri paesi aspiravano a diventare occidente, e allora no, eh be', ci sono i sacri valori della pace, della giustizia, della libertà, ce lo dice la ragione, ma erano la nostra pace, la nostra giustizia, la nostra libertà, e ora che il ramo dei valori inderogabili ce lo siamo segato da soli, non c'è verso di riattaccarlo con la colla: non c'è nessuna colla, i valori li stabiliscono i più forti, finché sono forti.
Putin ignora gli ultimatum e con Xi attacca l'Occidente. Asse con Modi. A Tianjin il manifesto del nuovo ordine mondiale.
Putin ignora i nostri ultimatum, e d'altronde perché dovrebbe accettarli? I più forti creano i valori, non i più giusti, la giustizia è il codice del più forte. L'occidente spaccia per valori universali quelli che in realtà sono i suoi valori, predica la pace stabilendo di volta in volta quali sono le eccezioni. A nuovo ordine mondiale, nuovi valori, nuove eccezioni. E d'altronde, non è proprio l'occidente che ha predicato per tutto il novecento che non esistono più valori assoluti? Grasse risate di Nietzsche.
domenica 31 agosto 2025
sabato 30 agosto 2025
La piaggeria sfacciata della stampa tutta nei confronti di Sinner, per cui anche un dito infilato nel naso è un gesto da campione, fa venir proprio voglia che perda male e pure rovinosamente, salvo poi pentirsi se accade per davvero perché in fondo siamo uomini deboli, nemmeno capaci di essere cattivi fino in fondo.
Insisto fallocentricamente a dipingere nudi femminili prima dell'avvento del proibizionismo, sperando che possano un giorno acquistare quantomeno un valore storico-documentaristico, come gli affreschi di Pompei.
Falce e il martello sono diventati obsoleti come la macchina a vapore, il proletariato, già rimasto senza prole, è rimasto pure senza simboli, forse la soma griffata del rider che tiene in caldo le pizze corrisponderebbe più alla realtà di oggi, ma pure lei è di passaggio, come ogni cosa soggetta al logorio del tempo e alla rapida secolarizzazione dei simboli della lotta di classe. Falce e martello chi li ha usati mai? La mia prima falce l'ho usata qui per sfoltire l'edera, l'ho guardata come una reliquia, tu, simbolo del proletariato, antico strumento di lavoro, invenzione dell'uomo, come la ruota e le punte di selce. Oggi una falce pieghevole multiuso per giardinaggio e diserbo la trovi su Alibaba a 14,99 €, assemblata da proletari cinesi che smessa la tuta di lavoro assomigliano in tutto e per tutto a comuni utenti di Instagram e di TikTok, con tanti cari saluti a Marx ed Engels.
venerdì 29 agosto 2025
Il Pd: 'Azione bipartisan anti-sessismo'. Si muove il governo.
«E tuttavia, d’altra parte, ciò che bisogna dire, e che tutti sanno del resto, è che buona parte delle fantasie sessuali sono irregolari o illegali. […] Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale, allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale. Non credo che ci sia nessuno in quest’aula [...] che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro».
[a chi coglie la citazione in premio un lecca-lecca]
Adesso non si dice più burrasca, adesso si dice "downburst": Downburst nella notte, allagamenti ad Arezzo. A riscaldamento globale corrisponde linguaggio globale. Il downburst è più drammatico, tira giù anche gli aerei. In passato noi non si sapeva di essere vittima di downburst, ci si ingegnava con termini più volgari quali per l'appunto burrasca, buriana, tempesta, temporale, più poetico fortunale, ma niente di scientifico come downburst. Del resto la gente, appena gli si dà l'opportunità di apparire più international, ci si butta a capofitto, come le signore che un tempo pronunciavano beige e marron dalla merciaia atteggiando la bocca a cuoricino (ci sono pagine de L'Adalgisa molto gustose a tal proposito). Per esempio, appena un Berlusconi fa eravamo tutti impicciati con lo spread: cusa l'è 'sto spread? E giù a spiegare alla signora che si trattava del differenziale di rendimento tra BTP decennali italiani e quelli di eguale durata tedeschi, e perché proprio i tedeschi e perché l'aumento del rendimento era cosa da considerarsi negativa e non invece positiva, e perché tutto 'sto rebelot di spread aveva fatto cadere il governo. Oggi è effettivamente più probabile che un governo possa cadere per downburst, specialmente se accompagnato da gocciolamento d'acqua dal lucernario di Montecitorio.
Il pensiero marxista è stato anche un grande sogno di ingegneria antropologica in assenza di Dio, modellare, liberale l'uomo dalle sue catene, accomodare oltre che il suo corpo anche la sua anima, che non esiste, è vero, allora la si chiama "coscienza". Rapporti di produzione più sani producono coscienze più sane. Fanno però capolino inquietudini interiori che precedono la realtà materiale, la coscienza non si placa, non c'è NEP o piano quinquennale che tenga. Allora i cinesi, gente pratica, si danno al capitalismo di Stato, con quale danno per le coscienze è a tutt'oggi da quantificare. Non si è ancora trovata una realtà materiale in grado di produrre coscienze felici.
I telegiornali, specificando che sono morti quattro bambini, vogliono dirci che la gravità dell'attacco è davvero grave, come se invece la morte di quattro persone adulte, dopo tre anni di guerra, fosse ormai da ascrivere all'ordine delle cose. Il vero guaio è quando anche i bambini, ahimè, non bucano più la soglia dell'attenzione, lì il sovraccarico informativo ottiene l'effetto contrario, e invece della massima attenzione produce assuefazione, indifferenza, cambiamento di canale. Mille servizi che si palleggiano tutti le stesse notizie non informano, stufano.
mercoledì 27 agosto 2025
Conversazioni con l'intelligenza artifiziale
La sapete l'ultima? La Francia sta in bancarotta, cioè, fino a ieri doveva prestarci le testate nucleari, oggi rischia la fine della Grecia. Va be' che a prestar ascolto ai giornalisti ogni giorno è l'ultimo dell'umanità, magari stanno 'na 'nticchia esagerando. Be', que sera, sera, whatever will be will be, si on doit le prendre dans le cul, on le prendra. Putin s'affretti o non gli rimarranno manco i croissant freschi con la spremuta.
lunedì 25 agosto 2025
Il 99,9% degli studi concorda: la crisi climatica è causata dall'uomo.
Non mi esprimo sulle cause della crisi climatica, non sono uno scienziato, piuttosto mi dà fastidio - ma è un fastidio marginale, che non compromette comunque il mio basilare rispetto per l'ambiente - questa insistente campagna mediatica di persuasione che sa un po' di totalitarismo, però in questo caso totalitarismo dei buoni, ça va sans dire, che nessun totalitarismo si è mai dipinto come cattivo. Il totalitarismo, a differenza dell'autoritarismo, mira a conquistare anche il cuore e le menti, vuole essere ossequiato, eliminare se possibile anche il residuo 0,1 di germi resistenti. C'è un famoso principio epistemologico, se volete pure lui contestabile, che afferma che solo se una teoria è potenzialmente confutabile è scientifica. Mi pare quantomeno un buon principio di prudenza, per evitare che la scienza si metta ad inseguire lo Zeitgeist del momento dimenticandosi del suo metodo e della sua missione (sappiamo come funziona, tendono a proliferare quegli studi che hanno più possibilità di ottenere visibilità, mettendo così in moto un deleterio meccanismo auto-confermativo).
Il 99,9% degli studi concorda: la crisi climatica è causata dall'uomo.
"Quando un disinfettante elimina, ad esempio, il 90% dei batteri in un minuto, il numero rimanente si riduce ulteriormente, ma mai del tutto, perché una percentuale residua sopravvive a ogni ciclo di eliminazione. Dopo un minuto, resta il 10% dei batteri originali, poi l'1%, e così via. Questo processo impedisce di raggiungere il 100% di eliminazione, ma consente di ridurre drasticamente il numero di germi. Questo è dovuto alla distribuzione casuale dei microbi e alla resistenza naturale di alcune cellule, che rende impossibile eliminare tutti i microrganismi con un singolo trattamento" (da Focus.it)
sabato 23 agosto 2025
Quando si filosofeggia si parla sub specie aeternitatis, quando si tifa sub specie temporis, il guaio è che tutti parlano sub specie temporis anche quando si danno ai massimi sistemi, e il casino che ne consegue è sotto gli occhi di tutti.
La pace che dovrebbero fare i russi con gli ucraini, gli israeliani con i palestinesi, la si vorrebbe come una specie di filmone hollywoodiano, di quelli con il bel finale edificante, in cui i personaggi, dopo esserci prodotti in spettacolari sparatorie e inseguimenti di tutti i tipi, incluse pirotecniche piogge di missili e mirabolanti sabotaggi di condutture sottomarine, guardano con rinnovata speranza la linea dell'orizzonte con l'espressione tonta improntata al massimo trionfo del bene, ci riescono solo gli americani, ma solo ed esclusivamente nei film. Non esiste una pace così nella realtà, nella realtà la pace si produce quando uno delle due parti si ritrova completamente sderenata, senza sderenamento è una pace incompiuta, che non ha ancora esaurito tutta la sua carica di violenza, e infatti di solito riparte. Dura lex sed lex.
I desideri, i nostri bisogni, si trovano spesso alla base delle riflessioni filosofiche, esse tuttavia nelle loro conclusioni non devono per forza tenerne conto, al contrario, a volere per forza far concordare bisogni e conclusioni si finisce di solito per andare fuori strada. Ecco perché si dice che la riflessione filosofica è essenzialmente descrittiva e non prescrittiva (nel caso prescriva, porsi almeno il problema se sia davvero necessario).
"è essenziale assumere l’atteggiamento della contemplazione pura e proporsi di indagare, non di prescrivere. [...] La virtù non si insegna più di quanto non si insegni il genio […] Sarebbe dunque sciocco aspettarci che i nostri sistemi morali e le nostre etiche possano produrre uomini virtuosi, nobili e santi, come lo sarebbe aspettarci che le nostre dottrine estetiche possano produrre poeti, scultori e musicisti”
Il mondo come volontà e rappresentazione, Libro IV, paragrafo 53
Pretendere dalla filosofia l'ammaestramento morale, il "come agire", è lo stesso che insistere a cercare i significati nei quadri.
mercoledì 20 agosto 2025
Uccelli da voliera
Forse è richiesta fin troppa modernità alle persone, di capire sempre tutto, di essere sempre aperti e comprensivi, finché pure la comprensività finisce per richiudersi in se stessa e non ammettere altro che apertura e comprensione; e allora io non comprendo più, mi tengo le mie avversioni e le mie idiosincrasie, magari me le tengo solo per me, senza farne un manifesto politico (non mi piace più il progresso, si è fatto troppo prepotente, ma non per questo fonderò il partito dell'età della pietra).
martedì 19 agosto 2025
Che bella l'estate italiana, i gerani alle finestre, il basilico al sole, morto stecchito, perché anche per il basilico, il sole, quando è troppo è troppo, e il desiderio frustrato di farci il pesto, che non ne mangeremo di fresco fino all'estate prossima, divinità del basilico permettendo. In compenso ci crescono rigogliose le piante più inutili, tipo le calancole che non fanno più fiori e l'erba misera che ha il colore cianotico di certi nasi essiccati di faraoni, buonanime. La natura, a un certo punto, bisogna lasciarla fare quel che vuole, inutile accanirsi.
lunedì 18 agosto 2025
Zelensky in abito nero nello Studio Ovale, via l'uniforme militare: gesto di distensione
Presentavasi, il nostro, all'incontro risolutore coll'amico suo duce (duce qui in senso di condottiero, democratico, democraticissimo!, che non vorremmo mai dispiacere gli amici atlantisti), con una giacchetta nera su camicia nera, forse una cravatta, anch'essa nera, o forse una cravatta dipinta, ma solamente nei sogni di alcuni daltonici giornalisti, affetti di sicuro da emeralopia, perché gli avevano detto di vestire questa volta elegante, in abiti civili, se così si può dire. Ma lui, che tuttavia conservava dentro di sé un malanimo da slavo, gli aveva voluto far andar di storto pure quella raccomandazione che sapeva tanto di ammonimento e si era risolto per quel completo corvino, scuro in volto e nero come una cornacchia, in alternanza con la sua amica di Strasburgo, la quale, diversamente, insisteva elisia su certe sue nuances da pasticcino viennese, con le permanenti a guarnizione, a mo' di zabaioni (le giacchette bleu invece su camicetta gialla, a significare armocromatica vicinanza alla causa). Il gambetto del Volga.
domenica 17 agosto 2025
Pippo Baudo, per noi della nostra generazione, è stato il mondo e la sua rappresentazione, la Volontà generatrice del genere nazional-popolare, il varietà fatto con l'orchestra, i balletti e gli ospiti, e pure il festival di Sanremo che si fa oggi segue il format inventato da lui, una cosa di per sé già orrida a cui oggi è stata semplicemente aggiunta a guarnizione la scatologia dei social. Piaccia o non piaccia, noi siamo i figli di Pippo Baudo: fathers are not chosen, they happen.
sabato 16 agosto 2025
A proposito d'erudizione e di scienziati
Il grosso pubblico colto cerca benessere e divertimento, perciò scarta quel che non sia romanzo, commedia o poesia. La volta che eccezionalmente decide di leggere per istruirsi, il pubblico aspetta prima l'autorizzazione di coloro che "se ne intendono" e possono dire se nel dato caso si tratti realmente di cose istruttive. E per il pubblico quelli che se ne intendono sono gli specialisti [...]. [la scienza] è per loro "una brava vacca che li rifornisce di burro"
Parerga e Paralipomena, A proposito d'erudizione e di scienziati
lunedì 11 agosto 2025
Per una fazione sono combattenti in lotta per la libertà di un popolo, per l'altra terroristi, e così, come si è visto, anche negli altri conflitti: per uno liberatori, per l'altro invasori. Sono presupposti che non portano a nessuna giustizia, almeno finché si presuppone che uno debba avere ragione: hanno entrambi torto. La guerra è proprio questo ostinato tuffarsi nel torto, in un'ebrezza d'orrore molto simile alla fregola, eros e thanatos, molto al di qua del principio di piacere.
mercoledì 6 agosto 2025
Nostos
Un giorno anch'io tornerò a Itaca, Itaca la preziosa, Itaca dalle belle vacche, vino dolcissimo scorre nei suoi palazzi, lo bevono i Proci, gli usurpatori venuti da oltreoceano, l'infecondo oceano del colore del vino, che con le loro ville sul lago hanno fatto impennare i prezzi delle capanne: l'ira di Giove si abbatta sul loro capo come saetta tonante, Efesto li divori nel fuoco, la bella Afrodite irrida il loro μικροπένιο, il loro minuscolo uccellino. E comunque tengo οξύτητα του στομάχου, acidità di stomaco, il loro vino non lo berrei in ogni caso, che ci si strafoghino, μάλακες! (stronzi).
sabato 2 agosto 2025
Castrazione
Tutte le società generano castrazione, compresa la moderna società occidentale che pure pensa di essersi ormai liberata, la modernità genera impulsi di castrazione che vanno ad alimentare kink e feticismi vari come risposta liberatoria all'eccesso di disciplina. Siamo una perfetta società freudiana: è lodata l'idea di un individuo moderno rispettoso delle differenze e attento alle questioni di genere, l'individuo introietta questi imperativi finché gli diventa impossibile corrispondere a questo modello di homo perfettamente rationalis inventato di sana pianta dalla società. La proliferazione di contenuti BBC e cuckold nell'offerta del porno online sono la risposta vitale a questa crosta di perbenismo e di politicamente corretto che comprime le pulsioni sessuali e che necessita di un punto di rottura, parimenti all'energia liberata da un terremoto. A ogni individuo modello corrisponde un pantheon di pensieri e di atti sconvenienti ed estremamente appaganti che sono lo sbocco naturale della vita che rifiuta la castrazione. Tema schopenhaueriano, perché è da lì che è partito anche Freud: l'Es è la volontà, il Super-Io è la rappresentazione.
West Nile, come difendersi dalle zanzare? Pregliasco: «Repellenti, niente dopobarba e rinunciate agli abiti dai colori sgargianti»
Sono tornati i vampiri, si nutrono la notte di sangue vergine, gli immunologi raccomandano di perdere la verginità e di indossare maglioncini neri collo alto. E di non uscire da soli dopo il tramonto.
venerdì 1 agosto 2025
Vogliamo fermare le guerre ma non riusciamo andare d'accordo nemmeno coi vicini, un esame di coscienza prima di darci ai vasti programmi.
Se con «A proposito di Hitler non mi viene in mente nulla» di Karl Kraus si vuole intendere che l'argomento eccede o esclude ogni possibilità di rimedio, allora sì, quel che ho scritto sulla Palestina può ricordare quell'incipit di Kraus: l'argomento Palestina eccede ogni possibilità di rimedio, almeno per quel che posso aggiungervi io. (se invece vuole significare che la Palestina è un nulla, allora no, non c'entra nulla).
giovedì 31 luglio 2025
sabato 26 luglio 2025
Nella Bassa mantovano-ferrarese il liscio era un'istituzione, così, quando si trattò di pensare a un'attività per il "putìn" che se ne stava tutto il giorno in casa a studiare sui libri, pensarono bene di mandarlo a scuola di liscio. Pensate a un giovane Leopardi costretto dal Conte Monaldo a prendere lezioni di liscio, gli oltraggi che subiamo da giovani ci segnano per il resto della vita.
venerdì 25 luglio 2025
I formidabili piccioni dell'hidalgo Gonzalo Pirobutirro d'Eltino
"altresì adduceva la favola, in aggiunta di quel di sopra, come nel corso di tutta una interminabile estate egli non avesse cibato se non aragoste in salsa tartara, merlani in bianco con fiotti di majonese, o due o tre volte il peje-rey; e piccioni arrostiti in casseruola con i rosmarini e le patatine novelle, dolci, ma non troppo, e piccolette, ma di già un po' sfatte, inficiate, queste, nel sugo stesso venutone da quegli stessi piccioni: farciti alla lor volta, secondo una ricetta andalusa, con l'origano, la salvia, il basilico, il timo, il rosmarino, il mentastro, e pimiento, zibibbo, lardo di scrofa, cervelli di pollo, zenzero, pepe rosso, chiodi di garofano, ed altre patate ancora, di dentro, quasiché non bastassero quelle altre messe a contorno, cioè di fuori del deretano del piccione; che erano quasi divenute una seconda polpa anche loro, tanto vi si erano incorporate, nel deretano: come se l'uccello, una volta arrostito, avesse acquistato dei visceri più confacenti alla sua nuova situazione di pollo arrosto, ma più piccolo e grasso, del pollo, perché era invece un piccione."
C. E. Gadda, La cognizione del dolore
giovedì 24 luglio 2025
Paradise Lost
"Rissa per una partita di scopa al centro anziani: urla, pugni e una dentiera saltata. Il caso in Brianza"
Fioccavano come raudi nella mortifera calura del meriggio mediopadano i porco d. e i dio c., nonno veniva pagato in Boeri che puntualmente portava a casa per il suo "putìn" (il "putìn" ero io), avevano il sapore della vittoria, gustavali con grande godimento guardando il mondo attraverso l'incarto rosso, un mondo rosso all'aroma di maraschino. Uomini in gilet e cappello di feltro smoccolavano e tiravano pugni sui tavoli, ci si assopiva con le finestre aperte cullati dal suono di quelle imprecazioni: "cosa dicono, nonna?", "nient, i bestèmia". Litigavano per le carte ma era solo teatro, spento l'eco dell'ultima saracca, inforcavano la bicicletta e se ne tornavano a casa dalle mogli ripresentandosi dopocena per la rivincita. Era un mondo adulto, si viveva da pensionati.
martedì 22 luglio 2025
Decimo comandamento
I figli dei ricchi che vanno in rehab perché hanno avuto un'infanzia difficile, con i figli si sbaglia sempre, hanno tutto e non va bene, non han niente e vanno arubbare, con i figli va un po' a fortuna, come coi calzini. C'è chi a quattordici anni gestisce già la sua piccola azienda con la mancetta settimanale e chi invece la usa per comprarsi la droga, non è facile essere figlio di, certi cognomi sono pesanti da portare, le donne ti cercano solo per i soldi, lo sviluppo affettivo può risultarne compromesso (per fortuna c'è l'emotional trainer). Poi c'è da mettere in conto l'invidia di noi poveri che facciamo battute, gli haters, l'odio sociale, si aggiunga il costo delle guardie del corpo, quello dei privé prenotati, quello dei nani affittati, per colpa nostra non possono vivere una vita normale, disperati, si mettono a pippare. Allora meglio comprar dai cinesi, stare in affitto coi mobili usati, metti che in America se uno ha successo sono tutti contenti, portati ad esempio, studiati dai scienziati, qui da noi i ricchi sono invece cafonal e lo stato ci tassa il Ferrari: una nazione che odia i suoi ricchi è una nazione perduta.
martedì 15 luglio 2025
Bhavacakra
"Ogni volere scaturisce dal bisogno, dunque dalla mancanza, dunque dalla sofferenza. L’appagamento mette fine ad essi; tuttavia, per un desiderio che viene soddisfatto, almeno dieci non lo sono; inoltre il desiderio dura a lungo e le richieste tendono all’infinito, mentre la soddisfazione è di breve durata e concessa con parsimonia. Anzi, la stessa soddisfazione finale è solo apparente: il desiderio appagato lascia subito il posto a un desiderio nuovo; il primo è un errore che è stato riconosciuto, il secondo un errore che ci è ancora sconosciuto [...] Andare a caccia o darsi alla fuga, temere una sciagura o tendere al godimento sono essenzialmente la stessa cosa: la cura di una volontà che esige sempre di nuovo e che, in qualsiasi forma si presenti, riempie e agita incessantemente la coscienza; senza quiete, però, non è possibile alcun vero benessere. Così il soggetto del volere rimane sempre legato alla ruota di Issione, attinge sempre con il setaccio delle Danaidi, è Tantalo che eternamente si strugge."
Il Mondo, Libro III, paragrafo 38
venerdì 11 luglio 2025
giovedì 10 luglio 2025
La verità sul tennis
Tiferei Anisimova per via del petto, ma ricordiamoci che Świątek era quella che si allenava con il nastro adesivo sulla bocca ammettendo di non sapere il perché ma era quello che le ordinavano di fare.
Orchidee selvagge
L'orchidea è un fiore sensuale, sotto ha i rizotuberi e sopra i fiori a forma di vagine, e come le vagine sono molto delicati e molto difficili da far aprire, fioriscono solo dai fioristi, a casa, quando va bene, crescono solo i bastoncini, in definitiva vale per le orchidee quello che vale per le vagine: mai mollare.
mercoledì 9 luglio 2025
Noi dobbiamo considerare Trump e Musk come due forme di patologie congiunte, come un caso di comorbilità, come diabete e malattie cardiovascolari, e la sinistra come la malattia autoimmune che fa da terreno di coltura.
Estinzione
L'intelligenza è sterile, più un popolo si fa intelligente e meno si applica a moltiplicarsi, questo in osservanza di ciò che il senso comune intende per intelligenza, mentre si moltiplica dove l'umanità sembra non avere più scopi, come per esempio fra i rigagnoli di una favela. L'intelligenza della natura è altro rispetto a quella degli uomini, quella degli uomini assomiglia più a una forma di megalomania, quella della natura è un paziente raziocinio. Più osservo la ragione umana nel suo complesso e più la trovo sciocca, per contro quel che nella natura sembra ottusità è invece la sua assennatezza, l'estinzione sarà il suo scrollarsi di dosso un granello di polvere.
Mi dicevano: scrivi semplice che ti devono capire anche le signore che non leggono i giornali (ma se non leggono i giornali allora che scrivo a fare? Leggono Facebook), allora io scrivevo: la vittima intratteneva rapporti con uomini davanti al marito (moto di indignazione delle signore che leggono Facebook seguito da spintarelle di gomito), spunta anche il farmacista (in ogni storiella piccante che si rispetti spunta sempre un farmacista perché in quanto uomo di scienza è ateo e privo del comune senso del pudore), aveva anche un amico (indugiare con malizia sul termine "amico"), erano andati tutti e tre insieme in campeggio (e qui, va da sé, uno più uno fa due e due più uno fa tre), Renato Zero e Patti Pravo, pazza idea e il triangolo, la signora che legge Facebook a questo punto ha tutti i luoghi comuni sparpagliati sul tavolo e procede da sola al montaggio della notizia, ne escono una cinquantina di sfumature di grigio che sono ormai diventate unità di misura internazionale del grado di sporcaccioneria, come i campi da calcio per le piramidi d'Egitto. Facebook è una biologica.
martedì 8 luglio 2025
L'Italia col fiato sospeso per il gomito di Sinner e del mio stiramento del deltoide nessuno se ne cala. L’uomo comune, questa merce di fabbrica della natura, che ne produce ogni giorno migliaia di esemplari, come diceva Schopenhauer, intendendo il comune figlio della terra che, completamente riempito e soddisfatto dal presente consueto, si adegua ad esso, e si pasce quando può di fama e di notorietà, mentre io, esemplare unico forgiato dalla musica degli Ainur, completamente misconosciuto soffro nell'ombra le mie miserevoli pene. Ma un giorno, posti di fronte al tribunale celeste, spiegheremo a tutti che il gomito di Sinner era più importante perché lui giocava al giuoco del tennis, e tutti i santi del paradiso all'unisono eromperanno in grasse risate, con la sola esclusione di santo Leone XIV, perché Jannik Sinner gli aveva regalato una racchetta quand'era ancora mortale. Io penso che gli sportivi siano gli uomini più inutili sulla faccia della terra, e proprio per questo celebrati dagli altri altrettanto inutili uomini che la popolano.
Come Craxi a Sigonella
Sport
Il calcio non dà gioie, la Ferrari mette angustia, non ci resta che trepidare per il tennis quantunque Sinner non dia più garanzie come una volta. Personalmente il tennis non mi attira, fatico a distinguere la pallina, e ogni match appare ai miei occhi come un frenetico balletto tra due tizi in braghette e scarp de tennis che vanno a caccia di mosche, non va meglio con le donne, le cui avvenenze non giustificano la fatica di tutto quello scapicollare da una parte all'altra del campo, sebbene Arina Sabalenka abbia caviglie più fotogeniche di Elina Svitolina. Rimpiango i bei tempi di Simona Halep prima dell'intervento, Di Arancia Sanchez che si infilava le palline sotto le mutande, dei piloti di Formula1 che sembravano dei Baroni Rossi appena smontati dall'aereo, dei calciatori coi baffoni e dei tennisti capelloni che si fidanzavano con le cantanti calabresi, oggi non distingui più una mezzala da un campione di freccette o di pingo pongo, li fanno tutti con lo stampino. A noi è il telefonino che ci ha rovinati, da quando c'è il telefonino i bambini non giocano più a pallone in mezzo alla strada, mancano di riflessi, e invece dei Gennari Gattusi ci nascono tanti insignificanti Felici Sciosciammocca che non sono capaci manco di qualificarsi pei mondiali (nel calcio è importante anche il cognome, Łukasz Merda difficilmente avrebbe potuto vincere il Pallone d'Oro).
Spiagge
Nostalgia delle signore tettone che piantavano lo sgabello in mezzo ai sassi e con indefessa fissità stazionavano tutto il giorno sotto il sole spalmandosi crema solare sui tricipiti penduli ed estraendo a getto continuo mezzi di conforto dalle borse frigo come tante Mary Poppins. Con accento strettamente campano, in osservanza del metodo Montessori, negavano ai brustoliti nipotini la ri-immersione nell'acqua dopo aver constatato la colorazione bluastra delle labbra e il raggrinzimento delle dita, e rafforzando il monito con certi scappellotti a piene mani da fargli roteare le testoline di 360° come nell'esorcista, seguivano sceneggiate napoletane dei suddetti nipotini, che erompevano in pianti dirotti tirando su col naso e scartando di soppiatto un gelatino per rappresaglia. Li ho sempre odiati quelli che al mare sapevano sempre cosa fare, che calciavano lontano il pallone in mezza rovesciata e andavano a riprenderselo al largo sbracciando come labrador, io che mi sceglievo apposta i boxer con le tasche per infilarci almeno le mani. Già allora il sole mi coltivava cellule tumorali sulla pelle, anche sotto l'ombrellone il riflesso del sole sopra l'acqueo piano mi arrostiva come un'aragosta, io, pallido merluzzo norvegese, a mancarmi è piuttosto lo spettacolo di varia umanità e qualche bel sederino a violino, e mistiche trasparenze di tope pelosissime sotto i costumi infradiciati che ogni tanto mi allettavano gli occhi e lo spirito ripagandomi delle tante sofferenze.