lunedì 1 dicembre 2025

Desolazione

Mi è capitato di leggere un articolo sulla Gazzetta dello Sport, purtroppo ho questo vizio, ho dovuto rileggere le prime righe tre volte, e anche alla terza non ho capito bene la consecuzione di soggetto e complemento, perduta dentro un casino di perifrasi tra l'epico e il cronachistico, di un tale che aveva giocato di fronte a un campione del mondo contro la sua Francia vent'anni fa in un contesto "da calcio vero" dove c'era chi ha visto la partita dal balcone di casa (chi ha giocato vent'anni fa? dov'era il balcone?). Vado a vedere chi l'ha scritto: è giornalista professionista, in grassetto, laureato in Scienze Politiche alla Luiss, ha frequentato una Scuola di giornalismo, impiegato presso la Gazzetta ma ha lavorato anche per Sky, ha scritto pure dei libri, degli instant book sui campioni del momento. Gesù che disastro educativo, non sanno mettere due frasi una dietro l'altra. Gianni Brera ha fatto dei disastri incalcolabili. Ci vogliono infilare l'epica e sdrucciolano sulla retorica, il "calcio vero" visto dal balcone di casa, che fa il paio coi ragazzi che (non) giocano (più) per strada. Bruttezza di forma e di contenuto, un desolato circolo ermeneutico della mediocrità sfruttato dall'AI che rimastica il bolo e lo risputa più brutto di prima. Arriveremo su Marte ma perderemo l'uso della scrittura.

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