Oggi l'atto di aggressione è così percepito da tutti come sbagliato che viene sempre giustificato come un diritto alla difesa. Sarebbe più schietto per l'aggressore quello di non addurre spiegazioni, di dichiarare di aggredire per pura volontà di potenza, e tuttavia oggi di aggressori così non se ne trovano più, oggi dobbiamo essere accoppati comprendendo le ragioni del nemico, il quale, poverino, non poteva fare altrimenti. Dobbiamo essere accoppati sentendoci in colpa: guardi, le do ragione, mi lasci almeno portare dentro le galline, mi pareva di non c'entrare niente ma invece sono io l'aggressore e lei ha diritto alla difesa, alla rappresaglia, alla vendetta, come vuole chiamarla lei. È tutto più semplice quando le vittime collaborano senza lamentarsi. (prevedo già l'obiezione: eh ma così metti tutti sullo stesso piano! Non "tutti", la violenza, solo la violenza, di cui tutti mi pare facciano uso abbondante e "giustificato", perché in ultima analisi si sono presi la licenza).
Ma noi siamo un paese cristiano che esalta il sacrificio, l'obbedienza e quindi la volontà di potenza va messa sotto il tappeto. E non è mica un caso: siamo gente pratica e abbiamo analizzato costi/benefici.
RispondiEliminaChe vantaggio mi offre diventare un superuomo nietzschiano? Autodeterminazione? Creatività? Amor fati?
Ma il cristianesimo, al prezzo di qualche elemosina, un po' di preghiere e molta ipocrisia mi offre molto di più: la vita eterna.
Non c'è partita.
Your money for your afterlife.
Poi bisogna vedere a chi va il money.