giovedì 9 ottobre 2025

Siccome so che il filosofo era assai ostile a Israele ma allo stesso tempo parimenti ostile alla sinistra, mi sono detto: andiamo a vedere cosa dice sulle manifestazioni pro-pal il buon Diego Fusàro, vediamo come mette insieme l'acqua e l'aceto. Così ho trovato un suo intervento a una radio, un intervento assai equilibrato il cui concetto fondamentale si poteva riassumere nell'antico adagio lombardo: piutost che minga l'è mei piutost. Fatto salvo che il sindacato non è credibile, dice, fatto salvo che Netanyahu non smetterà di compiere il suo genocidio, giusto mobilitarsi per la Palestina. Fatta salva anche l'antipatia per certi componenti della flotilla, quando il popolo si muove è sempre una bella cosa, è un segno di speranza. Diego Fusàro è uno dei tanti sperantisti che perennemente attendono il risveglio civile, che mirano con occhio lungimirante al risveglio delle coscienze. Inutile mettersi in urto con gli sperantisti, da Gramellini a Fusàro, da Greta Thunberg a Landini, un giorno l'umanità si metterà tutta "dalla parte giusta della storia", un passettino alla volta, con santa pazienza e con fede incrollabile. Dove si trovi poi questa "parte giusta della storia" non si sa bene, essendo i suoi confini mobili come le dune del deserto, e i suoi abitatori un popolo errante e mutaforma.

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