lunedì 13 ottobre 2025

Sorpresa, Schopenhauer non mostra solo la negazione della volontà di vivere, cosa liquidata perlopiù come una forma di pessimismo cosmico, ma anche la sua affermazione, fatto sta che il Libro IV de Il mondo come volontà e rappresentazione si intitola appunto: "Affermazione e negazione della volontà di vivere grazie al conseguimento della conoscenza di sé". Quali sono le vie di questa affermazione? La consapevolezza che siamo oggettivazione di una volontà eterna, la morte è infatti "una falsa apparenza, uno spettro impotente, capace di mettere paura ai deboli, ma che non ha alcun potere su colui il quale sa di essere egli stesso quella volontà, [...] su colui il quale non deve temere la morte più di quanto il sole debba temere la notte" (Libro IV, paragrafo 54). Affermazione della volontà di vivere attraverso la conoscenza di quello che in realtà siamo.

(descrizione degli ultimi giorni di Schopenhauer: «sedeva sul sofà e si lamentava di palpitazioni intermittenti, mentre alla sua voce non mancava nulla dell'abituale energia [...] Che i vermi avrebbero presto roso il suo corpo non costituiva, per lui, un pensiero triste. Pensava con orrore, invece, a come il suo spirito sarebbe stato ridotto tra le mani dei "professori di filosofia"»)

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