lunedì 11 agosto 2025

Per una fazione sono combattenti in lotta per la libertà di un popolo, per l'altra terroristi, e così, come si è visto, anche negli altri conflitti: per uno liberatori, per l'altro invasori. Sono presupposti che non portano a nessuna giustizia, almeno finché si presuppone che uno debba avere ragione: hanno entrambi torto. La guerra è proprio questo ostinato tuffarsi nel torto, in un'ebrezza d'orrore molto simile alla fregola, eros e thanatos, molto al di qua del principio di piacere.

1 commento:

  1. Se fosse solo un problema che riguarda il sacro, fra due religioni monoteiste non dovrebbe essere impossibile una conciliazione. Poi però arriva un papa come Urbano II:
    «I Turchi hanno distrutto completamente alcune chiese di Dio e ne hanno trasformate altre a uso del loro culto. Insozzano gli altari con le loro porcherie; circoncidono i cristiani macchiando gli altari col sangue della circoncisione, oppure lo gettano nel fonte battesimale. Si compiacciono di uccidere il prossimo squarciandogli il ventre, estraendone gli intestini, che legano a un palo. Poi, frustandole, fanno ruotare le vittime attorno al palo finché, fuoriuscendo tutte le viscere, non cadono morte a terra. Altre le legano al palo e le colpiscono scoccando frecce; ad altri ancora gli tirano il collo per vedere se riescono a decapitarli con un solo colpo di spada. E che dire degli orripilanti stupri ai danni delle donne?»
    (Roberto il Monaco, Historia Hierosolymitana)

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