Un certo progresso materiale, è vero, cosa benemerita, implica però tutta quell'ideologia babbea fatta di fiducia negli strumenti della scienza, di inseguimento di virtute e canoscenza, di presunzione di governare i processi climatici, di produrre infinitamente accessori tecnologici che accomuna sia il pensiero woke che quello mercantilista e conservatore; non si può uscire da questa ideologia perché abbraccia oramai tutti i quattro cantoni dello spirito umano: l'homo technologicus è un babbeo, per tanto che sia scienziato, per tanto che sia esperto, finché crede di risolverla con la tecnologia rimarrà sempre un babbeo. Ma lo dico bonariamente, senza particolare acrimonia, perché in fondo lo siamo tutti, noi di questa epoca, dei babbei tecnologici, forgiati nella fiducia delle possibilità umane, è una malattia che viene da lontano ed è peggiorata con l'avvento della società industriale, non ci possiamo fare niente. Ci siamo proprio intrappolati in questa uccelliera, svolazzanti qua e là per darci arie di sparvieri.
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