Sento che ci siamo incartati noi della modernità atea e relativista, noi, aedi dei diritti umani e civili, stiamo velocemente svaporando nell'effimero senza per altro poter contare su una tradizione alla quale fare ritorno come dei figliol prodighi, niente a cui ritornare e niente verso cui andare. Dicono che sia la crisi di noi contemporanei, sempre a cavallo tra due mondi, sospesi nel passaggio tra la potenza e l'atto di un'epoca che non vuole tramontare e di un altra che tarda ad albeggiare, dura quantomeno da un secolo. Dato per morto il dio trascendentale, ci affidiamo a quello tecnologico, ammazziamo il tempo coi nostri aggeggini, ormai c'è più gente che vive nell'attesa del nuovo modello che nell'attesa del nuovo messia. Ultimo culto in ordine di apparizione: l'intelligenza artificiale. Compito dell'intelligenza artificiale quello di ruminare tutta l'imbecillaggine umana attuale per elevarla artificialmente a livelli di imbecillaggine mai raggiunti prima: il pesce puzza dalla testa e l'intelligenza artificiale impara che quello è l'odore genuino della realtà.
Maestro, lei ha dato senso allla mia giornata.
RispondiEliminaSì, ma una briciola di ottimismo ogni tanto?
RispondiElimina"Davanti a una finestra grigia - Quello che vedete nel mondo attraverso questa finestra è forse tanto bello che non volete più assolutamente guardare da un'altra finestra . e anzi cercate di impedirlo persino agli altri?"
(F.W.Nietzsche, "Umano, troppo umano", Vol.2, parte I, 359)