Siamo fatalmente imprigionati in processi messi in moto da altri, dalla società, dall'economia, dalle inderogabili esigenze del mondo, e questo comporta che non siamo liberi per niente ma per non guardare in faccia la realtà ci inventiamo che lo siamo, e ne consegue una frenesia che manda tutto all'aria e smuove cose e persone e le costringe a pratiche coercitive che le mandano letteralmente ai matti, in un grande impazzimento generale in cui ci siamo definitivamente persuasi che l'unica terapia sia la stessa malattia. Il solo venire al mondo comporta la messa in moto di questo processo, e tutti i nobili tentativi di emanciparsene rientrano anch'essi nella sua legge.
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