Eppure tutto l'apparato tecnologico-scientifico che ci circonda e ci supporta come un tutore facendo di noi la civiltà più progredita dell'universo non riesce a sconfiggere l'ultima inquietudine, anzi l'alimenta e la porta ancora di più alle sue estreme conseguenze, e cioè la persuasione di essere provvisori, in balia del caso e della possibilità di perdere tutto da un momento all'altro. Non c'è capitalismo, né comunismo, né miraggio di umanesimo illuminato che tenga, ci siamo ficcati in un vicolo cieco, e per rimediare spingiamo ancora più forte nella stessa direzione, finché ci troveremo tutti pigiati in un solo punto di incommensurabile densità, e a quel punto non ci resterà che conflagrare. Il momento di massima intelligenza è pure quello di massima stupidità.
Chissà come sarebbe andata se dio non fosse morto, se il Grande Inquisitore fosse ancora tra noi a far pire di eretici. La libertà è una disgrazia, troppo difficile per la maggior parte delle persone, che cercano invece sicurezza, ordine e autorità.
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