sabato 20 dicembre 2025

Doveva aver patito una gran fame la vicina di casa di mia nonna per uscire tutte le volte dall'orto masticando una foglia di insalata o di cicoria, così, direttamente dalla terra, in barba a tutti i principi dell'igiene, era la stessa che accoppava le galline chiudendogli il collo nel cassetto, ta-tac, un colpo netto, per lei erano solo cose da mangiare. Come i gatti a caccia di lucertole non si faceva scrupoli di coscienza, friggeva anche le zampe, nello strutto, con le frattaglie ci faceva le zuppe, andava a spigolare perfino le erbette ai bordi delle strade, con lei nei paraggi le cose edibili erano in costante pericolo, si salvavano solo i legni, i metalli e i pezzi di vetro, ma solo perché non aveva ancora trovato il modo di cucinarli. Uno stomaco così vorace doveva avere un movente originario, una causa sui, da poterci sussumere la regola generale del mondo: mangia o sarai mangiato. Non ci sarà pace finché avremo uno stomaco.

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