C'era qualcosa nell'aria, le frasi allusive a "Un giorno da pecora", poi i lanci di agenzia, il blocco delle rotative, insomma, arrivo a casa, apro twitter e nelle hashtag più calde chi ti trovo? #Civati. Eccolo lì, mi sono detto, questo s'è buttato. Farò tali cose - diceva - quali ancora non so, ma saranno il terrore di Renzi. Tutti preoccupati: Pippo ripensaci, pensa alla mamma! Lui niente, avanti per la sua strada, che, fra parentesi, non s'è ancora capita. Una specie di nostalgia dell'avvenire, una voglia di qualcosa di buono, purché di sinistra... mi ricorda me qualche anno fa, con in testa un'idea fumosa ma molto romantica di società dei liberi e giusti. In bocca al lupo, Pippo.
Ho apprezzato la decisione di Civati.
RispondiEliminaMi sono chiesto, ma uno come Civati, nato nel nuovo PD, non dovrebbe avere nel sangue l'istituzione delle Primarie? Mi sono chiesto: perché fa tante storie? Resti nel PD, proponga un'alternativa alle prossime primarie, magari vince!
RispondiEliminaPerfino Renzi ha fatto buon viso alla vittoria di Bersani, la prima volta, elargendo promesse di supporto e trattenendo le critiche. Poi Bersani ha fatto fiasco, lui si è ripresentato -uomo del PD, fedele al segretario nonostante la differenza di vedute, siamo una Squadra!- e ha vinto.
Perché Civati non la pensa così?
Be', Civati ha spiegato che con la nuova legge elettorale -da lui aberrata- al primo turno si può ben votare una "forza veramente di sinistra" come il Partito di CIvati (PCI), poi se al ballottaggio c'è da scegliere tra la destra democratica di Renzi e la destra xenofoba di Salvini, a quel punto, se proprio si deve...
Civati è uscito perché c'è posto per un ennesimo partito, non perché manca la rappresentanza a sinistra. C'è già Vendola per quello.
Scusa, sono stato lunghissimo. È che Ciwati vuol pure passare per buono, sta cosa mi manda ai matti.
RispondiEliminaÈ un bravo ragazzo Civati. Non ho ben capito la sua strategia elettorale ma non importa.
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