Insomma, posto che cammin facendo ci stiamo sempre più liberando dalle forme oppressive della morale e della tradizione, ugualmente troviamo sempre il modo di sentirci insopportabilmente ingabbiati. In principio, per liberarci, abbiamo imboccato la strada della razionalità, quando poi ci siamo resi conto che la razionalità lentamente ma inesorabilmente ci asserviva alle sue logiche, qualcuno si è fatto venire i mal di pancia e si è messo a vagheggiare il ritorno ai bei tempi che furono, come a rifarsi a un'età dell'oro che in realtà è sogno e costrutto interamente addebitabile alla sensibilità dei contemporanei. Diceva bene quel filosofo che intendeva ribaltare la nota sentenza di Marx per cui la filosofia sinora ha contemplato il mondo e che ora si tratta di trasformarlo, in realtà si tratterebbe di capire che sinora la filosofia (e il suo braccio armato, la scienza) ha trasformato il mondo, ma che rimane ancora da comprenderlo.
Essere asserviti alle logiche della razionalità, per dirla come la dici tu, è libertà nella conoscenza.
RispondiEliminaPerchè tu sei un illuminista. Ma poi c'è tutto un filone di pensiero che associa la razionalità al pensiero computazionale che vuole ridurre a numero ogni cosa, perfino l'uomo, con grave minaccia per la sua umanità.
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