Per vedere se un disegno è squilibrato, se segna il rapporto o il ritmo dei colori non è ben bilanciato, noi disegnatori tessili usiamo allontanare lo sguardo e socchiudere gli occhi con movimento gestaltico per averne una visione d'insieme. Il tutto è diverso dalla somma delle sue parti, ecc. ecc., le quali, prese singolarmente, possono essere anche le più giuste da usare per quel disegno, ma una volta trasferite sul piano della composizione non sempre risultano le più efficaci nell'esprimere quel che si voleva esprimere. Così i fenomeni emergenti che ultimamente mi stanno tanto a cuore. Il sentimento nazionale è un caso di fenomeno emergente, ma anche l'assetto macroeconomico, qualsiasi movimento storico o politico, la stessa coscienza si dice sia un fenomeno emergente (emergente dall'attività frenetica dei neuroni, una visione a dir poco hobbesiana). Conseguenze non intenzionali di atti intenzionali, proprietà sconosciute che emergono da leggi conosciute. E' il dominio dell'intuito, qualcosa che sfugge al determinismo scientifico. Se avessimo più aguzza la vista di noi vedremmo forse lo sfarfallio delle particelle ma ci perderemmo il bello di certi particolari anatomici. Dunque, per non lasciarsi distrarre dai dettagli, mantenere alto lo sguardo, guardar lontano per decifrare al meglio il vicino, anticipare i movimenti della folla. (questo stesso post si è troppo dilungato nel particolare e comincia a difettare di armonia generale).
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