Forse dovrei indignarmi per il modo in cui stanno gestendo le quirinarie: candidare Magalli, che già si atteggia a maître à penser, o rivolgermi alla rete per esprimere un mio candidato? Forse dovrei indignarmi anche per la legge elettorale. Ma fa freddo, molto freddo, e ho la borsa dell'acqua calda che mi aspetta sotto le coperte (non tutti sono fortunati come il Salvini). Candiderei Feltri o Martino, o Chiamparino, ci toccherà il solito democristiano. Sta di fatto che non combinerò nulla nella vita perché non ho ambizioni, nemmeno più l'ambizione di indignarmi.
indignazióne (ant. indegnazióne) s. f. [dal lat. indignatio -onis, der. di indignari «sdegnarsi»]. – 1. Stato dell’animo indignato, risentimento vivo soprattutto per cosa che offende il senso di umanità, di giustizia e la coscienza morale. Enciclopedia Treccani.
Primo: sono sempre meno risentito. Secondo, devo capire bene cosa siano "l'umanità", la "giustizia" e soprattutto "la coscienza morale". Un mio amico dice che le femmine s'innamorano degli uomini che mostrano qualche segno di passione – s'innamorano della passione –, e mi guarda come per compatirmi. Ed io non capisco questo compatimento, non capisco la passione. La mia passione è comprendere il mondo, scusa se è poco. E "l'umanità", la "giustizia" e soprattutto "la coscienza morale" mi sembrano inerenti più alla passione che alla comprensione. Non fare la fine di Feuerbach che si era innamorato dell'umanità, è morto pure lui. La sua passione non gli sopravvisse, se la portò nella tomba. E che rimarrà fra vent'anni di tutto questo trepidare e strepitare attorno al Patto del Nazareno? Niente, proprio niente, non se lo ricorderanno i ventenni prossimi venturi, la generazione Telemaco che custodiamo testé nei testicoli, non se lo ricorderà Minoli. «17 gennaio 1995: Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro conferisce a Lamberto Dini l'incarico di formare un governo tecnico in attesa delle elezioni anticipate», e mo' manco se lo filano per il Quirinale!
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