Mi trovo dunque avvolto in queste nebbie, ancora non mi smuovo dall'idea che queste nostre povere vite siano come cuspidi che emergono momentaneamente dall'indefinito per poi ritornarvi, sciolte per sempre, mute per l'eternità. Troppo poco il tempo che ci è concesso. Già gli esseri umani mi appaiono grotteschi, dal più notevole al più insignificante, incomprensibili enigmi, scherzi della natura, colture microbiche. Le innumerevoli generazioni una sciocchezza, le scariche di diarrea di Kronos, che divora per il gusto di divorare, senza discernere, senza guardare. Non ero dunque il più adatto a darvi ragguagli sulle leggi morali.
Nessun commento:
Posta un commento