Tutto è in subbuglio, la situazione è liquida come una scarica di sciolta, probabile che qualcuno passerà la notte in bianco. Come in un formicaio in cui sia caduto un nido di vespe grande è lo scompiglio e l'agitazione. Nemmeno io mi sento tanto bene, sono febbricitante e mentre vi scrivo le braccia mi tremano dal freddo (mi scuso in anticipo per la grafia tremolante): che domani possa rialzarmi guarito, completamente ristabilito, al cospetto del nuovo Presidente? San Moroteo mi appare sulla spalliera del letto. Inutile e insignificante mi appare la vita al confronto di quella dei grandi elettori, il mio busto non riposerà mai a Montecitorio accanto a quelli del Depretis e di Bava Beccaris (piccolo moto di agitazione interiore, horror vacui, ideazione suicida): 'notte.
Con san Moroteo la guarigione è garantita.
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